mercoledì 14 giugno 2006

L’alfabeto dell’idiozia

Qualcuno dice della famiglia (L’alfabeto della famiglia, Famiglia Cristiana), ma insomma ci siamo capiti. Riporto le lettere che mi sono piaciute di più. Chi vuole può andarsi a leggere anche la B, la D, la E, oppure il documento da cui hanno origine.

C come “Contraccezione” - Va escluso «ogni mezzo contraccettivo» e va rispettata «l’unione tra elemento unitivo e quello procreativo in ogni atto coniugale». È ammessa la «legittimità della continenza periodica, cioè l’uso del matrimonio solo nei periodi non fertili». Sono consentiti, dunque, solo i «metodi naturali» nei quali «si riscontra un atteggiamento di apertura e di affidamento al volere divino».

O come “Omosessuali” - «Coppie formate da omosessuali rivendicano gli stessi diritti riservati a mariti e mogli; reclamano perfino il diritto all’adozione. Donne che vivono un’unione lesbica rivendicano diritti analoghi, esigendo leggi che diano loro accesso alla fecondazione eterologa o all’impianto di embrioni. Inoltre si sostiene che la facilità offerta dalla legge di formare queste coppie insolite deve andare di pari passo con la facilità di divorziare o ripudiare».

S come “Sessualità” - I cromosomi maschili e femminili hanno «pari dignità» e la sessualità è «complementare», nel senso che «l’uomo è attratto dalla donna e questa dall’uomo». Ma la sessualità «trascende il fatto biologico e diventa psichico, interpersonale», quando «sorge l’amicizia e l’amore, come dono di sé e tramite per i figli».

(Come?)

V come “Vittima” - La famiglia e il matrimonio, «mai come ora», sono «vittime» di «attacchi violenti». Assistiamo infatti a una «riduzione radicale di Dio, di Gesù, della Chiesa e della Scrittura». Ciò porta a una «volontà ostinata, che spinge molti uomini e donne ad arrogarsi, in nome della libertà procreativa, il potere creatore di Dio», cioè «il potere di produrre l’uomo» e di «dare la morte». Qui siamo di fronte a una «tendenza di ateismo pratico».

ps
i corsivi sono miei.

5 commenti:

  1. Ma davvero questo mi offende per quanto riguarda lo sguardo monosinaptico dell'arroganza traviale e giustizionalista dell'essere/non essere per non parlare poi della rivitalizzazione dei parametri di Shelling dove il non dato corrisponde sempre al detto. Ora la domanda è semplice: cosa fare delle reazioni bilaterali tra onomastico e polis? La risposta è difficile, ma forse qualcuno lo sa... speriamo solo ce lo dica.

    ciao a tutti.

    Marino Sumo

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  2. Fratello della meno famosa Marina Suma?

    Saluti

    P.S.: Bioetica è blog più che utile, necessario direi…

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  3. Grazie, Marcoz!
    Non badare a «Marino»: mi assicurano che in fondo è un bravo ragazzo, nonostante il suo senso dell'umorismo leggermente peculiare...

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