tag:blogger.com,1999:blog-21665869.post2665506443896561613..comments2023-08-28T16:07:30.180+02:00Comments on Bioetica: Il papa, Victoria Beckham e la libertà di parolaChiara Lallihttp://www.blogger.com/profile/00587029781195341278noreply@blogger.comBlogger82125tag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-56425626479609955352008-01-26T15:13:00.000+01:002008-01-26T15:13:00.000+01:00"Certo, la protesta ha fornito un’arma preziosa ai..."Certo, la protesta ha fornito un’arma preziosa ai nemici della laicità: mille ragionamenti articolati non valgono uno slogan menzognero ma semplice («Vogliono tappare la bocca al papa!»). Si sarebbe potuto forse fare di meglio; ma non tacere. La rassegnazione assai raramente ha portato a vincere le battaglie."<BR/><BR/>Credo che per rimediare al danno, sarebbe opportuno subbissare il papa di inviti (laici) a parlare. E a confrontarsi. (ne parlo sul mio modestissimo blog http://alternativaliberale.go.ilcannocchiale.it/?YY=2008&mm=1&dd=26)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-4168867621967707582008-01-23T18:20:00.000+01:002008-01-23T18:20:00.000+01:00@ fabioNessuna tolleranza a senso unico. E' eviden...@ fabio<BR/><BR/>Nessuna tolleranza a senso unico. E' evidente che ci sono due diritti in contrasto, ambedue legittimi. Per regolare questi casi esistono leggi e regolamenti; in particolare, è regolamentata la formazione della volontà nella gestione dell'evento e da questo punto di vista l'invito era legittimo. Quando si cerca di creare volontariamente una situazione inaccettabile per qualcuno, allora è una prepotenza. NON, ripeto NON, ho negato il diritto di espressione, ma questo deve essere esercitato in modo da non annullare l'altro. E non diciamo che non esistessero altri modi per manifestare il loro dissenso. <BR/><BR/>Quando mi citi, per favore, sii corretto e fammi completare il concetto: dopo aver affermato che la Chiesa è «in grado di farsi sentire in altri luoghi ed in altre circostanze» continuavo per un intero paragrafo. Non si fa così.<BR/><BR/>Ho già risposto a Regalzi per qaunto riguarda lo spazio pubblico che non significa lotta senza quartiere. Il cerimoniale è una cosa si rafforza in ambito pubblico rispetto al privato e non viceversa. Non a caso, se prendi un vocabolario, quando una parola è accettata in ambito familiare ed in pubblico no, viene segnalato; in casa possiamo tutti permetterci di andare in giro seminudi (temperatura permettendo) ed in pubblico no; a tavola, in famiglia ci comportiamo con una maggior libertà… un piccolo ruttino o il pollo con le mani…; nel mio esempio, la comparsa di un ospite obbliga ad una maggior correttezza proprio perché c'è l'irruzione del pubblico nel privato, anche se in limitatamente al Regalzi.<BR/><BR/>Ed infine, non è bello in un blog affermare che la discussione non porti a molto… che ci stai a fare. Ma io ripeto: parliamone!<BR/><BR/><BR/>P.S. Inviato da Parliamone [già Se non si è prevenuti!]Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-48070533634028108202008-01-23T15:05:00.000+01:002008-01-23T15:05:00.000+01:00La sfera pubblica di cui parlo io è quella dell'es...La sfera pubblica di cui parlo io è quella dell'espressione delle opinioni e del pubblico dibattito: cosa diavolo c'entrano le gerarchie istituzionali? (Ma la confusione è rivelatrice, per certi versi...)Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-89120314243257643382008-01-23T14:51:00.000+01:002008-01-23T14:51:00.000+01:00"si perseguiva uno scopo fortemente simbolico, sol..."si perseguiva uno scopo fortemente simbolico, solo che era un inaccettabile simbolo di prevaricazione: che possa esserci qualcuno che non non abbia sufficiente dignità per esprimersi liberamente"<BR/>Non dignità, ma pertinenza in una data sede. Se il rettore invitava pietro taricone, oppure odifreddi, oppure chavez, era lecito dissentire sulla scelta? O andava accettata zitti e muti, se no qualcuno ci rimane male? Non sembri molto preoccupato delle libertà di esprimersi liberamente di professori e studenti, ma solo di quella del papa....tolleranza a senso unico? La tolleranza e la democrazia sono concetti nati per tutelari i deboli e chi non ha voce, non certo papi e re.