Renato Mannheimer presenta i risultati di un sondaggio sulle opinioni degli Italiani a proposito dell’eutanasia («Quasi un cattolico su due è favorevole alla legalizzazione», Corriere della Sera, 26 settembre 2006, p. 13). I favorevoli senza condizioni sono il 20%, i favorevoli solo nel caso di dolore fisico insopportabile per il malato sono il 38%, i contrari il 37%; risponde «non so» il 5%. Complessivamente, i favorevoli a qualche forma di eutanasia sono dunque il 58% (il 45% tra chi si dichiara cattolico).
Sullo stesso numero del Corriere ecco le opinioni di alcuni politici (Margherita De Bac, «La Chiesa: “Eutanasia percorso di morte”. In Senato la legge sul testamento biologico», p. 12): per Sandro Bondi «il testamento biologico è un atto che non confligge con i precetti della fede» (a quanto pare questa è per Bondi una precondizione ineludibile per approvare una legge, anche dove non esiste più la religione di Stato...); per Roberto Calderoli, «Comunque la si voglia girare l’eutanasia è un atto che, direttamente o indirettamente, toglie la vita e quindi è un assassinio» (strano, mi sembrava di ricordare che la Lega si fosse battuta per evitare il carcere a chi spara a un malintenzionato che sta per entrargli in casa...).
Il paese reale e il mondo della politica: su due pagine opposte.
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