Una ventina di militanti di Militia Christi hanno picchettato l’ingresso dell’Ospedale San Camillo Forlanini. Malasanità? No, omicidio. Ecco la ragione della manifestazione; o meglio: strage di innocenti.
In altre parole: interruzione volontaria di gravidanza (“la strage abortista”, “la strage di Stato”).
Non è una novità che l’aborto sia legalizzato e non è una novità che Militia Christi lo ritenga un abominio legalizzato. A rinfocolare la polemica antiaborista l’annuncio di una imminente sperimentazione della pillola abortiva RU486.
Omicidio RU486, dal loro punto di vista. Perché la vita (leggi sempre: vita personale come equivalenza implicita) inizia al concepimento, quando l’ovocita fonde il suo destino a quello dello spermatozoo.
Come risolvere la piaga di questa strage accettata e addirittura protetta dalla legge?
Roberto Lastei, portavoce di Militia Christi che vanta a Roma un centinaio di iscritti e filiali in tutta la penisola, una soluzione ce l’avrebbe: “Perché alle donne che decidono di abortire non viene mostrato il video girato da quel medico americano, “L’urlo del silenzio”, quello in cui si vede il bambino che cerca di scappare prima di essere decapitato”.
Il bambino? Il bambino che cerca di scappare? Lastei ha sicuramente un buon cuore per abbracciare una battaglia a difesa degli innocenti, ma difetta delle nozioni base di embriologia e biologia dello sviluppo. E forse anche di filosofia della mente e neurologia. Ognuno ha le qualità che ha, non si può mica pretendere l’onniscienza...
Progetti per il futuro? Presentare un listone civico in ogni Municipio di Roma. Peccato che i concepiti non possono votare!
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