<BR/><BR/><BR/>"un'azione politica che non ha nulla a che fare con l'esternazione del pensiero"<BR/>E perchè non ha nulla a che fare? chi lo decide?<BR/><BR/><BR/>" lo scopo dei "67+ragazzotti" non era quello di esporre le proprie convinzioni, ma di negare ad altri la possibilità di esporre le proprie (scopo espressamente dichiarato, sia dai 67 che dai ragazzotti).<BR/>Ma per essere realista, non voglio affermare che la Chiesa non sia in gradi di farsi sentire in altri luoghi ed in altre circostanze"<BR/>perfetto, ti sei risposto da solo.<BR/><BR/>In democrazia lo spazio è pubblico (differentemente dalle case dove si svolgono le cene), e quindi è oggetto di discussione da parte di tutti, mia, tua, degli studenti e di ruini. In tutte le democrazie esistono le manifestazioni, anzi, per definizione non c'è democrazia laddove non è riconosciuto il diritto di manifestare e dissentire nelle forme consentite (la manifestazione degli studenti era autorizzata), come sembri sottintendere. Chi come il papa pretende di partecipare alla vita pubblica ma non di essere oggetto di critiche o dissenso è disonesto. <BR/>Comunque non credo che la nostra sia una discussione che porti a molto...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-49700007908133256922008-01-23T14:29:00.000+01:002008-01-23T14:29:00.000+01:00Etichetta? What's?La tua teoria dell'etichetta com...Etichetta? What's?<BR/><BR/>La tua teoria dell'etichetta come negatrice della libertà non funziona. Più sali nei livelli di della gerarchia istituzionale e più forte diventano gli obblighi formali e la sfera pubblica diventa proprio luogo di "squisite cortesie". Se ti presenti al Senato senza giacca e cravatta, non ti fanno entrare, anche se è un tuo diritto costituzionale assistere alle sedute. Se vai al Quirinale per una cerimonia del Presidente della Repubblica, anche la più fessacchiotta, mica pensi di poter fare quel che vuoi e prenderlo a pernacchie. Esiste un sostanzioso apparato di mezzi e persone a garantire il cerimoniale, ossia che le attività del Presidente della Repubblica si svolgano in modo "adeguato", proprio a garanzia di quelle che tu chiami "squisite cortesie".<BR/><BR/>A me sembra che nelle tue parole ci sia una sovrapposizione di piani, giocata sulla parola "condannare". Qui non si condanna penalmente nessuno che voglia usufruire del diritto di manifestare le proprie opinioni, ma si contesta civilmente e senza carabinieri, un'azione politica che non ha nulla a che fare con l'esternazione del pensiero. Dovrebbe essere manifesto che lo scopo dei "67+ragazzotti" non era quello di esporre le proprie convinzioni, ma di negare ad altri la possibilità di esporre le proprie (scopo espressamente dichiarato, sia dai 67 che dai ragazzotti).<BR/><BR/>Ma per essere realista, non voglio affermare che la Chiesa non sia in gradi di farsi sentire in altri luoghi ed in altre circostanze. Ma il punto è che anche gli oppositori sono in grado di farsi sentire in altri luoghi ed in altre circostanze. In quel luogo ed in quella circostanza si perseguiva uno scopo fortemente simbolico, solo che era un inaccettabile simbolo di prevaricazione: che possa esserci qualcuno che non non abbia sufficiente dignità per esprimersi liberamente. E questo è estraneo all'etica pubblica condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani.<BR/><BR/>Se non è censura, è prepotenza.<BR/><BR/><BR/>P.S. Per favore, manteniamo le proporzioni: figurati se dopo aver lottato per duemila anni con ben altri avversari di ben altra statura, armati e non, il Papa possa sconvolgersi per la Littizzetto o per Odifreddi (sull'ignoranza religiosa del quale stendiamo un velo pietoso). Ma quali riflessi pavloviani!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-18897504202232578252008-01-23T11:50:00.000+01:002008-01-23T11:50:00.000+01:00Guarda che per me il papa aveva tutto il diritto d...Guarda che per me il papa aveva tutto il diritto di disdire l'invito: sarebbe grottesco pensare altrimenti.<BR/>Un'altra precisazione, anche se non cambia molto nella discussione: io non mi aspetto che se la visita si fosse svolta effettivamente i manifestanti sarebbero stati «imbavagliati»; essendo questo, almeno provvisoriamente, un paese ancora democratico, li si sarebbe semplicemente fatti manifestare più in là. I loro diritti sarebbero stati essenzialmente salvi.