Saluto il progetto governativo del Testamento biologico riconosciuto ricordando che non è rinviabile ma urgente. (Un veto cattolico resta probabile.)
Quanta gente si porta in tasca delle carte di bioetica che, una volta gettati nel gorgo delle terapie, diventano carta straccia. Legge, deontologia, il potere tecnico di protrarre il coma nella sua ambiguità implacabile, lavorano contro la povera volontà di un indebolito. Peggio per lui se qualcuno, delegato a decidere, lo ama. Mai vorrà abbreviargli quel golgotha...
In Hiroshima mon amour di Marguerite Duras c’è questa battuta: «Tu mi uccidi. Tu mi fai del bene». È uno dei gridi che salgono dalla terra abitata da uomini e animali, una preghiera cosmica...
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
giovedì 8 giugno 2006
Ceronetti e il testamento biologico
Sulla Stampa di oggi Guido Ceronetti – scrittore amatissimo – dedica la sua «Lanterna Rossa» al testamento biologico, che il nuovo governo promette di introdurre («Né morti né viventi»). Non potendo riprodurre tutto l’articolo mi limito alla conclusione:
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