tag:blogger.com,1999:blog-21665869.post8607862987971699066..comments2023-08-28T16:07:30.180+02:00Comments on Bioetica: Il catalogo dei ‘miracoli’Chiara Lallihttp://www.blogger.com/profile/00587029781195341278noreply@blogger.comBlogger108125tag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-10171055118374665032008-08-26T19:31:00.000+02:002008-08-26T19:31:00.000+02:00Certo che Fra' Diavolo pur di non ammettere, di fr...Certo che Fra' Diavolo pur di non ammettere, di fronte ormai all'evidenza, che i suoi sillogismi sono comicamente sgangherati si spinge laddove nessun uomo aveva mai osato prima. Ed è così che dopo ragionamenti che egli ritiene fini, si cava d'impaccio dalle sue stesse logiche fallaci proponendo l'aborto come esercizio analogo alla "legittima difesa". A parte il fatto che non spcifica a quale legislazione egli si riferisca: vi sono paesi ove l'aborto (solitamente entro una certa data) è legittimo senza limitazioni, sottomesso alla sola volontà della donna (aborto "volontario"). In quegli stessi paesi però l'omicidio volontario è (illogicamente secondo Michele Pezza) illegale. Stiamo ancora aspettando che ci spieghi come mai.<BR/><BR/>Ma se anche rimanessimo alla legislazione italiana, val la pena ricordare che quello che Michele Pezza sta qui proponendo è che la legittima difesa vada consentita anche a fronte di minacce solamente psicologiche. Infatti l'aborto è consentito non solo se ad essere messa in pericolo sia la salute fisica della donna, ma anche quella psicologica. E così Fra' Diavolo se la può rigirare come vuole, ma gli resterà comunque da spiegare come mai in Italia è reato uccidere qualcuno se si è vessati psicologicameente da questi. Sarebbe, questo è ovvio nella sua logica, la inevitabile conseguenza della 194, conseguenza che per motivi a noi incomprensibili (o comprensibili solo a lui) non si è ancora concretizzata.paolo de gregoriohttps://www.blogger.com/profile/07522521481042442236noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-80529212020868389462008-08-25T02:57:00.000+02:002008-08-25T02:57:00.000+02:00Com'è che questa "cultura cattolica diffusa e dete...Com'è che questa "cultura cattolica diffusa e determinante" non è venuta fuori in precedenti referendum il cui esito ancora brucia le viscere delle gerarchie ecclesiastiche? <BR/>Com'è che le leggi laiche (sicuramente frutto dell'influsso nefasto del maligno) su divorzio e IVG non sono state spazzate via dal voto degli italiani, nonostante la loro "cultura cattolica diffusa e determinante"?<BR/>Com'è che per ostacolare l'accesso alla PMA, e in misura peraltro ampiamente limitata stando all'illuminato punto di vista dei mafiosi vaticani, la chiesa si è vista costretta prima a brigare coi suoi lacchè in parlamento per ottenere una legge liberticida e poi a ricorrere al trucchetto miserabile, oltre che illegale*, dell'incitamento all'astensione, se sapeva di poter contare tra gli italiani su di una "cultura cattolica diffusa e determinante"?<BR/>All'infallibile di turno non sarebbe bastato affacciarsi al balcone, come ogni dittatore che si rispetti, ed informare i sudditi che la PMA è intrinsecamente immorale per ottenere i risultati auspicati, se avesse potuto contare su una larga maggioranza di italiani ispirati da una "cultura cattolica diffusa e determinante"?<BR/>*Dpr 30 marzo 1957 n°361/art. 98, che punisce l’incitamento all’astensione nelle consultazioni elettorali, e legge 352/70 art.51, che estende tale reato anche alle consultazioni referendarie.<BR/><BR/>Forse è il caso che il nostro lasci perdere la propaganda strisciante camuffata da finte considerazioni sociologiche di quart'ordine, che non ingannano nessuno. <BR/>Perchè qui non portiamo l'anello al naso.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-88406478383252888182008-08-25T01:54:00.000+02:002008-08-25T01:54:00.000+02:00“Sembra che trovare il modo di convivere sia già u...“Sembra che trovare il modo di convivere sia già un compito impegnativo”. Ma il nostro apostolico e i buffoni tonacati da cui trae ispirazione non si accontentano mica di convivere. Diamine, loro sono i portatori della Verità e devono fartela digerire ad ogni costo, che tu faccia parte del gregge oppure no. Non crediamo che possa permettersi di posizionarsi sullo stesso piano di chi ha scelto per la libertà personale di ognuno, perfino per la loro, perché quello che questi furboni portano avanti è solo un piano di prevaricazione mascherato da missione per conto di dio, infatti ”è ovvio accettare la subordinazione al colui che ti ha creato, come logico che sia in una visione religiosa della vita”. Più chiaro di così. <BR/>Per quanto ci riguarda, dato che abbiamo una visione liberale della vita, non ci sogneremo mai di chiedere una eutanasia forzata, la sopravvivenza forzata a qualunque costo ed oltre la volontà delle persone è invece qualcosa che questi tizi continuano a chiedere, pardon a pretendere spudoratamente.<BR/><BR/>Comunque, ci sentiamo di ringraziare l’apostolico per averci ricordato quale sia la posizione, di assoluta chiusura, dei suoi compagni di merende d’Oltretevere sulla fecondazione assistita. E per averci ricordato come a tutto oggi ci siano in circolazione su questo pianeta oltre tre milioni di persone nate da metodiche di PMA, tre milioni di persone che i suoi capibastone, se solo ne avessero avuto il potere, non avrebbero mai voluto veder nascere. Un ottimo risultato per i Campioni della Difesa della Vita ad Oltranza ed a Qualunque Costo.<BR/><BR/>Eluana è una persona umana? Che se ne rispettino le volontà. Dove starebbe il “comodo”? E si informino le suorine di comprarsi un vaso di geranio dal fioraio, se proprio hanno bisogno di qualcosa da annaffiare. <BR/><BR/>* * * *<BR/><BR/>In effetti, il nostro ci costringe a ripeterci… <BR/>Come già detto: "questi ultimi interventi dell’apostolico sono sostanzialmente inutili, oltre che ridicoli… si rivelano per quello che sono, degli espedienti. Abbiamo spiegato perché vorremmo introdurre determinate modalità di rispetto della volontà delle persone per quanto attiene la loro vita, che è solo loro, l’amico ci ha risposto [reiteratamente, anche a costo di contraddire il suo latinista del liceo] che della loro vita non possono disporre perché altrimenti il suo dio mette su un afflittissimo musetto, che altro aggiungere?<BR/>Che non perda il sonno pensando alla saggezza popolare della gente, che la gente non è scema, come probabilmente pensano le sue guide spirituali quando la definiscono gregge…"Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-62461301286715493252008-08-25T01:47:00.000+02:002008-08-25T01:47:00.000+02:00Constatazioni ed interpretazioni.Giuseppe, vorrei ...Constatazioni ed interpretazioni.<BR/><BR/>Giuseppe, vorrei che considerassi con attenzione i passaggi della mia valutazione del comportamento degli italiani che non votarono al referendum sulla legge 40.<BR/><BR/>La mia valutazione del non andare a votare strettamente intesa è del tutto neutra. Ho infatti affermato che bisogna prendere atto che «che il sistema valoriale degli elettori italiani era tale da farli trovare più a loro agio al mare che in cabina elettorale». E subito dopo: «che la proposta che veniva loro presentata dai referendari non era in armonia con la loro cultura + bonus tintarella». Una semplice constatazione che prescinde da quale sia il sistema valoriale degli italiani: qualunque esso sia, questo è quanto è successo. Ma soprattutto, non interpreto le motivazioni della scelta specifica del momento.