Il giorno dopo l’intervista rilasciata al Riformista dal presidente dell’ordine dei medici Amedeo Bianco, dal mondo della bioetica si leva un appello: lasciamo perdere la parola eutanasia. Mettiamola in frigorifero, perché è così indefinita e carica di emotività che può portare soltanto confusione nel dibattito sul caso Welby. Sandro Spinsanti, Cinzia Caporale, Demetrio Neri, Amedeo Santosuosso guardano alle tematiche di fine vita da angolazioni diverse ma sono tutti d’accordo: se si cacciano i fantasmi evocati da questa categoria, il caso di Piergiorgio appare come un legittimo rifiuto di un trattamento medico.Da leggere tutto per ottenere il migliore risultato. Qui.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
mercoledì 6 dicembre 2006
Eutanasia in frigorifero
Ma soprattutto effetto calmante di un articolo sensato e ragionevole (oserei dire geniale) dopo la spazzatura che ci tocca sopportare (Anna Meldolesi, Il rifiuto di un trattamento medico non è eutanasia, Il Riformista, 6 dicembre 2006):
Nessun commento:
Posta un commento