domenica 10 dicembre 2006

Per SamizdatOnline 4 per 1 fa 1

SamizdatOnline è un’associazione di integralisti cattolici, che usano il Web per diffondere la loro propaganda clericale. Attualmente sulla loro Home Page si può leggere un pezzo di Censurarossa («Last minute babies», riportato anche da Gino del blog Gino, che i lettori più fedeli di Bioetica forse ancora ricorderanno per un dibattito sulla pillola abortiva), a proposito del turismo procreativo:
Alcuni giorni fa quasi tutti i media hanno diffuso i dati di un’indagine che l’Osservatorio sul turismo procreativo ha condotto presso 27 centri di 10 paesi esteri dove si pratica la fecondazione assistita. Secondo tali dati, i viaggi di coppie che negli ultimi tre anni si sarebbero recate all’estero per avere un figlio sono quadruplicati passando da 1.066 a 4.173.
Esposta così la notizia, oltre a suscitare un falso allarmismo presso l’opinione pubblica, non è che dica molto anche perché i 1.066 viaggi, effettuati prima dell’entrata in vigore della legge 40, non sappiamo a quale intervallo di tempo si riferiscono, mentre considerato che i 4.173 viaggi sono relativi agli ultimi tre anni significa che ogni anno vi sono stati 1.391 viaggi. Una cifra che non si discosta molto dai 1.066 viaggi indicati dall’Osservatorio.
Collegandosi a Radio Formigoni, si può godere del privilegio di ascoltare la lettura del pezzo dalla viva voce di Censurarossa, in una versione leggermente modificata, dalla quale sembra di capire che la fonte della quadruplicazione fasulla sia il Corriere della Sera. Andiamo allora ad accertare cosa dica esattamente quest’ultimo; il testo è sostanzialmente identico a quello di Censurarossa, che lo ha riportato fedelmente («Bimbi in provetta, boom dopo la legge 40», 30 novembre 2006):
Il dato certo è che negli ultimi tre anni i viaggi delle coppie italiane infertili all’estero in cerca di un bambino «in provetta» si sono quadruplicati, passando da 1.066 a 4.173.
Solo che questo testo, palesemente, non afferma affatto quello che ne scrive Censurarossa. L’interpretazione più ovvia del brano è che, quasi tre anni dopo l’entrata in vigore della legge, negli ultimi dodici mesi i viaggi all’estero sono stati il quadruplo di quelli dell’ultimo anno prima dell’approvazione della 40/2004; ma anche ammettendo che la cosa non sia perfettamente chiara, se il Corriere dice che i viaggi si sono quadruplicati, ciò significa evidentemente che le cifre 1066 e 4173 si riferiscono a periodi di tempo di durata uguale. Una brevissima ricerca in rete avrebbe fornito il recapito dell’Ufficio Stampa Osservatorio Turismo Procreativo, e tramite questo un riassunto della ricerca che recita fra l’altro: «Nell’ultimo anno, le coppie italiane trattate nei centri presi in considerazione sono state 4.173».

Immagino che quelli di SamizdatOnline, a questo punto, faranno spallucce: che importa il numero esatto? Tanto, come afferma sempre il buon Censurarossa:
chi si reca all’estero lo fa, non perché in Italia non sia possibile sottoporsi a PMA, ma perché in altri paesi – come in Spagna, ad esempio, una delle mete preferite dai turisti della procreazione – tra le altre cose è possibile effettuare la diagnosi pre-impianto dell’embrione
La diagnosi genetica di preimpianto è usata da coppie, affette da malattie genetiche gravi come la talassemia, che vorrebbero dei figli sani; un desiderio tipicamente nazista, come vi faranno notare i pietosi amici di Censurarossa.

Il samizdat, quello autentico, combatteva un’ideologia di Stato; SamizdatOnline ce ne vuole invece imporre una. Cambia solo il colore: da rosso sangue a nero tenebra.

14 commenti:

  1. Complimenti all'acuto Regalzi .. che, pur ammettendo; "non sappiamo a quale intervallo di tempo si riferiscono", "il testo è sostanzialmente identico a quello di Censurarossa, che lo ha riportato fedelmente", "ma anche ammettendo che la cosa non sia perfettamente chiara, se il Corriere dice", alla fine pone il suo sigillo di "integralisti cattolici" a coloro che tentano di approfondire una questione poco chiara e mistificante, se non corretta. Qui il vero integralista è solo lei che non consente nè una opinione diversa dalla sua nè un civile dibattito. Non conosco SamizdatOnline ma grazie a lei - che me lo ha fatto conoscere - ho potuto osservare che c'è anche gente non omologata che giudica con la propria testa.

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  2. Guarda, Valerio, che la cosa sta proprio come ho scritto: nella ricerca dell'Osservatorio le due cifre si riferiscono a singoli anni. Puoi contestarle, se vuoi, ma non sostenere che il Rapporto voleva dire una cosa diversa da quella che dice.

    In che modo, poi, non consentirei "una opinione diversa" dalla mia o "un civile dibattito"? Criticare non significa "non consentire"...

    Sicuro, infine, di non conoscere già SamizdatOnline? ;-)

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  3. Parole sante Valerio, ma non potrai leggere questo commento perchè il lobotomizzato ha una lunga coda di paglia...
    ometto alquanto viscido...
    che schifo...

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  4. Il tuo primo commento, Sivan, l'ho cancellato perché insultavi mia madre. Questo lo lascio, perché tutti possano giudicare chi è "l'ometto viscido". E ci aggiungo anche il link al tuo blog, perché possano farsi un'idea ancora più precisa del tuo grado di cultura e umanità. Contento?