<BR/><BR/>Poi, cambiando piano del discorso e cercando di comprendere il fatto dal punto di vista storico sociologico, ci chiediamo perché possa nascere questo contrasto e quale sia questa cultura diffusa. Non è certo la vicenda della legge 40 che fa dire come questo sia un paese la cui cultura diffusa sia ampiamente quella cattolica (nonostante le campane a morto che ogni secolo ci suonano addosso). Una prova inoppugnabile? l'astio di filippo (si scherza, ma alla Pulcinella). E ripeto ancora una volta che non è solo filippo, ma lo confermano le vostre stesse parole ed il loro bersaglio preferito. Rimarrebbe inspiegabile come delle persone avvedute ed impegnate nel sociale come voi (lo dico seriamente) possano dedicare tanta parte del loro tempo e delle loro energie contro la Chiesa e la cultura cattolica. In fondo siete onestamente e convintamente nell'onda della migliore tradizione liberale, esemplificata perfettamente dall'offensiva frase di Massimo d'Azeglio verso gli italiani: «Abbiamo fatto l'Italia, facciamo gli italiani!» In realtà gli italiani c'erano già belli e fatti, peccato che fossero tutti cattolici, tranne una minoranza potente (e prepotente, ma numericamente insignificante). Per andare un po' più lontano, v'identificate gloriandovene con l'esortazione di Voltaire «Écrasez l'infame» (che, guarda caso, era proprio la Chiesa cattolica).<BR/><BR/>Ecco il mio percorso per avanzare l'ipotesi sul fatto che sia la cultura cattolica diffusa ad essere determinante. Mi pare che la differenza ci sia.<BR/><BR/>Michele Pezza da Itri<BR/><BR/>P.S. Per quanto riguarda l'altra considerazione sul riportare il discorso su un punto che si potrebbe considerare superato, voglio pensarci un attimo perché mi sembra ci possa essere qualcosa di vero, ma non mi convince. Ci penso.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-37071551041273105012008-08-25T00:59:00.000+02:002008-08-25T00:59:00.000+02:00La differenza c'èJoe, vedo che ora distingui tra "...La differenza c'è<BR/><BR/>Joe, vedo che ora distingui tra "maggior contenuto liberale" e "ispirata ad una visione liberale della vita". Appunto la distinzione che facevo io nel caso della legge 40.<BR/><BR/>Michele Pezza da ItriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-42826960087286917072008-08-24T10:44:00.000+02:002008-08-24T10:44:00.000+02:001) Se vogliamo fare paragoni, facciamoli bene: in ...1) Se vogliamo fare paragoni, facciamoli bene: in una situazione in cui viga l'obbligo di firma quotidiano, una legge che allenti la scadenza a una volta alla settimana sarebbe una legge "a maggior contenuto liberale", in prospettiva di un'auspicabile abrogazione dell'obbligo.<BR/><BR/>2) La mia etica non contempla la limitazione della libertà individuale. E nemmeno una legislazione ispirata, ad esempio, a principi islamici e tuttavia vincolante per tutti. <BR/><BR/>L'asimmetria è evidente.Joe Silverhttps://www.blogger.com/profile/02166331110550590470noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-16254905633684258042008-08-23T23:34:00.000+02:002008-08-23T23:34:00.000+02:00Applicando la logica di Joe Silver, se si dovesse ...Applicando la logica di Joe Silver, se si dovesse decidere tra una legge che obbligasse tutti i cittadini a firmare al commissariato il registro delle presenze tutti i giorni e un'altra che limitasse l'obbligo ad una volta alla settimana, bisognerebbe definire quest'ultima "ispirata ad una visione liberale della vita"!<BR/><BR/>E vabbè!<BR/><BR/>Michele Pezza da Itri<BR/><BR/><BR/>P.S. 1) La frase sulla "giurisdizione di Cristo" era una citazione di una frase non mia. 2) Forse anche tu hai un'etica e senza arroganza la contrapponi a quella cristiana…Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-56840462941202464272008-08-23T19:05:00.000+02:002008-08-23T19:05:00.000+02:00@ Fra DiavoloSulle "deduzioni improprie"L'ossessio...@ Fra Diavolo<BR/><BR/>Sulle "deduzioni improprie"<BR/><BR/>L'ossessione di mettere i puntini sulle "i" quando si sfiorano gli argomenti del catechismo è così forte che non puoi rinunciare a salire in cattedra, anche se la precisazione è del tutto superflua. E' successo con l'inutile pippone storico-teologico sulla paternità del concetto di libero arbitrio, e succede con la posizione della Chiesa Cattolica sulla fecondazione assistita. Premesso che sapevo benissimo che la PMA è considerata moralmente illecita, l'ennesima lezioncina non fa che confermare quanto dicevo, e cioè che la legge 40 è "ispirata ad una visione cristiana della vita": <BR/><BR/><I>Ed è esattamente quel che ho voluto dire facendo riferimento al referendum: la cultura di massa degli italiani, tra le due proposte (nessuna delle quali rispondente pienamente alla morale cattolica) ha scelto con molta chiarezza quella "a maggior contenuto cristiano", se mi si consente l'espressione.</I> <BR/><BR/>Quindi, nell'impossibilità di vietare cristianamente la PMA (che sarebbe l'optimum a cui tendere), si è scelto di difendere a spada tratta una legge che rappresenta comunque un buon compromesso, tanto che programmaticamente sancisce che l'ovulo appena fecondato è titolare di diritti. Legge "a maggior contenuto cristiano", legge perfettibile (magari con il totale divieto della PMA), legge di uno stato sedicente laico ma "ispirata a una visione cristiana della vita", come testé confermato da te medesimo. Quale sarebbe la deduzione impropria?<BR/><BR/>2)<BR/><BR/><I>Per cui, non c'è nessuna arroganza a considerare «che ogni azione umana improntata alla cura del prossimo e al lenimento delle sue sofferenze ricada sotto la giurisdizione di Cristo»</I> [...] <I>Non può che essere così per il cristiano e, mutatis mutandis, per qualsiasi filosofia religiosa; e mi meraviglio che qualcuno si possa meravigliare. Se poi si vuole additare questa come un'assurdità perversa, tale da rendere dimostrativamente impossibile l'esistenza di Dio, si può anche fare, ma costituisce una procedura filosofica infantile.