La notizia che il vertice nazionale della Margherita intende paracadutare in Lombardia, addirittura come capolista, Paola Binetti, presidente del Comitato Scienza e vita, è di quelle che inducono a mettere in discussione le ragioni di appartenenza ad un partito che sempre più spesso, oramai, lascia alla retorica il rispetto delle molteplici tradizioni e culture che vi sono confluite, mortifica il valore della laicità delle istituzioni e dell’autonomia della politica, e fa a gara con la destra per accreditarsi presso le gerarchie ecclesiastiche, come i più zelanti interpreti delle loro istanze. Operazione suicida sotto ogni punto di vista: magrissimo bottino elettorale e identità di partito svenduta.Altrettanto condivisibile la proposta di controbilanciare la candidatura di sapore spirituale candidando una donna che incarna lo spirito laico: Cinzia Dato.
Solo in questo modo, commenta Annamaria Abbate, il vertice nazionale ritroverebbe un po' di buon senso e onorerebbe la pluralità delle sue componenti.
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