
Tremila reclutati che si aggiungono agli oltre dodicimila assunti di recente. Questi professori sono pagati dallo Stato italiano, per una cifra approssimativa di 350 milioni di euro all’anno. A condizione che godano della benedizione da parte dell’autorità ecclesiastica, come indicato dal Protocollo addizionale dell’accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede. Accordo che è stato stipulato nel 1984 a modifica del Concordato del 1929 (quello tra Mussolini e il cardinale Gasparri). Per fare un esempio, una ragazza madre non è considerata ‘idonea’ ad insegnare.
La cuccagna non è finita qui: il concorso per diventare di ruolo era destinato a quanti avessero insegnato per almeno quattro anni in una scuola pubblica o paritaria, insegnamento affidato dal vescovo della diocesi di appartenenza della scuola. In molti casi gli aspiranti insegnanti superavano di poco il numero di cattedre a disposizione. Addirittura in alcuni casi i posti a disposizione superavano i concorrenti. Miraggio di ogni candidato errante: la certezza di allungare i piedi sulla scrivania, a patto di essere in grado di dimostrare un contegno probo. Forse è proprio vero che la religione aiuta a vivere meglio!
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