giovedì 16 febbraio 2006

Lettera aperta

Condivisibile l'inquietudine espressa da Annamaria Abbate, portavoce degli Ulivisti nella Margherita, a proposito della candidatura di Paola Binetti, addirittura come probabile capolista nella Lombardia.
La notizia che il vertice nazionale della Margherita intende paracadutare in Lombardia, addirittura come capolista, Paola Binetti, presidente del Comitato Scienza e vita, è di quelle che inducono a mettere in discussione le ragioni di appartenenza ad un partito che sempre più spesso, oramai, lascia alla retorica il rispetto delle molteplici tradizioni e culture che vi sono confluite, mortifica il valore della laicità delle istituzioni e dell’autonomia della politica, e fa a gara con la destra per accreditarsi presso le gerarchie ecclesiastiche, come i più zelanti interpreti delle loro istanze. Operazione suicida sotto ogni punto di vista: magrissimo bottino elettorale e identità di partito svenduta.
Altrettanto condivisibile la proposta di controbilanciare la candidatura di sapore spirituale candidando una donna che incarna lo spirito laico: Cinzia Dato.
Solo in questo modo, commenta Annamaria Abbate, il vertice nazionale ritroverebbe un po' di buon senso e onorerebbe la pluralità delle sue componenti.

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