Questo Paese, che ama tanto i bambini e che ci spiega due o tre volte al giorno che prima di tutto viene la famiglia, è pronto a spedire Maria, come un pacchettino, da una famiglia che la ama ad un orfanotrofio che – nel migliore dei casi – la considera un numero. E nel peggiore, come già le è accaduto, un oggetto disponibile.
Aggiornamento: Furio Colombo torna sull’argomento con una lettera aperta all’ambasciatore bielorusso («Ambasciatore mi faccia incontrare Maria», L’Unità, 2 ottobre).
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