</I><BR/><BR/>A parte l'ulteriore bizzarra divagazione su "ateismo raicale", integralismo, pluralismo e presunte discussioni sull'esistenza di Dio (ma che caspita c'entrano poi con la mia «deduzione impropria»...), ribadisci chiaro e tondo che il vero cristiano non può che avocare a sé il primato sull'etica e su ogni azione improntata al bene del prossimo. E' naturale, che sia così, dici, e ciò vale per ogni religione... Ma questa non è arroganza! <BR/><BR/>Caro non credente, anzi caro non cristiano, non ti paia arrogante ciò che sto per dirti, e sia chiaro sono disposto a dialogare con te, ma vedi, il vero bene (per te, per la nostra società, per l'umanità tutta) può essere perseguito solo seguendo le orme di Cristo! Ehi, ma non è arroganza! Non fare deduzioni improprie, che diamine.Joe Silverhttps://www.blogger.com/profile/02166331110550590470noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-48001294521769070742008-08-23T18:28:00.000+02:002008-08-23T18:28:00.000+02:00Vedi, Michele, il grosso limite del tuo modo di ar...Vedi, Michele, il grosso limite del tuo modo di argomentare è che ritorni in continuazione su punti che già ci siamo lasciati alle spalle. Al principio parti da un presupposto: chi mette al primo posto l'autodeterminazione dovrebbe <I>sempre</I> rispettare la libertà altrui, in qualunque circostanza. Quando ti si fa notare che anche il più granitico liberale di questo mondo non può lasciare che bambini, persone incapaci di intendere e di volere o persone che agiscono per un impulso del tutto momentaneo si facciano del male, sei subito pronto a convenire; ma uno si illuderebbe a pensare che sulla questione non tornerai più. Perché di lì a poco ecco che rispunta fuori: "vuoi impedire a un matto di uccidersi? Sei un finto liberale, sei caduto in contraddizione!". Come se fin lì non si fosse detto niente in proposito. Discutere così diventa molto frustrante, e un inutile dispendio di energie.<BR/><BR/>Mi accusi di arrogarmi "il diritto di giudicare la gravità dello stato [no], ma la durata nel tempo sì". Però riporti solo in parte il mio pensiero: io avevo detto "Una ragione valida è quella che causa per la persona uno stato stabilmente meno preferibile della morte. Un ragazzo manca dell'esperienza sufficiente per capire che il suo dolore del momento verrà presto superato, e può essere quindi indotto a un gesto affrettato - il suicidio d'impulso, appunto". Cosa vuol dire? Che se quel ragazzo sapesse che il dolore si supera rapidamente converrebbe con noi che non occorre suicidarsi. In genere le persone sono propense ad affrontare dolori transitori. Ovviamente di fronte a "una persona che preferisca uccidersi per non subire una tortura di poche ore soltanto" (e non dunque che pensi erroneamente che quella tortura durerà per sempre) io non posso fare altro che mettermi da parte rispettosamente, se questi sono i suoi valori. Non credo che capiti (da qui la mia frase iniziale forse troppo netta), ma se capitasse saprei rispettare anche questa ragione.<BR/><BR/>Mi accusi di aver fatto "circa trenta milioni di radiografie a distanza dell'anima" degli italiani che non sono andati a votare. Io veramente mi ero basato sull'affluenza alle urne in tutti gli ultimi referendum... Tu invece da cosa hai tratto la tua convinzione che "la cultura di massa degli italiani, tra le due proposte (nessuna delle quali rispondente pienamente alla morale cattolica) ha scelto con molta chiarezza quella "a maggior contenuto cristiano""? Li hai consultati uno a uno? Niente radiografie dell'anima, qui?Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-77491800415962823172008-08-23T17:38:00.000+02:002008-08-23T17:38:00.000+02:00Che strani gli italiani di Regalzi e filippo… allo...Che strani gli italiani di Regalzi e filippo… allora, se ho capito bene, secondo Regalzi il diritto d'ammazzarsi è uno dei diritti fondamentali e dobbiamo darlo a tutti (anzi, ce l'hanno tutti). Però va utilizzato cum grano salis; e qui cominciano i veri guai, perché mica sono tanti quelli che hanno la testa sulle spalle, anzi, son così pochi che praticamente quasi tutti i suicidi vanno salvati. Insomma, questi italiani sono fonte continua di dispiaceri: c'è da votare una cosa importante e invece che fanno? Vanno al mare. L'hanno fatto pensando a quel che facevano? Macché, Giuseppe ha fatto loro circa trenta milioni di radiografie a distanza dell'anima: sono furbi e menefreghisti! Mica scelgono! Nossignori! Non superano il vaglio di maturità della premiata ditta "Regalzi & filippo". I quali, però, volenti o nolenti, devono rassegnarsi e prendere atto che il sistema valoriale degli elettori italiani era tale da farli trovare più a loro agio al mare che in cabina elettorale. Devono obbligatoriamente prendere atto che la proposta che veniva loro presentata dai referendari non era in armonia con la loro cultura + bonus tintarella. Appunto la mia tesi. E quando si perde per colpa di questo popolo bue e sottomesso, ecco Giuseppe e filippo impugnare la sferza moralistica: popolo menefregista e furbastro! Ma l'invettiva moralista serve solo a nascondere il proprio scollamento con la realtà sociale.<BR/><BR/>Preferisci denominare questo stato "liberale" invece che "democratico e pluralista"? Nulla quaestio, perché mi sembra che più o meno pensiamo che debba funzionare allo stesso modo. Ci differenziano i limiti che diamo all'autodeterminazione: pur essendo un valore enorme, tale da non vederne facilmente di maggiori, è ovvio accettare la subordinazione al colui che ti ha creato, come logico che sia in una visione religiosa della vita. Ma poi, a ben pensare, non sarei così convinto che anche voi rispettiate l'autodeterminazione quanto dite. Ci sono delle volte che sì e delle volte che no. In realtà, con la teoria della decisione che non deve essere d'impulso (sacrosanta convinzione, per carità!), si crea un recinto: chi è dentro può e chi non è dentro non può. Proprio l'esempio delle pene d'amore è rivelatore: la sofferenza deve essere di un certo tipo. Di volta in volta, a seconda del dialettico di turno, la ragione "valida" per togliersi la vita deve avere speciali caratteristiche; ad es. per Regalzi, una ragione valida deve essere stabile: «Una ragione valida è quella che causa per la persona uno stato stabilmente meno preferibile della morte.» Quindi mette in campo la durata del malessere: lui non si arroga il diritto di giudicare la gravità dello stato, ma la durata nel tempo sì, cosa assolutamente relativa e di difficile determinazione nella nostra vita precaria. Una visione originale. Tanto per stiracchiare il caso, una persona che preferisca uccidersi per non subire una tortura di poche ore soltanto (come dire, una bazzecola che poi passa), si vedrebbe negare lo status di legittimo decisore dal nostro Regalzi. Il contrario di altri che lo giustificano solo con le sofferenze atroci. Questi hanno a disposizione uno speciale metro per le sofferenze. In altre parole lo consentirebbero quando "loro" non riuscirebbero a sopportarle. Se il linguaggio risultasse duro, come dice filippo «ricalca lo stato delle cose». Il succo della questione è che alla fin fine neanche voi accettate fino in fondo la libera autodeterminazione di fronte alla volontà di uccidersi (sul dolore, mi leggerei meglio la dichiarazione dei medici svizzeri per le cure palliative). Certo, è facile, anzi praticamente obbligatorio al termine di una discussione come la nostra, affermare «non muoveremmo un dito per impedire il suicidio di chiunque ritenessimo in possesso delle sue facoltà di intendere e volere», ma non pare proprio una decisione pacifica o chiara fin dall'inizio.<BR/><BR/>Per il resto, filippo consentimi: non fai che ripeterti in continuazione! Lo so che con i duri di comprendonio bisogna fare così: repetita iuvant, ma il mio professore di latino aggiungeva "sed stufant". Il bello è, e lo ripeto, che siamo del tutto d'accordo nel considerare le nostre visioni della vita sostanzialmente diverse (ed ambedue siamo convinti che la propria sia la migliore possibile). Prendiamone atto e finiscila con il cercare di dimostrare al colto ed inclito pubblico la superiorità di un sistema filosofico sull'altro, come se fosse una cosa banale ed ovvia. Mi sembra che trovare il modo di convivere sia già un compito impegnativo. Ma forse non t'interessa. Da vero integralista.