Abbiamo taciuto per settimane ma ora nel leggere che qualcuno si candida come in un concorso di bellezza per staccare la spina al posto del tribunale o del medico non possiamo più tacere.Avendo taciuto per settimane, non si poteva continuare a tacere? Difficile commentare seriamente questo sgangherato e insensato comunicato. Ci provo.
Se Welby è in condizioni di NON VITA, come sostengono i sostenitori della morte dolce, e quindi di incapacità di una vita normale, non può esserlo nemmeno dal punto di vista psichico e quindi non può decidere certo di darsi la morte.
Per questa ragione chi strumentalizza questa persona malata e incapace di fare una battaglia giusta per l’introduzione in Italia di norme utili e sacrosante sull’eutanasia, commette un abuso imperdonabile che deve cessare.
Si facciano battaglie e manifestazioni ma si lasci in pace il malato incapace ad annunciare distacchi improbabili di spine e omicidi consenzienti.
Il Codacons e l’Associazione per i diritti del malato diffidano tutti, compresi gli amici Radicali, a farla finita con queste sceneggiate e annunci illeciti, e invitano il medico curante a fare il suo dovere fino in fondo anche se al fondo ci fosse l’obbligo – per far soffrire meno il malato – di non eccedere oltre in cure e terapie eccessive ed accanite.
1) Il significato di NON VITA, se preso seriamente, non indica altro che una condizione in cui la qualità della vita è seriamente e gravemente consumata, per non dire cancellata. La premessa è che esista una differenza tra una vita meramente biologica e una vita personale (una vita qualitativa che non sia vita organica dei pezzi di corpo).
2) Una vita non normale (intesa come una vita intaccata dalla malattia fisica) non intacca le capacità psichiche. Definire Welby incapace di esprimere un pensiero lucido e di manifestare le proprie volontà è ridicolo.
3) Welby ha deciso di condurre una battaglia, politica e pubblica, e la strumentalizzazione non c’entra assolutamente nulla. Welby stesso lo ha dichiarato più volte: cos’è, siete sordi?
4) L’ultima frase è ostica, oscura. È chiaro cosa intendano, ma la costruzione della frase lascia alquanto a desiderare.
Rita Bernardini ha querelato il Codacons.
Ho la sensazione che sulla vicenda di Piero Welby stia accadendo (anche) questo: da una parte c'è un (nutrito) gruppo di persone (di estrazione, professione e appartenenza politica sorprendentemente eterogenei) che ammucchia stronzate a casaccio, pescando a piene mani dai luoghi comuni, e spesso violando le elementari regole della grammatica (nonché, talora, dell'ortografia); dall'altra parte c'è uno (sparuto) gruppo di persone che cerca disperatamente di rispondere colpo su colpo, sforzandosi di imprimere la necessaria ragionevolezza non soltanto alle proprie risposte, ma anche (e soprattutto) alle stronzate anzidette, per renderle appena meritevoli di un commento.
RispondiEliminaNon so se essere più in collera con i seminatori di idiozie per le idiozie medesime, ovvero per il lavoro cui gli altri sono costretti al solo scopo di poterle mettere in luce.
Come dire: la differenza tra (cercare di) pensare e barare.
qui ormai siamo oltre la sci-fi
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