<BR/><BR/>Quanto al tuo esempio, è suggestivo ma improponibile. Nella sfera privata valgono codici particolari (la buona educazione, per esempio), che non si possono applicare nella sfera pubblica, dove vale solo il diritto. A casa tua non mi metto a raccontare barzellette sporche, se percepisco che l'occasione non è adatta; ma ho tutto il diritto di pubblicare un libro di barzellette sporche, anche in un paese di bacchettoni che «si dispiacciono» fortemente che quel libro sia stato scritto.<BR/>Se il papa decide di andare a Poggibonsi, ma all'ultimo minuto viene a sapere che in occasione della sua visita è stato programmato un festival del cinema anticlericale, non si può condannare i promotori del festival per aver «impedito» la visita papale - neppure se l'hanno fatto apposta. Li condanni se si stendono per terra davanti alla papamobile, o se buttano uova marce addosso al Santo Padre, perché non hanno il diritto di farlo; ma non per una iniziativa legale, anche se magari «inopportuna» o «irrispettosa». Altrimenti concedi al papa il potere di veto sui diritti altrui; così alla prossima manifestazione di omosessuali a Roma il papa sarà troppo sconvolto per dire l'Angelus; e come si può permettere a qualche prepotente di impedire al papa di dire l'Angelus? Niente Gay Pride, dunque. E niente presentazione di libri di Odifreddi (il papa altrimenti non officerebbe la messa), niente spettacoli di Luciana Littizzetto (stavolta è il cardinal Ruini che sarebbe troppo depresso per somministrare l'estrema unzione). Ti pare giusto? E se anche i gay, Odifreddi e la Littizzetto lo facessero apposta, sfruttandoo eventuali riflessi pavloviani delle gerarchie vaticane, cambierebbe qualcosa? Li puoi anche chiamare prepotenti, se vuoi, ma l'unica prepotenza che conta è quella di chi aggredisce gli altri. La sfera pubblica democratica non è il luogo delle squisite cortesie.Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-25896305171789571472008-01-23T09:37:00.000+01:002008-01-23T09:37:00.000+01:00@RegalziPiù parli e più mi dai ragione. Proprio ir...@Regalzi<BR/><BR/>Più parli e più mi dai ragione. Proprio ironizzando sul povero Papa che si permetterebbe di non accettare due o tre ipotesi di svolgimento dell'incontro, stai dimostrando di non concedere il diritto di valutare autonomamente l'accettabilità di una situazione del tutto diversa da quella prevista al momento dell'invito.<BR/><BR/>Che a te sembri una situazione del tutto "normale", non cambia il problema, perché quel che conta è come la vede lui. Il punto è che anche tu sai benissimo (ahi, ahi, ahi! ho usato il tu… ma poi fabio mi bacchetta!), pardon! mi permetto di pensare che i "ragazzotti" sapessero benissimo di creare condizioni non facilmente accettabili dal Papa. E credere che non lo pensassero, significa fare loro un grave torto politico. E quindi, se non è censura, è prepotenza.<BR/><BR/>Torniamo al paragone dell'invito a cena: io ti ho invitato a cena e tu, siccome in fondo ti sono simpatico, hai accettato volentieri pensando di passare una bella serata: cibo buono (mia moglie è una cuoca sopraffina), conversazione stimolante e rilassata (tu forse non me ne credi capace…), ottimo cognac (invecchiatissimo), nessun divieto di fumare il tuo sigaro preferito e per concludere una partitona a tressette. Poi, però, vieni a sapere che un qualche componente della mia famiglia, che per motivi suoi, anche legittimi, non ti sopporta proprio, invece di andarsene a spasso accusando qualche improbabile impegno o invece di garantire una partecipazione nei limiti minimi del galateo per far godere te e me dell'incontro come avevamo pensato, ha tappezzato l'androne di casa con manifesti del tipo "Regalzi boia!" e "Fuori Regalzi da questa casa onorata!" e ha promesso che verrà con le trombe bitonali da stadio per partecipare alla conversazione conviviale. Ma io, sensibile alla tua dignità, ti garantisco che lo terrò a tavola legato e imbavagliato. Potrei meravigliarmi se tu dicessi chiaramente che preferisci non venire o se accampassi una scusa qualsiasi? E comunque, sia che tu venissi, sia che non venissi, non saremmo stati ambedue scippati del piacere di un incontro per noi piacevole? Eppure anche lui aveva diritto di manifestare il dissenso, o no? E forse anche tu avresti il diritto di rinunciare all'invito, o no? Oppure, in nome di non si sa bene quale valore, dovremmo tutti partecipare ad una serataccia indigesta?