Lei abortisce senza interpellare il marito, e lui la cita per danni e chiede la separazione per colpa: la moglie avrebbe violato i doveri derivanti dal matrimonio («Aborto, decide la donna. Il no del marito non conta», sul Corriere della Sera di oggi).
Il tribunale di Monza non accoglie le richieste dell'uomo, e riafferma la libertà di decidere da parte della donna. La separazione non può essere addebitata alla moglie, in quanto ha esercitato un suo diritto garantito dalla legge. Il diritto di paternità e il diritto del concepito passano in secondo piano rispetto al diritto di autodeterminazione della donna.
La decisione del presidente del tribunale Piero Calabrò è particolarmente significativa in un momento in cui la 194 è oggetto di ostinati e malcelati attacchi.
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