tag:blogger.com,1999:blog-21665869.post115676503852869670..comments2023-08-28T16:07:30.180+02:00Comments on Bioetica: Togliere di mezzo il bambino disabileChiara Lallihttp://www.blogger.com/profile/00587029781195341278noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-1157024216992178212006-08-31T13:36:00.000+02:002006-08-31T13:36:00.000+02:00Ebbene sì, dinanzi all’ennesima buccia di banana s...Ebbene sì, dinanzi all’ennesima buccia di banana sulla quale è scivolato il nostro improvvido e incauto interlocutore nella sua ansia di trovare qualcuno a cui appiccicare a forza etichette omicide, dinanzi al pervicace perseverare nell’uso, meccanicamente stolido, di certi termini, riesce difficile resistere alla tentazione di citare S.Agostino d’Ippona quando afferma “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…”. Infatti, pensare che possa essere definito con il termine uccidere l’interruzione delle cure in pazienti dalle condizioni incontrovertibilmente non suscettibili di miglioramento, cioè in una parola in pazienti dalla prognosi infausta per i quali la prosecuzione delle terapie si tradurrebbe solo in un inutile prolungamento di inaccettabili sofferenze, è un non senso semantico che stavolta suona oltre che ridicolo, come già notato in precedenza, anche vergognosamente e meschinamente offensivo nei riguardi di coloro, personale medico e paramedico, che si dedicano, con passione e cultura, proprio ad alleviare le sofferenze dei loro pazienti e, quando possibile, a condurli alla guarigione.<BR/><BR/>Il punto è, al solito, che non ci si trova dinanzi ad un caso sporadico, all’invettiva isolata di un cane sciolto, ma all’essenza di quell’atteggiamento di sistematico travisamento della realtà adottato come routinario modis operandi dalla propaganda cattolica integralista ad ogni livello. Così, il dilemma sul quando ed in quali situazioni i medici ed i genitori, adeguatamente informati del quadro prognostico del loro bambino, debbano porsi il problema dell’opportunità o meno della prosecuzione delle terapie, magistralmente trattato dalla Dr.ssa Kopelman in questo ed in altri suoi articoli nei quali assume una posizione fortemente e documentatamente critica nei riguardi del pacchetto legislativo approvato a suo tempo dall’amministrazione Reagan e noto come Baby Doe Rules (tendente a risolvere in maniera draconianamente restrittiva il legittimo campo d’azione del medico in queste situazioni: “Many neonatologists and other pediatricians reported that these rules altered standards of care and limited clinicians and parents abilities to select individualized treatment plans and act in the best interests of infants”), è per l’appunto un dilemma che parrebbe obiettivamente motivato e da cui infatti scaturisce un dibattito serio e ragionato fra esperti del settore sulla migliore condotta da tenere. Ma, nell’ottica distorta del propagandista cattolico di turno, tale Navarini in questo caso, ecco che la realtà viene stravolta ed il dilemma di cui sopra viene tendenziosamente e proditoriamente trasformato in una pratica di abietta selezione degli individui, con i medici trasformati in giudici e carnefici pronti a comminare l’irrevocabile condanna all’eliminazione di chi non rispetti presunti, fantomatici standard di normalità secondo uno scenario da eugenetica nazista cui il “pasionario” cattolico di bassa lega non riesce proprio a rinunciare. Illuminante fino all’involontario umorismo è poi l’affermazione secondo cui “tale giudizio (sul valore della vita n.d.r.) viene prima del “ragionevole giudizio medico”, ed è sottratto per sua natura alla decisione volontaria dell’uomo, che si trasformerebbe altrimenti in una – assolutamente dogmatica – fonte del bene e del male”. L’atto del ragionevole giudizio medico, fondato su conoscenze mutuate nel tempo dall’esperienza e dalla cultura medica del settore, atto per sua stessa natura improntato al massimo pragmatismo, come ogni atto dotato della sia pur minima pretesa di scientificità, trasformato in fonte dogmatica del bene e del male, il tutto nelle parole di chi, per sua scelta, non esita a prostrarsi acriticamente dinanzi ai dogmi assoluti (quelli sì) che ci piovono addosso incessantemente da oltre Tevere… <BR/>Dietro questa martellante campagna di sistematica mistificazione della realtà, che si richiama a Goebbels più che a Teilhard de Chardin e di cui abbiamo avuto ampie