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-45836012298901942702008-01-22T21:32:00.000+01:002008-01-22T21:32:00.000+01:00Insomma, prima è il papa che non si può esporre al...Insomma, prima è il papa che non si può esporre alla violenza verbale dei ragazzotti; poi il papa che non può tollerare che i ragazzotti siano tenuti a distanza in modo da non esporlo alla loro violenza verbale. Ma in ogni caso, naturalmente, la colpa è dei ragazzotti, che pretendono di esercitare un loro diritto, pur sapendo che in questo modo offenderanno la finissima sensibilità papale... Non c'è proprio più religione, eh? Un loro <I>diritto</I>! Ma dove si credono di vivere, questi? Qui <I>c'è il papa</I>!Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-53473396344735449982008-01-22T20:12:00.000+01:002008-01-22T20:12:00.000+01:00Caro Regalzi,perché così apodittico? T'invito a ve...Caro Regalzi,<BR/><BR/>perché così apodittico? T'invito a verificare che mi stai dando ragione. Ti ho chiesto infatti:<BR/><BR/>«Quale sarebbe stata la "distanza" fisica che le forze dell'ordine avrebbero dovuto considerare "giusta" per garantire i diritti del Papa da una parte, e per non "reprimere" la libertà d'espressione dei dissidenti dall'altra?»<BR/><BR/>Quale sarebbe stata la soluzione? La si deduce facilmente da quel che è già successo e che tu riporti fedelmente: «è stato impedito dalla polizia di entrare nella Città Universitaria… ad un centinaio di ragazzotti». Figuriamoci che misure avrebbe preso la polizia se il Papa ci fosse andato davvero! Con quale criterio il Papa avrebbe dovuto accettare una situazione così "blindata"? Da dove nasce questo "dovere morale" che gli vuoi attribuire? La realtà è semplice: le cose si sono evolute in modo da cambiare radicalmente le condizioni previste dall'invito e questo è stato il frutto di tanti eventi, non ultimo e ben influente la volontà di alcuni di rendere impossibile l'evento creando delle condizioni ceh sarebbero risultate inaccettabili per la controparte. E non facciamoli più cretini di quel che sono: sapevano perfettamente di creare proprio queste difficoltà (non mi riferisco solo ai 67 ingenui professori).<BR/><BR/>Se questa non è censura, è prepotenza!<BR/><BR/><BR/>P.S. Ma Regalzi, mi fai la verginella offesa? «Fine della discussione»?. Fai pure… che così posso andare a ruota libera… oppure, visto che ci hai preso gusto, mi vuoi censurare?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-23409948106497693252008-01-22T19:53:00.000+01:002008-01-22T19:53:00.000+01:00Incontentabile fabio, ma che razza di frase è «il ...Incontentabile fabio, ma che razza di frase è «il soggetto e l'argomento delle frasi è il "tu" che ti è davanti»? Il più dotto degli esegeti avrebbe difficoltà a capire.<BR/><BR/>Comunque provo a indovinare i più nascosti desideri e ad eliminare il "tu":<BR/><BR/>"i sessantottini avevano certe idee…"<BR/>"ci sono idee che portano a metodi prevaricatori"<BR/>"certe espressioni fanno sorridere"<BR/><BR/>Contento?<BR/><BR/><BR/>P.S. Ops! dimenticavo… ho appena sentito sulla bocca di qualcuno proprio quelle ideeAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-80057267350941618422008-01-22T13:03:00.000+01:002008-01-22T13:03:00.000+01:00Arsenico:impedire al papa di affacciarsi al balcon...Arsenico:<BR/>impedire al papa di affacciarsi al balcone per parlare è censura;<BR/>impedire la stampa e la diffusione di Avvenire (e di qualsiasi quotidiano allineato) è censura;<BR/>impedire alla redazione di un telegiornale di riportare la voce del papa è censura;<BR/>impedire la stampa di libri del e sul papa è censura.<BR/>Strano non vedere la differenza tra queste situazioni e quanto successo alla Sapienza.<BR/><BR/>E adesso la pianto lì.<BR/>Ultimo intervento, per me, sull'argomento; diciamo che mi censuro.<BR/><BR/>SalutiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-62434748648807266662008-01-22T12:58:00.000+01:002008-01-22T12:58:00.000+01:00@ FabioVa bene, ma impara a distinguere le tue irr...