Mi sembra molto difficile poter toccare una legge come la legge 40. La si potrebbe migliorare nella direzione di una maggior tutela del diritto alla vita, ma il settantacinque per cento degli italiani nel referendum di giugno ha detto che la legge deve restare così com’è. E la volontà degli italiani va rispettata.A rischio di apparire pedanti, va detto che la percentuale degli italiani che nei referendum di giugno hanno risposto «no» per quattro volte al quesito «Volete voi che sia abrogata la legge 19 febbraio 2004, n. 40, avente ad oggetto “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, limitatamente alle seguenti parti: etc.» – insomma, quelli che hanno detto che la legge deve restare così com’è – è leggermente minore: il 2,87% degli aventi diritto (fonte: Ministero dell’Interno). Ha risposto «sì» ad almeno uno dei quesiti il 22,73%; gli altri – il 74,4% – non sono andati a votare, o hanno votato scheda bianca o nulla; in pratica, ai quesiti referendari hanno risposto «non so», «boh?», «non mi interessa», «non posso venire», «fate voi». Non hanno detto che la legge doveva rimanere così com’era. È vero che alcuni di essi – compresi alcuni candidati del centro-sinistra alle prossime elezioni – hanno fatto i furbi, e volendo votare «no» ma temendo di essere in minoranza hanno deciso di sommare la propria astensione a quella di chi comunque non si sarebbe recato alle urne, per impedire che fosse «rispettata la volontà» della maggioranza relativa degli elettori; ma sicuramente questi astuti personaggi sono molti, molti di meno del «settantacinque per cento degli italiani»...
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
martedì 14 febbraio 2006
La volontà degli italiani
Prima intervista di Paola Binetti, presidente del comitato Scienza & Vita, nel ruolo di candidata del centro-sinistra (Europa di oggi):
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