<BR/><BR/>Michele Pezza da Itri<BR/><BR/><BR/>P.S. Dov'è la logica della frase: «Eluana attualmente è solo un vegetale… omissis… Trattatela da persona umana» L'omissis (di poche parole) è di comodo, ma non tanto, almeno finché non dimostri di aver inventato la macchina del tempo…<BR/>E, coerentemente, subito dopo non ti smentisci: «Eluana non è la loro bambolina». Hai ragione: al massimo potresti definirla una pianta d'appartamento.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-57909069272041075292008-08-21T02:11:00.000+02:002008-08-21T02:11:00.000+02:00“Ambedue … siamo portatori di civiltà diverse”. Ci...“Ambedue … siamo portatori di civiltà diverse”. Ci andremmo piano a definirci portatori di civiltà, quando il nostro obiettivo risulta essere quello di imporre la nostra visione delle cose e della vita anche a chi non fa parte del gregge. <BR/><BR/>Sul referendum in merito alla legge burqa*: è facile arruolare abusivamente fra le truppe cammellate del cattolicesimo militante quel 75% di Italiani che ha disertato le urne. Ma resta il punto, che l’apostolico in fondo conosce e ammette quando ci ventila sotto il naso il “rischio” che la gente, come dice lui, ci procuri un brusco risveglio se debitamente informata, resta il punto di come le persone recepiscono il problema, di quale informazione riesce a raggiungerle. La sterilità di coppia è stata recepita come un problema di nicchia riguardante pochissime persone, dopodichè l’astensionismo cronico ai referendum, la peculiarità tutta italiana del quorum, la giornata estiva scelta apposta dal governo per le votazioni e, certo, anche la cortina fumogena di disinformazione e terrorismo mediatico e pseudoscientifico fatta calare dalla massiccia mobilitazione clericale (strana questa profusione di mezzi per una legge non di ispirazione cristiana) hanno fatto il resto. Quando si è trattato invece di difendere la legge sul divorzio e quella sull’IVG, pare che la gente abbia risposto all’appello. Erano tutti atei e mangiapreti, i milioni di Italiani che hanno difeso queste leggi dall’assalto clericofascista muovendo il culo e andando a votare (altro che sotterfugi astensionisti per evitare la sconfitta) o solo gente informata che comprendeva bene di trovarsi dinanzi a problemi che avrebbero potuto riguardare chiunque di loro? In quel caso che cosa ha suggerito alla gente il “sentire diffuso” di cui blatera quest’individuo?<BR/>* Questa definizione della legge 40 apparve sulla prima pagina di Le Monde all’indomani della sua approvazione, mentre il New York Times commentava con un sobrio “The Medieval Law”. Siamo diventati lo zimbello delle nazioni civili. <BR/><BR/>“Disprezzi le suorine…”. Qualcuno dovrebbe spiegare alle suorine in questione che se proprio non riescono a farne a meno, possono comprarsi una barbie al supermercato. E che Eluana non è la loro bambolina. <BR/><BR/>“Si vedrà se la cultura della nostra società potrà essere radicalmente negata con l'accettazione dell'eutanasia”. Affermazione velleitaria e patetica. Il punto è che il livello della nostra civiltà potrà solo innalzarsi con l’introduzione del testamento biologico e di modalità di eutanasia, che aumenteranno la libertà personale degli individui. E gli individui, le persone vere, si stanno già orientando in questo senso. Dato che si parla di “sentire diffuso”, questo è il sentire diffuso della gente.<BR/><BR/>“Le persone umane si trattano da persone umane”. Esatto. E se ne rispettano le volontà, anche quando fanno a cazzotti con le Verità Rivelate Immutabili e Assolute con cui alcuni decidono di riempire il vuoto delle loro esistenze. Eluana attualmente è solo un vegetale. Ma prima di ridursi così, aveva espresso a chiare lettere il suo parere. Trattatela da persona umana, invece di inseguire i vostri dogmi.<BR/><BR/>“Neanche il padre dà l'idea di pensare al reale dolore di Eluana, dolore che infatti nega, ma sembra dominato dal suo”. E’ necessario commentare? In una precedente occasione avevamo affermato che è inutile insultare questi individui, che si insultano benissimo da soli e senza aiuto. Basta starli a sentire. <BR/><BR/>“filippo è un integralista”: come già detto, “Se muoversi tenendo a mente la massima di JS Mill che campeggia sul frontespizio di questo blog, e che per la feccia integralista equivale ad una bestemmia, costituisce motivo per essere etichettati come integralisti, ebbene allora noi siamo l'integralismo fatta persona. E ce ne vantiamo”.<BR/><BR/>* * * *<BR/><BR/>Questi ultimi interventi dell’apostolico sono sostanzialmente inutili, oltre che ridicoli. Invocare il vecchio e sano buon senso popolare citando perfino, ed a sproposito, il referendum sulla legge 40, pisciare fuori dalla latrina blaterando di civiltà e rispetto delle persone ed altre piccole amenità di questo genere si rivelano per quello che sono, degli espedienti. Abbiamo spiegato perché vorremmo introdurre determinate modalità di rispetto della volontà delle persone per quanto attiene la loro vita, che è solo loro, l’amico ci ha risposto che della loro vita non possono disporre perché altrimenti il suo dio mette su un afflittissimo musetto, che altro aggiungere?<BR/>Che non perda il sonno pensando alla saggezza popolare della gente, che la gente non è scema, come probabilmente pensano le sue guide spirituali quando la definiscono “gregge”…Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-775706876761627342008-08-20T17:29:00.000+02:002008-08-20T17:29:00.000+02:00«la cultura di massa degli italiani, tra le due pr...«la cultura di massa degli italiani, tra le due proposte (nessuna delle quali rispondente pienamente alla morale cattolica) ha scelto con molta chiarezza quella "a maggior contenuto cristiano"»<BR/><BR/>Un esempio di come si finisce per essere vittime della propria propaganda. Gli Italiani non hanno scelto un bel niente: si sono astenuti in massa, o per furbizia o per menefreghismo. Non arruoliamo i secondi (presumibilmente la maggioranza assoluta) assieme ai primi, per favore, che ccà nisciuno è fesso...<BR/><BR/>«Siccome viviamo in uno stato democratico e pluralista, non possiamo pensare di risolvere il problema con l'eliminazione o la demonizzazione dell' "avversario": cercheremo il massimo comun denominatore come base condivisa, se possibile. Quando non la si trova, ci si conta».<BR/><BR/>Questo prima di tutto è uno Stato liberale. Quando non si trova un terreno in comune si rispettano i diritti fondamentali degli altri, primo fra tutti quello all'autodeterminazione. Ma evidentemente da quest'orecchio non volete sentire...Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-89138768028314861602008-08-20T16:40:00.000+02:002008-08-20T16:40:00.000+02:00Deduzioni improprieJoe (grazie al cielo [si può di...Deduzioni improprie<BR/><BR/>Joe (grazie al cielo [si può dire?] c'è qualcun altro oltre a filippo)" che la legge 40 sia una legge «ispirata ad una "visione cristiana della vita"» è una deduzione del tutto impropria. E' evidente che tu come filippo non siate ferratissimi in dottrina cattolica, anche se non fate che parlarne sempre, ma la legge 40 NON è una legge d'ispirazione cristiana in quanto la fecondazione assistita è non legittima, perfino tra coniugi (detta omologa). Stabilito che hai diritto di essere ignorante perfino in quello di cui ti piace parlare, almeno nel dibattito di allora questa cosa ti sarebbe dovuta giungere chiaramente perché fu ripetuta apertis verbis. E se non te la ricordi, credimi che è così. Essendo la politica l'arte del possibile, tra le due alternative proposte dal referendum, da parte di molti allora si scelse la "meno peggio". Ed è esattamente quel che ho voluto dire facendo riferimento al referendum: la cultura di massa degli italiani, tra le due proposte (nessuna delle quali rispondente pienamente alla morale cattolica) ha scelto con molta chiarezza quella "a maggior contenuto cristiano", se mi si consente l'espressione. Piaccia o non piaccia, è andata così. Certo, potete dire che il popolo italiano è succube, ignorante, ecc. ecc. ed è tutta colpa dei soliti pretacci, condanna dell'Italia da duemila anni, ecc. ecc. (so che voi sapete esprimervi molto meglio di me su questo registro). Solo che continuate a non mostrare molto rispetto nei confronti popolo italiano.<BR/><BR/>Il tuo secondo quesito dipende direttamente dalle scelte filosofiche ed esistenziali su cui da sempre l'umanità s'interroga. La contrapposizione tra l'ateismo radicale e la convinzione che l'uomo sia stato creato è una discriminante che spero non vogliate considerare risolta definitivamente dall'umanità e tanto meno in questo post… né lo risolviamo lanciandoci contrapposte affermazioni apodittiche. Le due posizioni (con tutte le variabili possibili e immaginabili) portano a volte a soluzioni filosofiche e socio-politiche inconciliabili. Siccome viviamo in uno stato democratico e pluralista, non possiamo pensare di risolvere il problema con l'eliminazione o la demonizzazione dell' "avversario": cercheremo il massimo comun denominatore come base condivisa, se possibile. Quando non la si trova, ci si conta. Come è avvenuto con tante leggi (ad esempio, divorzio). Non accettare queste regole e pensare di poter accettare solo le leggi "a carta carbone" dalla propria filosofia, questo è il vero integralismo, in quanto l'integralismo è un metodo e non un aderire o meno ad un insieme specifico di leggi. Ecco perché filippo è un integralista (e mi sa che anche tu sia in odor di santità). Il punctum dolens è che non se ne rende conto: invece dovrebbe dare retta a noi che l'integralismo l'abbiamo avuto in casa e l'abbiamo conosciuto e combattuto (la vera difficoltà nell'aver a che fare con gli integralisti è che difficilissimamente si riconoscano tali: sono convinti di essere semplicemente coerenti ed impegnati). Per cui, non c'è nessuna arroganza a considerare «che ogni azione umana improntata alla cura del prossimo e al lenimento delle sue sofferenze ricada sotto la giurisdizione di [C]risto» (mi son permesso di rimettere la maiuscola a quello che è diventato un sostitutivo del nome proprio, come grammatica comanda, ed anche per non metterlo allo stesso livello di filippo). Non può che essere così per il cristiano e, mutatis mutandis, per qualsiasi filosofia religiosa; e mi meraviglio che qualcuno si possa meravigliare. Se poi si vuole additare questa come un'assurdità perversa, tale da rendere dimostrativamente impossibile l'esistenza di Dio, si può anche fare, ma costituisce una procedura filosofica infantile.<BR/><BR/>Voglio precisare ancora una volta che a differenza di filippo che si danna (ma guarda quanti termini religiosi nel parlar comune!) per tentare di dimostrare che la sua è LA posizione giusta e la mia… meglio non definirla… io mi limito a cercare di dimostrare come le convinzioni da lui sostenute siano molto poco in armonia con la nostra civiltà, che non è un concetto astratto ed è ben percepito, anche se a volte in modo confuso, nel vissuto di ciascuno. A pensarci bene, non capisco perché non debba essere d'accordo, visto che gli piace mostrarsi come un riformatore illuminato. E sì, son proprio convinto che in fondo su questo siamo d'accordo!<BR/><BR/>Michele Pezza da ItriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-76002980420498184732008-08-20T11:10:00.000+02:002008-08-20T11:10:00.000+02:00[...] d'altra parte sostiene che non c'è problema ...<I>[...] d'altra parte sostiene che non c'è problema perché la visione cristiana della vita è in via d'estinzione. Non ti conoscevo all'epoca del referendum sulla legge 40, ma ci scommetterei che affermavi qualcosa di analogo, salvo poi accorgerti un po' bruscamente che la tua visione della "gente" non era del tutto rispondente al vero.</I><BR/><BR/>Dal che devo dedurre che la legge 40 è una "legge cristiana" o comunque ispirata ad una "visione cristiana della vita". Nulla di nuovo sotto il sole, intendiamoci, ma quanta ipocrisia, allora, per dare a bere che la legge che <B>tutela il concepito</B> fosse una legge laica - mentre nel frattempo i preti facevano ampia opera di propaganda durante le omelie (ma un'informazione "corretta" suppongo, corretta dal magistero a cui un intero stato si deve inchinare).<BR/><BR/><I>[...] il pacchetto completo prevede la sostituzione della carità cristiana verso le persone reali con un'atarassica, notarile, imperturbabile e voyeuristica presa d'atto delle azioni altrui</I><BR/><BR/>Dal che si evince (ma non avevo dubbi neanche su questo) l'arrogante pretesa che ogni azione umana improntata alla cura del prossimo e al lenimento delle sue sofferenze ricada sotto la giurisdizione di cristo; e che esista un'alternativa secca tra la nobilissima "carità cristiana" verso le persone <I>reali</I> (embrioni compresi, i quali magari sono pure un po' più persone di coloro che li ospitano) - e che comunque deve sempre cristianamente imporsi sui suoi destinatari - e un burocratico mondo senza cuore, senza compassione e cinicamente notarile, e magari pure assassino.<BR/><BR/>Poi dice che uno ha problemi irrisolti con la religione...Joe Silverhttps://www.blogger.com/profile/02166331110550590470noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-8119932563827027842008-08-20T09:31:00.000+02:002008-08-20T09:31:00.000+02:00Come vi sarete accorti, con il copia e incolla è f...Come vi sarete accorti, con il copia e incolla è finito qui anche il messaggio per l'altro post. Provvedo a ripeterlo di là.<BR/><BR/>Michele Pezza da ItriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-30285880399067621802008-08-20T09:26:00.000+02:002008-08-20T09:26:00.000+02:00Anguillesco filippo, senza ritegno alcuno! Prima a...Anguillesco filippo, senza ritegno alcuno! Prima affermi che «… in discussione non era il nostro di sonno, ma casomai quello di chi prende sul serio solenni amenità del calibro della transustanziazione, del dio uno e trino…» e quando ti si fa notare che con l'accanimento terapeutico, tema del post, tutto ciò non ha niente a che fare, ti atteggi ad anima candida che può solo proporre a Giuseppe?<BR/>Guarda che qui gli scripta manent e si sa benissimo quel che hai detto!<BR/><BR/>Sarò ben lieto di partecipare a qualsiasi post interessante.<BR/><BR/>Michele Pezza da Itri<BR/><BR/><BR/><BR/><BR/>**************************<BR/><BR/>E' d'accordo con me e non se ne accorge.