@ Fabio<BR/><BR/>Va bene, ma impara a distinguere le tue irruzioni autodecise e un invito a cui ci si oppone.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-38264955239774310872008-01-22T12:55:00.000+01:002008-01-22T12:55:00.000+01:00"Mi correggo: "hai le idee di un sessantottino", "..."Mi correggo: "hai le idee di un sessantottino", "hai idee che portano ai metodi prevaricatori", "le tue idee fanno sorridere", ecc. Contento?<BR/><BR/>No. Sbagliato ancora, perchè il soggetto e l'argomento delle frasi è il "tu" che ti è davanti. <BR/>Chiudo anche io, perchè temo che non abbiamo molto da dirci.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-35352557723466873512008-01-22T12:49:00.000+01:002008-01-22T12:49:00.000+01:00Direi che come spesso accade la discussione non po...Direi che come spesso accade la discussione non porta a nulla, e possiamo benissimo finirla qui: la tua affermazione "Se si vuole impedire o si impedisce a qualcuno di dire o fare qualcosa lo si censura" è completamente falsa, come stiamo provando in tanti a farti capire. Ripeto: domani vado a chiedere di parlare al parlamento, dal banco del presidente del consiglio. Me lo impediranno...potrò considerarmi censurato? Secondo te, sì. Se per te è un ragionamento logico questo, va bene così. Chi legge giudicherà (per quello che conta). Arrivederci.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-20180555939468612812008-01-22T12:27:00.000+01:002008-01-22T12:27:00.000+01:00@ MarcozL'intendo di non far parlare il papa era e...@ Marcoz<BR/><BR/>L'intendo di non far parlare il papa era evidente ma non è censura.<BR/>Straordinario.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-38787485514920978422008-01-22T11:13:00.000+01:002008-01-22T11:13:00.000+01:00"mi meraviglio si arzigogoli ancora con le frasi"C..."mi meraviglio si arzigogoli ancora con le frasi"<BR/><BR/>Cough, cough! Chi… chi arzigogola?<BR/>L'intento di NON far parlare il papa in quella occasione ERA ed È EVIDENTE: il dissenso nei confronti della scelta del Rettore aveva ESATTAMENTE questo scopo.<BR/>MA, visti i termini della questione e il contesto in generale, ritengo che NON si possa parlare di censura (formale, informale, ventilata, minacciata, ecc.).<BR/>Si possono discutere le motivazioni, semmai, non il fatto che la protesta e l'obiettivo che si prefiggeva non fosse lecito.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-84830389872043407612008-01-22T10:47:00.000+01:002008-01-22T10:47:00.000+01:00@ FabioEsatto, tutti hanno diritto di dire quello ...@ Fabio<BR/><BR/>Esatto, tutti hanno diritto di dire quello che gli pare (nel rispetto delle leggi), e si assumono le conseguenze di quello che dicono. E lo stesso vale per il diritto di fare.<BR/>Tra le conseguenze c'è anche quello che dice o fa chi è contrario, e anche chi è contrario si assume le proprie responsabilità. <BR/>Se si vuole impedire o si impedisce a qualcuno di dire o fare qualcosa lo si censura.<BR/>La tua serata è rispettosa delle leggi?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-40762167521169979472008-01-22T10:38:00.000+01:002008-01-22T10:38:00.000+01:00@ MarcozI termini usati nella lettera sono quelli ...@ Marcoz<BR/><BR/>I termini usati nella lettera sono quelli perché non avrebbero potuto essere diversi. Non potevano certo scrivere di pretendere qualcosa. <BR/>La censura come ho detto formalmente non c'è stata.<BR/>Ma che l'intenzione dei 67 fosse quella è così lampante che mi meraviglio si arzigogoli ancora con le frasi. <BR/>La domanda è: i 67 volevano che il papa non andasse li?<BR/>La risposta è si.<BR/>Da questo deriva tutto il resto.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-13748162803827478632008-01-22T09:24:00.000+01:002008-01-22T09:24:00.000+01:00No, gli argomenti terminano quando si ricorre agli...No, gli argomenti terminano quando si ricorre agli insulti ("sei un sessantottino"; "i metodi prevaricatori ... ce li devi avere nel sangue"). Ho la sensazione che quello che è rimasto al '68 non sono io, qui.