mercoledì 22 novembre 2006

Se non fosse triste sarebbe comico

Il polverone sollevato dalla fiction Il padre delle spose (Banfi, fiction su amore gay: polemica, Tgcom, 22 novembre 2006).
Riccardo Pedrizzi: Nell’epoca del governo Zapaprodi era scontato che anche la tv di Stato si trasformasse in Zaparai.

Luca Volontè: Grillini si rassegni: la Rai deve pensare a offrire servizio pubblico, non a dedicare un canale digitale alla comunità gay italiana.

Isabella Bertolini: È vergognoso, ma purtroppo fa parte di un preciso disegno della propaganda laicista di chi oggi governa il Paese, proporre l’apertura di un canale pubblico digitale Rai dedicato alla comunità gay.

Roberto Cota: Discriminazione al contrario.

Luca Borgomeo: È davvero sorprendente che Raiuno decida di trasmettere in prima serata una fiction dove l’amore lesbico tra due donne viene presentato come la cosa più naturale del mondo.
Davvero è così tanto importante con chi uno va a letto? Zaparai?? Discriminazione? Ma soprattutto: come al solito nessuno si prende la briga di sprecare qualche parola per giustificare la condanna di un amore omosessuale. Cosa ci sarebbe di tanto orrendo? E perché?

Qui il commento del Circolo Mario Mieli: Bella fiction, ma...

11 commenti:

  1. Sì ok, ma perhè "discriminazione al contrario"?? cosa cazzo vuol dire?

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  2. Mah, credo che intenda dire che si discriminano quelli che vorrebbero vedere fiction che descrivono le coppie omosessuali come depravate e peccatrici.

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  3. Oppure che si insinui che i cosiddetti normali siano 'anormali'...(magari perché gli omosessuali della suddetta fiction sono simpatici e sono brave persone - non l'ho vista, ipotizzo).
    In ogni modo, mai presupporre una dose ragionevole di buon senso in queste persone tanto da chiedersi: "ma cosa intendono?".
    Aprono bocca e danno fiato, come direbbe mia nonna.

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  4. Sì, forse è così. Non sono a mio agio nell'interpretare le frasi dei leghisti.

    Ma a ben guardare non cambia molto: i "cattivi" della fiction erano proprio quelli, pochi, che non volevano accettare l'idea di una famiglia diversa da quella tradizionale. Gli stessi che vedrebbero di buon occhio le fiction che rappresentano gli omosessuali come depravati :-)

    Anzi, no! Terza ipotesi, i leghisti si sentono discriminati da una fiction ambientata interamente in Puglia e in Spagna (terra comunque mediterranea e zapaterista).

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  5. il film era una cagata pazzesca.
    e comunque essere frocie non è normale.
    dopotutto se lo fosse, e selo fossero state le nostre madri noi non saremmo qui a parlare...

    as

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  6. AS, sul film non posso dire perché non l'ho visto.
    Quanto al resto, rimango diplomatica e ti chiedo: sapresti dare una definizione di 'normale'?
    A me risulta difficile, ma tu potresti togliermi d'impaccio.

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  7. nel nostro caso ad es è normale che il matrimonio sia, per dirla con un dizionario qualsiasi, l'unione fra un uomo ed una donna sancita pubblicamente destinata, almeno da un punto di vista teorico, alla prosecuzione della specie.
    accanto alla legge sui pacs, che non sono altro che la necessaria premessa per il matrimonio vero e proprio, sarebbe opportuno un provvedimento-un decreto legge?- per sequestrare tutti i vocabolari in circolazione e per correggere quelli in fase di stampa...
    il film di lino banfi è stato contestato da noi della minoranza cattolica-fra l'altro oggetto della seconda censura del mese,a causa di un drappello di hacker laicisti,la prima è stata quella dei laicissimi radicali nei confrinti del blogger daw-non tanto perché parlava di improbabili perversioni sessuali delle lesbiche o di tutela dei poveri bambini innocenti che si sarebbero turbati di fronte a due donne che vanno a letto assieme, perché nel film non sono andate al di là di qualche bacio, manco fossero le amichette del cuore, ma piuttosto a caudsa del fatto che faceva passare l'equazione donna + donna=uomo + donna

    as

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  8. Mi riaggancio al commento di AS... scusate se mi dilungo o se deliro :)