<BR/><BR/>Parliamo di filippo, naturalmente,l' ultimo difensore di Fort Alamo. Stiamo ambedue affermando che siamo portatori di civiltà diverse ed ambedue abbiamo la coscienza di fare un dibattito politico, per cui ambedue abbiamo coscienza che affinché la società si muova verso quanto reputiamo il meglio è necessario che la maggioranza (almeno in democrazia) aderisca alla sua visione. Lui, da una parte sostiene che non gli interessa quel che la gente pensa, d'altra sostiene che non c'è problema perché la visione cristiana della vita è in via d'estinzione. Non ti conoscevo all'epoca del referendum sulla legge 40, ma ci scommetterei che affermavi qualcosa di analogo, salvo poi accorgerti un po' bruscamente che la tua visione della "gente" non era del tutto rispondente al vero. Vorrei notassi che non mi riferisco strettamente ai cattolici, ma al sentire diffuso degli italiani. E nel caso dell'eutanasia il film sarebbe lo stesso, a patto che l'informazione sia corretta e la "gente" sappia che il pacchetto completo prevede la sostituzione della carità cristiana verso le persone reali con un'atarassica, notarile, imperturbabile e voyeristica presa d'atto delle azioni altrui (libere, naturalmente!) Il bello è che siamo d'accordo sulla valutazione di proporre due cose profondamente diverse, ma chissà perché la butti in caciara.<BR/><BR/>E per parlare del caso di Eluana: prendi finalmente coraggio e la dichiari «quel vegetale» ed anche se il termine ti sembra «duro», devi constatare che «purtroppo ricalca lo stato delle cose.» Non hai il coraggio, però, di trarne le legittime conclusioni. Le persone umane si trattano da persone umane ed i vegetali si trattano da vegetali. Le persone umane soffrono, i vegetali no (finora nella società è un'ipotesi condivisa da quasi tutti). Le persone umane si accudiscono, i vegetali s'innaffiano (neanche questo ti va bene, visto che disprezzi le suorine - un po' dovresti vergognarti per questo - che più o meno questo vogliono fare). Insomma non mi dire che tu abbia a cuore il destino del "vegetale Eluana"! C'è una chiara sproporzione tra l'entità della battaglia e l'oggetto di essa: se lo facessi esplicitamente per un ficus d'appartamento, saresti ridicolo. Neanche un pretestuoso ricorso dialettico a «disposizioni testamentarie vincolanti» cambierebbe questa realtà: una ben misera questione quella di quale sia il beneficiario del ficus di cui sopra. La società non si accorge nemmeno dei milioni di "drammi" privati sul destino ereditario di beni trascurabili. E mi dispiace dirlo, neanche il padre dà l'idea di pensare al reale dolore di Eluana, dolore che infatti nega, ma sembra dominato dal suo, certamente atroce. Mi dispiace dire ciò, ma visto che finalmente ti sei deciso a dire le cose come effettivamente le pensi, diciamole fino in fondo, per cui, per favore, non mi si accusi d'insensibilità a causa del linguaggio.<BR/><BR/>La conclusione è di nuovo quella sulla quale non vedo perché non dovresti essere d'accordo: si vedrà se la cultura della nostra società potrà essere radicalmente negata con l'accettazione dell'eutanasia. Non lo so cosa succederà esattamente, ma il dibattito deve aiutarci a rendere chiari i termini della questione e non dobbiamo trasformarlo in una tribuna per sfoghi personali (tu hai un problema irrisolto con la religione).<BR/><BR/>Michele Pezza da Itri<BR/><BR/>P.S. Non ti sembra di essere stucchevole con la reiterazione senza fine delle stesse cose, quali "il suicidio non c'entra", oppure della questione del perché era del tutto superfluo rispondere alle tue domande retoriche di cui tutti conoscevano già la risposta, o degli insulti gratuiti ai cattolici ecc. ecc. Abbi considerazione della resistenza di chi ci legge (ma ci saranno ancora?) e di noi stessi.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-73061124495093545352008-08-19T01:26:00.000+02:002008-08-19T01:26:00.000+02:00Noi non siamo qui per convincere la gente, quella ...Noi non siamo qui per convincere la gente, quella è un’occupazione degli apostolici, che hanno l’annuncio da portare in giro e debbono fare proselitismo. Noi ci siamo chiesti se era giusto rispondere affermativamente alla richiesta di sospensione delle cure avanzata da Eluana, e abbiamo risposto di sì, in nome del libero arbitrio*. Ci siamo chiesti se nel bagaglio di procedure a disposizione del medico debba esserci posto per l’eutanasia, e abbiamo risposto di sì, per lo stesso motivo. Abbiamo chiesto a chi non si trova in accordo con noi, in questo frangente nella persona dell’apostolico, di fornirci i motivi del suo diniego. Ebbene, affermare che l’introduzione dell’eutanasia aprirebbe la strada al suicidio assistito, o costituirebbe un suicidio assistito di fatto, non costituisce un valido motivo di diniego, perché non consente di spiegare perché non sarebbe giusto rispettare la volontà delle persone, un po’ come parlare di complicati apparati burocratici da mettere in opera, del rischio di derive autoritarie, pendii scivolosi ed altro che ci siamo dovuti sorbire, ed il nostro alla fine ne ha preso atto quando, visti vani i tentativi di infinocchiarci coi suoi pretesti ed incalzato da presso**, ci ha illustrato il vero motivo del no all’eutanasia, l’indisponibilità della vita. Alla luce di ciò, non vediamo quali titoli abbia per chiederci depliant illustrativi su come intendiamo convincere la gente, primo perché parliamo a titolo personale e chi ci legge è libero di trarre le sue conclusioni in merito, secondo perché, a quanto pare e sondaggi alla mano, la gente pare già essersi convinta da sola compiendo una scelta, e non è una scelta che gli integralisti possono gradire. Se ne faranno una ragione. <BR/>Comunque Giuseppe, che è più disponibile di noi in certe discussioni, ha già fornito una risposta soddisfacente, perché aggiungere altro?<BR/>* Il vero libero arbitrio ovviamente, non quello esibito dai cattolici, ricalcato sull’unico libero arbitrio di cui dispongono, quello dell’infallibile di turno. <BR/>**Se questa espressione dovesse apparire troppo aggressiva, possiamo sostituirla con vista vana la sua opera di convinzione e sommessamente anche se ripetutamente sollecitato da presso.<BR/><BR/>“L'indisponibilità della vita non mi sta stretta per nulla”. Alcune considerazioni. Intanto, se proprio non gli sta stretta, perché ha accuratamente evitato di scaraventarcela addosso di primo acchito, giacchè era l’unico motivo accampabile in suo possesso, preferendo il giochino dei pretesti di cui sopra? Secondariamente, può darsi invece che ad altri tale indisponibilità stia molto stretta, che facciamo, vogliamo mandargli i carabinieri (o le guardie svizzere…) per convincerli che se non sta stretta all’apostolico ed ai suoi maestri di pensiero, deve andar bene anche a loro? Ancora, ci piace molto il discorso di non rimanere confinati nel mondo delle idee e di scendere nel concreto, come con l’esempio del figlio che vuole farla finita per problemi di cuore: allora, concretamente, provi a contattare il padre di Eluana ed a spiegargli che non si può impedire che le care suorine continuino a spupazzarsi quel vegetale*** che una volta era sua figlia perché “l’indisponibilità della vita all’apostolico e ai suoi maestri di pensiero non sta stretta per nulla”.