<BR/><BR/>Quanto al compromesso, hai certamente ragione tu: un centinaio di ragazzotti (a cui, il giorno dell'inaugurazione, senza nemmeno il papa, <I>è stato impedito dalla polizia di entrare nella Città Universitaria</I>) può dettare legge al potere politico impaurito, mentre il papa, poverino, com'è noto, non riesce neanche a farsi ascoltare da un questurino. È certamente così. Sicuro. Fine della discussione.Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-71174795799664148152008-01-22T09:01:00.000+01:002008-01-22T09:01:00.000+01:00Gli argomenti terminano quando l'interlocutore non...Gli argomenti terminano quando l'interlocutore non risponde. Regalzi, appunto.<BR/><BR/>E per non rimanere a livello di battuta: il compromesso è tale quando è accettabile da ambedue le parti; creare le condizioni per cui la controparte non possa accettarle e poi strapparsi le vesti perché non le accetta è una strategia vecchia come il mondo.<BR/><BR/>E la laicità non c'entra nulla.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-71708349692755165782008-01-22T08:51:00.000+01:002008-01-22T08:51:00.000+01:00Mi correggo: "hai le idee di un sessantottino", "h...Mi correggo: "hai le idee di un sessantottino", "hai idee che portano ai metodi prevaricatori", "le tue idee fanno sorridere", ecc.<BR/><BR/>Contento?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-15325056197868839952008-01-22T00:34:00.000+01:002008-01-22T00:34:00.000+01:00Molto civile e tollerante il sig." se non si è pre...Molto civile e tollerante il sig." se non si è prevenuti".<BR/>Le idee che sostieni sono secondo me tutte sbagliate e mal argomentate, ma al di la' di questo c'è una piccola fondamentale regola che vige nei confronti civili, su internet come altrove: si giudicano le idee sostenute dalla controparte, non le persone ("sei un sessantottino", "hai i metodi prevaricatori nel sangue", "fai sorridere", ecc) . Giudicare la persona secondo me è una manifestazione di scarsa capacità di partecipare ad una discussione, oltre ad essere per definizione un non-argomento.<BR/><BR/><BR/><BR/>p.s.: non che regalzi abbia bisogno di difese d'ufficio, beninteso.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-50430511582627211832008-01-21T23:43:00.000+01:002008-01-21T23:43:00.000+01:00Vedo che hai finito gli argomenti...Vedo che hai finito gli argomenti...Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-4833593931013923502008-01-21T23:38:00.000+01:002008-01-21T23:38:00.000+01:00Mi correggo, sei un sessantottino fatto, finito e ...Mi correggo, sei un sessantottino fatto, finito e rifinito. Hai stabilito il campo, le regole del gioco e vuoi fare pure l'arbitro. Poi se qualcuno non vuol giocare con te, è lui che non è sportivo!<BR/><BR/>Mica eri partito male! Infatti dici: «si addiviene se possibile a un compromesso». Ma che compromesso è se hai già stabilito tutto tu ed hai deciso quale tra le mille soluzioni rispettose della Costituzione sia quella da adottare senza interpellarmi? Si chiama compromesso?<BR/><BR/>E poi fai un sorridere un po' con la tua accattivante rappresentazione, addirittura bucolica e degna dell'Arcadia: «… seppur udendo di quando in quando l'eco di una lontana pernacchia, i manifestanti manifestano in un luogo da cui dell'Aula Magna si vede solo uno spicchio di tetto». Forse avevi in mente un pallone aerostatico…<BR/><BR/>Magari sei troppo giovane per aver vissuto i metodi prevaricatori di quelle assemblee, ma stai tranquillo, che ce li devi avere nel sangue: li applichi perfettamente.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-25756671350700283702008-01-21T19:42:00.000+01:002008-01-21T19:42:00.000+01:00Disgraziatamente esiste una cosa che si chiama Cos...Disgraziatamente esiste una cosa che si chiama Costituzione della Repubblica Italiana, che oltre a garantire libertà di espressione garantisce anche quella di riunione (art. 17). Quando due diritti sono in contrasto, si addiviene se possibile a un compromesso: il papa può parlare, seppur udendo di quando in quando l'eco di una lontana pernacchia, i manifestatnti manifestano in un luogo da cui dell'Aula Magna si vede solo uno spicchio di tetto. Non ti sta bene il compromesso? Peccato, allora rinunci al tuo diritto - ma non venirmi dire che è colpa di quei cattivoni che non hanno voluto rinunciare al loro.Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.com