    Normale definizione per i cattolici e per molto cristiani ma non assolutamente da prendere come universale, visto che in altre culture (e nei paesi civilizzati d'Europa, il che purtroppo non comprende il nostro) il matrimonio non è né finalizzato alla procreazione (ricordiamoci che per lo stato è un CONTRATTO, che prevede la tutela di minori nati all'interno di esso ma non ha certo una clausola che imponga di sfornarne da un minimo di due a un massimo di sedici) né esclusivo delle coppie di sesso opposto. I dizionari italiani si possono sempre aggiornare, come di solito si fa quando un concetto viene ampliato.

    Quanto al dibattito sull'"innaturalità" che di solito segue questo discorso linguistico, c'è un buon numero di studi sull'omosessualità (e la bisessualità) nel regno animale quindi tutto si può dire tranne che sia contro natura. Si potrebbe obbiettare che l'uomo non è come gli altri mammiferi, ma proprio in virtù di questo si dovrebbe riconoscere l'importanza del sentimento, dell'anima, sopra il presunto marchio di fabbrica che qualcuno ci avrebbe posto sulla nuca.

    Tornando al discorso censura, è vero che culturacattolica parlava di far QUANTOMENO (e ciò presuppone che questo sia solo un contentino e non il fine) di spostare il film in seconda serata ma fattisentire.net ponendo lo stesso invito a spedire mail alla RAI parlava di RIMUOVERE.
    Quindi la discriminazione mi pare sia partita da questo versante.

    Tra l'altro ho fatto un giro tra i blog che portavano avanti quest'iniziativa e mi sono imbattuta in commenti ben poco civili (un esempio? “Meglio Bondi e De Sica, che sono poi professionisti come tutti gli altri, piuttosto che una lorda storia su un'aberrazione contro il genere umano.
    L'omosessualità maschile e femminile è un male in sè stessa, sia per quello che contiene (l'orrore e lo schifo che contiene) che per il male che fa alla specie umana essenso in trinsecamente sterile e inutile. Mortale.
    Cosa c'è di casto? Il fatto che non si vedano scene esplicite di sesso? Ma ci vuoi prendere per i fondelli? Ma la gente, vedendo la situazione e le due donne, è così scema da sorvolare sul vero contenuto di un rapporto bestiale e contro-natura come il loro?
    Lo dico a tutti: altro che tolleranza: quando vedete due omosessuali (che, si noti bene, hanno volontariamente rinunciato alla normalità richiesta dalla natura), per capire tutto il loro nauseabondo essere, dovete "immaginare" a che cosa si riduce il loro miserabile rapporto.
    Lo diceva bene San Paolo: nè cani, nè pervertiti.”
    preferisco omettere l'autore per non causargli ritorsioni da chi non potrebbe capire la delicatezza e l'umanità del suo discorso).

    Magari c'era veramente gente preoccupata che i propri figli potessero "confondersi", ma evidentemente per alcuni i principi ispiratori erano altri.

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  9. Grazie Leilani, io stavo per rassegnarmi come Troisi con la storia di essere emigrante...

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  10. Quando si sceglie qualcosa bisogna accettare le conseguenze.
    Gli omosessuali smettano di chiedere giustizia rispetto o matrimoni.
    Se vogliono vivere contro natura, perché pretendono che tutti gli altri non esprimano le loro idee?
    Dovrebbe essere umili e fare meno polemiche.

    Marco

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  11. Anonimo Marco, permettimi una domanda: come si fa a vivere "contro natura"? Se qualcosa è contro natura come fa ad aver luogo?

    Per assurdo: un morto che risorge dalla sua tomba è contro natura, poiché non si è mai visto un morto risorgere.

    Due donne che si amano e decidono di vivere insieme non sono contro natura, perché se violassero qualche legge di natura allora dovremmo dedurne che esse
    non fanno parte della natura.

    Ma se non fanno parte della natura allora sono esseri soprannaturali e se sono esseri soprannaturali non si capisce perché dovrebbero sottostare alle leggi di natura.

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