evidenze in epoca referendaria, traspare evidente il tentativo, messo in atto da chi insegue una visione teocentrica dell’ordinamento sociale, di porre sotto tutela la società intera, evidentemente incapace, nell’immaginario sovraeccitato dei talebani di casa nostra, di gestirsi in maniera autonoma e, soprattutto, libera. A questo riguardo, c’è chi afferma la necessità del dialogo con il mondo cattolico. Ebbene, se il mondo cattolico è costituito in prevalenza da mentecatti di questa portata, come sembra, non si vedono molti spazi per il dialogo, anche perché si tratterebbe di un confronto condotto in maniera asimmetrica, come già verificatosi durante l’iter parlamentare di quella che sarebbe divenuta la legge 40, con una parte impegnata a cercare punti di contatto per un avvicinamento delle posizioni e l’altra invece protesa con tutte le sue energie impegnate al solo scopo di sodomizzare l’avversario… Appare invece di primaria importanza l’obiettivo di sensibilizzare la gente in maniera imparziale su queste problematiche in modo da farne comprendere l’importanza, ed il resto verrà da sé, in un paese che, non dimentichiamolo, ha prodotto e poi difeso con successo in due distinte consultazioni referendarie due importantissime leggi quali quella sul divorzio e quella sulla interruzione volontaria di gravidanza, e questo in un momento storico in cui il radicamento della chiesa nella società era infinitamente più profondo di oggi.<BR/><BR/>Ultima nota: il nostro buon amico, di cui non ci siamo dimenticati, e che ha dimostrato, se non altro, di iniziare a porsi il problema della differenza fra blastocisti ed individuo, ha accennato, con fare oscuro, a delle scomode verità nascoste dietro l’uso di questi termini. Siamo curiosi e pertanto lo invitiamo caldamente a metterci al corrente di queste verità. Anche se, ad essere sinceri, riteniamo che di questa faccenda dovrebbe piuttosto mettere al corrente i diretti interessati, come i portatori di malattie a trasmissione genetica che non possono ricorrere alla PGD, i malati di Alzheimer condannati alla disintegrazione progressiva delle loro facoltà mentali, i pazienti affetti da SLA destinati alla morte precoce, i para e tetraplegici che attendono dalla ricerca risposte che non arriveranno mai in un paese fondamentalista che ha deciso di porre i precetti religiosi al centro del suo ordinamento legislativo, con buona pace dei diritti costituzionali di tutti noi. E chissà, forse tutti questi individui, le cui esistenze agli occhi dei cattolici fondamentalisti valgono meno di quella degli aggregati pluricellulari, potrebbero anche convincersi di essere stati presi a calci in culo da un Parlamento di baciapile prima e da una nazione di gente distratta dopo, per dei validi e fondati motivi…<BR/><BR/>filippoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-1156790728048070972006-08-28T20:45:00.000+02:002006-08-28T20:45:00.000+02:00"parole usate troppo spesso per nascondere scomode..."parole usate troppo spesso per nascondere scomode verità"<BR/>Scomode per chi? E perchè?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-1156775832801152352006-08-28T16:37:00.000+02:002006-08-28T16:37:00.000+02:00Solo una precisazione: con “etica sociale” si inte...Solo una precisazione: con “etica sociale” si intende darwinismo sociale...<BR/>Quanto al resto, passo. Almeno per ora.Chiara Lallihttps://www.blogger.com/profile/00587029781195341278noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-1156774438153462032006-08-28T16:13:00.000+02:002006-08-28T16:13:00.000+02:00Dimenticavo: mi piacerebbe che specificaste qual'è...Dimenticavo: mi piacerebbe che specificaste qual'è la terza alternativa tra il non rispettare la vita umana e l'etica sociale, grazie.<BR/><BR/>MarcoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21665869.post-1156774032032335592006-08-28T16:07:00.000+02:002006-08-28T16:07:00.000+02:00Questa volta non si parla di embrioni o "aggregati...Questa volta non si parla di embrioni o "aggregati" o blastocisti (parole usate troppo spesso per nascondere scomode verità), ma di bambini.<BR/>Vorrei proprio sapere come giustificate l'uccisione di bambini che hanno l'unica colpa di non essere perfetti. Posso usare UCCISIONE in questo caso, oppure no? se difendete tanto la libertà, che cosa ne è della libertà di questi bambini di vivere?<BR/><BR/>MarcoAnonymousnoreply@blogger.com