<BR/>***Il termine è duro, ma purtroppo ricalca lo stato delle cose.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-79195982451797534442008-08-18T11:31:00.000+02:002008-08-18T11:31:00.000+02:00Ottimamente, filippo!Siamo perfettamente d'accordo...Ottimamente, filippo!<BR/><BR/>Siamo perfettamente d'accordo e sono ben soddisfatto dei tuoi impegni. L'importante è che si sappia quale sia il pacchetto che offri, nella sua interezza. Anche se poi, adottando la politica dello "step by step", o più italianamente ed efficacemente "del carciofo" speri che la gente non se ne renda conto. E' un problema di "consenso informato": voglio vedere quanti, avvertiti di cosa realmente offri globalmente, lo considereranno compatibile con la loro cultura e la loro visione del mondo. Tu pensi che avresti ugualmente un successone anche con le persone ben informate… io, penso proprio di no. Ed in fondo lo pensi anche tu, altrimenti non adotteresti la politica del carciofo, per sfruttare, per quanto possibile, l'emotività provocata da casi indubbiamente molto dolorosi.<BR/><BR/>"Parliamone" va sempre bene. In fondo, grazie a parlarne (non sempre con stile) siamo arrivati ad una valutazione comune, anche se le nostre visioni del mondo ci portano poi a scegliere strade diverse.<BR/><BR/>Michele Pezza da Itri<BR/><BR/>P.S. 1) L'indisponibilità della vita non mi sta stretta per nulla. 2) Che eutanasia e suicidio non si rimandino l'un l'altro, contrariamente a quanto troviamo in tutte le trattazioni di bioetica, è una tua fissa; chissà perché? Adesso tu ti sentirai obbligato a replicare che invece… ed io che invece… e così via… diamolo per fatto.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-10298192347469371202008-08-18T01:17:00.000+02:002008-08-18T01:17:00.000+02:00L'apostolico è un recidivo. Accortosi che il tema ...L'apostolico è un recidivo. Accortosi che il tema dell'indisponibilità della vita gli sta stretto, perchè è roba da integralisti mentre lui è un liberal dentro, ma molto dentro, e non trovando granchè di intelligente da raccontarci, anche dopo aver infruttuosamente rovistato nel suo back ground culturale, se così vogliamo chiamarlo, decide di tornare sui suoi passi e di ammorbarci nuovamente l'esistenza col tema del suicidio. Che a nostro avviso costituisce solo un espediente per tirare a campare in questa querelle. Non insisteremo più di tanto nel ripetere che esiste una certa differenza tra una patologia invalidante e ad esito infausto e la fidanzatina che ti manda a quel paese. <BR/><BR/>Ad ogni modo, che questo malcapitato non abbia paura. Fermo restando che, coerentemente con quanto detto, “non muoveremmo un dito per impedire il suicidio di chiunque ritenessimo in possesso delle sue facoltà di intendere e volere”, e preso atto dell’opportunità, per dirla con il nostro, di “abolire gli articoli che puniscono l'omicidio di consenziente” e tutto il resto, vuol dire che cercheremo di procedere step by step: il diritto alla sospensione delle cure oggi, il diritto all'eutanasia domani (medici permettendo), per il resto si vedrà da dopodomani in poi. Promettiamo di impegnarci. <BR/>Al limite, ritroviamoci e “parliamone”.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-78939260169714384342008-08-17T16:06:00.000+02:002008-08-17T16:06:00.000+02:00Michele: 1) in genere i figli che si suicidano per...Michele: 1) in genere i figli che si suicidano per una delusione d'amore sono adolescenti (o comunque minori di età); 2) non ho un catalogo di ragioni valide. Una ragione valida è quella che causa per la persona uno stato <I>stabilmente</I> meno preferibile della morte. Un ragazzo manca dell'esperienza sufficiente per capire che il suo dolore del momento verrà presto superato, e può essere quindi indotto a un gesto affrettato - il suicidio d'impulso, appunto.Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-34990251218578946302008-08-17T15:38:00.000+02:002008-08-17T15:38:00.000+02:00Giuseppe, per quanto riguarda il catalogare «come ...Giuseppe, per quanto riguarda il catalogare «come "suicidio d'impulso" quello di un adolescente lasciato dalla fidanzata...» ci sono due notazioni da fare: 1) non ho parlato di adolescenti; 2) chiedevo già se questa volontà non avesse le carte in regola per essere rispettata. La cosa non mi pare chiara: significa forse che tu hai un catalogo di ragioni valide per il suicidio ed altre no? Mi sembravi più aperto quando affermavi che «non equivale a dire che chi soffre di dolori irrimediabili ha più 'ragione' di suicidarsi di chi ha perso ogni voglia di vivere, così come il fatto che lo Stato mi paga gli integratori vitaminici e non l'agenzia per cuori solitari non significa che l'astenia mattutina è più importante del fatto di non avere una compagna nella vita»<BR/><BR/>Michele Pezza da ItriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-78599523584504222342008-08-17T12:34:00.000+02:002008-08-17T12:34:00.000+02:00Michele, non avrei nessuna difficoltà a sottoscriv...Michele, non avrei nessuna difficoltà a sottoscrivere una posizione di questo tipo: "Rimango convinto che il comportamento eticamente corretto debba essere quello che mi detta la mia filosofia di vita, anche se non so se riuscirei a seguirlo in una situazione così difficile". Questo era esattamente il mio punto.Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-1910276342732359222008-08-17T12:25:00.000+02:002008-08-17T12:25:00.000+02:00Giuseppe, convengo con te che un esempio con i pro...Giuseppe, convengo con te che un esempio con i propri familiari possa sembrare quel che tu dici e me ne scuso. Ma ugualmente lo considero legittimo, per diverse ragioni. Innanzi tutto perché è sempre necessario fare i conti con le proprie emozioni e non rimanere sempre nel mondo delle idee. Poi perché non si chiede una garanzia sul comportamento reale che poi terremo, ma che si rifletta anche su queste situazioni limite e si accetti di prendere almeno una posizione coerente del tipo: "Rimango convinto che il comportamento eticamente corretto debba essere quello che mi detta la mia filosofia di vita, anche se non so se riuscirei a seguirlo in una situazione così difficile". L'esempio storicamente imponente è quello dei martiri cristiani: è facile dire bisogna essere pronti a morire piuttosto che rinnegare Cristo, ma bisogna essere convinti che anche nel caso non desiderato, la propria coscienza continui ad essere lucida, anche se poi nei fatti non ce la facessi. Ma per di più, siccome si contano più di 40 milioni di martiri per causa di fede nel solo XX secolo, possiamo permetterci di fare il paragone. Anche nel tuo esempio, debbo affermare oggi che la mia fede mi obbligherebbe a perdonare lo stupratore ed assassino di mia figlia.<BR/><BR/>Michele Pezza da ItriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-5820616210416291172008-08-17T09:14:00.000+02:002008-08-17T09:14:00.000+02:00Michele, fare un esempio in cui sono coinvolti pro...Michele, fare un esempio in cui sono coinvolti propri familiari suona molto come furbizia dialettica. "Ah, lei è contro la pena di morte? Immagini di trovarsi da solo con una pistola in mano davanti a uno che ha stuprato e assassinato sua figlia, e poi vediamo quanto rimane contrario!". (E comunque vorrei sapere chi non catalogherebbe come "suicidio d'impulso" quello di un adolescente lasciato dalla fidanzata...)Giuseppe Regalzihttps://www.blogger.com/profile/17630515586340664880noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-52180329827771592312008-08-17T05:57:00.000+02:002008-08-17T05:57:00.000+02:00Stiamo all'argomentoRispondere al torrenziale ...Stiamo all'argomento<BR/><BR/>Rispondere al torrenziale filippo è sempre un problema. Per uscirne vivi è necessario ricorrere alla semplificazione: una volta eliminati i gratuiti insulti ad alzo zero e gli argomenti fuori tema (capibastone d'Oltretevere, pagliacci e tirapiedi, feccia integralista, menti sovraeccitate di fondamentalisti, fecondazione assistita, aborto, divorzio, apostolicità della Chiesa, repubbliche islamiche, stime sulla consistenza dei cattolici che, nella personale statistica di filippo, da oltre un miliardo si riducono a pochi scalmanati, deliri d'onnipotenza e fogge di vestiari, ecc.), per fortuna rimane poco. In realtà ho scritto e riscritto diverse volte le risposte puntuali, ma voglio stare sull'argomento, però le ordinerò e le invierò con il titolo "Antropologia di un integralista". Per ora rientriamo nel merito e ripetiamo quanto il nostro sembra non recepire.<BR/><BR/>Prima un cappello obbligato: gli lascio volentieri immaginare di aver ridotto un tremebondo cattolico ad aver paura di citare la dottrina cattolica. Probabilmente filippo non rammenta (legittimamente) per quale motivo io affermi sempre in modo così esplicito il mio essere "cattolico apostolico romano di stretta osservanza". Il perché lo dissi chiaramente fin dall'inizio: per evitare false partenze nelle discussioni. Stufo di sentirmi dire dagli altri quale dovrebbe essere il mio pensiero come cattolico e constatato che nella quasi totalità dei casi mi viene attribuito un pensiero che di cattolico non ha quasi nulla (per crassa ignoranza religiosa, e filippo è solo l'ennesima conferma), ho pensato di rendere un servizio a me e agli altri suggerendo di dare un'occhiatina al catechismo: così non c'è bisogno d'inventare sbagliando e la discussione parte bene. Meno male che c'è filippo! ma come avrai fatto ad indovinare tutto da solo quale sarebbe stata la mia posizione sul suicidio e sull'eutanasia? Abbiamo tra noi un vero fenomeno paranormale!<BR/><BR/>Ancora una volta filippo parte da una premessa falsa e di comodo: secondo lui in discussione c'è «l'eutanasia e non il suicidio assistito, che resta tutt'altra cosa (mischiare mele con pere…)». Mi dispiace ammorbare gli altri con questa diatriba, ma non posso farne a meno, perché da questa premessa dipende quasi tutto il resto.<BR/><BR/>Innanzi tutto, non sono il solo a pensare che il nesso ci sia: oltre che con me, se la prenda anche con Regalzi (che mi scuserà se lo metto sempre in mezzo, ma in questo ambiente ha più autorevolezza di me) e lo legga attentamente, il quale, nonostante alcuni bizantinismi, non può non ammettere che l'eutanasia attiva corrisponda al suicidio assistito/omicidio del consenziente, fornito dallo stato.<BR/><BR/>Ma per convincersene basterebbe un minimo di capacità di astrazione: se il suicidio è l'azione che mette in atto la volontà di una persona di morire anziché vivere (mi sembra una definizione neutra e accettabile da chiunque), di cos'altro stiamo parlando? Le differenze rimangono sempre al di dentro di questa definizione: anche se agisco direttamente o per omissione, con i miei mezzi o se tramite l'azione altrui, con o senza intervento medico, a carico o non a carico del SSN… se quel che conta è la mia volontà, attuale o anticipata, sempre nell'ambito del suicidio rimaniamo. Chiamarlo in modi diversi è solo un'opportunità giuridica per adattare la legge a manifestazioni diverse che possono avere rilevanza giuridica tale da motivare normative diverse. Ma sempre suicidio è.<BR/><BR/>Come al solito mi tocca fare il lavoro semplice semplice al posto di filippo: sei davanti al computer? Butta lì una ricerchina su Google ed in mezzo a tanta monnezza, troverai anche materiale serio ed abbondante sull'argomento. Che cosa troviamo, senza neanche scrivere "suicidio", ma solo "eutanasia attiva"? Evito tutte le fonti "sospette" (cattoliche), ma tutti, alla domanda cos'è l'eutanasia introducono anche il suicidio assistito tra le diverse forme:<BR/><BR/>> UAAR (atei razionalisti): «Nella casistica si tende a far rientrare anche il cosiddetto suicidio assistito»<BR/><BR/>> Ufficio federale di giustizia e polizia svizzero (paese esemplare…). In una discussione esamina le diverse forme di eutanasia: l'eutanasia attiva diretta, attiva indiretta, passive e l'assistenza al suicidio.<BR/><BR/>> Per rimanere in Svizzera, riporto una risoluzione della Società Svizzera di Medicina e Cure Palliative: «Finché l’accesso alle cure palliative non è assicurato dappertutto in Svizzera, non dovremmo favorire l’adozione di un dispositivo legale di assistenza medica al suicidio o di eutanasia attiva diretta»<BR/><BR/>> e così via in decine e decine di documenti… che ci risparmiamo di riportare.<BR/><BR/>Ma poi, alla fine, magari per farmi contento, hai accettato la questione ed affermi che «non abbiamo problemi a dire al nostro apostolico che non muoveremmo un dito per impedire il suicidio di chiunque ritenessimo in possesso delle sue facoltà di intendere e volere. E che siamo inoltre pronti ad aiutarlo in qualunque momento decidesse di rompere gli indugi e di salire anzitempo "alla casa del padre"». E il tanto citato intervento del medico cambierebbe la sostanza della cosa? Non mi pare proprio.<BR/><BR/>Ma tu dici di essere pronto ad aiutare qualsiasi suicida di cui fossi certo della sua volontà. Bene! allora proponi direttamente la legge essenziale, abolendo gli articoli che puniscono l'omicidio di consenziente ed il suicidio assistito ed in tal modo ci semplifichiamo la vita (ops! umorismo involontario!). E contemporaneamente, non lasciare le cose a metà: devi punire esplicitamente tutti coloro che salvano un suicida, se consapevoli con certezza della sua volontà (ospedali compresi, anzi, prima di ogni cosa). E devi anche pretendere che il "salvato" possa richiedere i danni (cfr. Totò nel Coraggio). O non hai le idee del tutto chiare per fare tutto ciò?<BR/><BR/>Ma al redde rationem vorrei proprio vedere come ti comporteresti nella realtà (tanto per fare un caso pietoso che ti riguardi) davanti ad un figlio suicida, magari per una delusione d'amore (o questa volontà non ha le carte in regola?) o per una fortissima depressione (che è la causa della decisione e non la causa da rimuovere). Coraggio! filippo, dicci che gli ricacci la testa nel forno o gli dai la spintarella decisiva giù dal decimo piano! Oppure finisce che scopriresti di essere tanto egoista da non sopportarlo e lo salveresti… Ma come! proprio con le persone di cui di più dovresti rispettare la volontà, ti comporteresti come una persona qualsiasi? Cioè uno qualsiasi di questa nostra società, con qualche problema a conciliare eutanasia e civiltà?<BR/><BR/>Michele Pezza da ItriAnonymousnoreply@blogger.com