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  5. Ma come osi mettere in dubbio le argute osservazioni degli unici veri Illuminati in questa landa di seguaci di Satana? Relativista!

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  6. Grazie della pubblicita' gratuita!
    Un saluto a tutti gli integralisti radikal-chic.
    :-)

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  7. Ciao, Mauro. Tutto bene, a parte le cifre che non tornano? :-)

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  8. Bene, bene! Mi dispiace di non aver molto tempo per i "dibbattiti", ma alla fine si ripetono sempre le stesse cose...
    Hai visto i membri del nuovo comitato nazionale di bioetica?

    PS: tu dici che "La diagnosi genetica di preimpianto è usata da coppie, affette da malattie genetiche gravi come la talassemia, che vorrebbero dei figli sani"

    Sarebbe piu' corretto e completo dire che:
    - la diagnosi genetica di preimpianto è usata per selezionare tra tanti embrioni quelli che si presume non siano malati, mentre gli embrioni che risultano positivi si buttano nel cesso.
    - che la selezione eugenetica della razza fosse un metodo in voga nella Germania nazista (ma anche nelle socialdemocrazie scandinave fin dall'inizio del XX secolo) e' un fatto, ma io non ho l'abitudine di dare del nazista a chi non la pensa come me, mentre in tanti mi affibiano etichette per cercare di demonizzare le mie legittime opinioni.
    - la diagnosi preimpianto ha un tasso di incertezza elevato. Cioe' a volte si buttano via embrioni sani, altre si impiantano embrioni malati, con la conseguenza che poi la coppia deve scegliere tra tenere un bambino che potrebbe sviluppare una malattia genetica, oppure sopprimerlo tramite aborto chirurgico.
    - in Italia, prima della legge 40, erano pochi i centri che effettuavano la diagnosi preimpianto, perche' appunto non era un metodo sicuro, oltre che eticamente discutibile (e costoso)
    - per molte malattie genetiche come la talassemia e' molto piu' efficace (e moralmente meno discutibile) la selezione dei gameti prima della fecondazione (chiedere al genetista Licinio Contu).
    - sui dati ufficiali del ministero (che se permetti giudico piu' super partes di Flamigni & C.) mi pare che sei tu a fare spallucce.
    Ma basterebbe un'occhiata ai dati della regione Toscana resi noti lo scorso settembre.
    Scusa se ti linko l'Avvenire, ma pare che il resto della stampa nazionale li abbia un po' snobbati.
    Forse perche' ridicolizzano le catastrofiche previsioni degli abrogazionisti...

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  9. Grazie peppino.
    Ma c’è un equivoco: tua madre è la morte.
    Tu hai insultato la mia, che è la Chiesa.
    “Ometto viscido” te lo riprendi e te lo tieni.

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  10. ... e non perdere tempo a decidere se mostrarti o meno tollerante cancellando o meno i commenti che non ti garbano.
    La tua realtà di fondo - l'arroganza spocchiona - è una tua seconda pelle.

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  11. Quindi, Sivan, quando mi hai scritto «“Integralista”, “pietoso” e “ideologo” te li riprendi e li vai ad applicare a tua madre», intendevi riferirti alla Morte? Non si capiva, sai.

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  12. Contento di saperti in forma, Mauro. Li ho visti, sì, i membri del nuovo CNB; ho anche fatto le mie congratulazioni ad Assuntina, ma non le deve aver ricevute (o ne ha ricevute troppe), perché non mi ha risposto...

    1. Sì, con la diagnosi di preimpianto si eliminano gli embrioni positivi. La cosa non mi turba: per me è esattamente come eliminare gli ovociti difettosi. Naturalmente tu la pensi in un altro modo e non cambierai mai idea, come non la cambierò io; non sarebbe il caso allora di concludere let's agree to disagree, e di non imporre la propria idea agli altri per via legislativa?

    2. La selezione genetica della razza non ha nulla a che fare con la diagnosi di preimpianto, visto che questa sottostà alla volontà dei singoli (a cui della razza pura non importa in genere nulla), e quella invece alla volontà dello Stato.

    3. È sufficiente che la diagnosi di preimpianto abbia probabilità di riuscita maggiori del non fare nulla – come in effetti ha – per evitare più aborti di quelli che causa.

    4. Sarà anche vero che la selezione dei gameti, in alcuni casi, è più efficace della diagnosi di preimpianto; peccato che la legge 40 proibisca anche quella (art. 13, c. 3.b):
    «[Sono, comunque, vietati] ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni e dei gameti ovvero interventi che, attraverso tecniche di selezione, di manipolazione o comunque tramite procedimenti artificiali, siano diretti ad alterare il patrimonio genetico dell'embrione o del gamete ovvero a predeterminarne caratteristiche genetiche».

    5. I dati del Ministero non contraddicono quelli dell'Osservatorio sul Turismo Procreativo: anche se la legge 40 sembra non aver diminuito le nascite (ma uno vorrebbe sapere cosa succede esattamente nei centri di procreazione assistita... ;-), molte persone, che prima potevano, rimangono adesso escluse dalla possibilità di accedere alla PMA.

    Ciao,
    Giuseppe

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  13. I cosiddetti dati della Regione Toscana resi noti lo scorso settembre probabilmente sono stati snobbati dalla stampa nazionale perchè semplicemente privi di riscontro, in quanto in realtà non riportati dalla Regione Toscana, e l'unica dimostrazione che ci consentono verte soltanto sul come i fondamentalisti cattolici, quelli che vorrebbero porre i precetti della loro religione a fondamento dell’ordinamento sociale di una comunità imponendo a forza agli altri le loro convinzioni, abbiano ormai affinato una metodica propagandistica di bassa lega, di infima moralità ma di discreti risultati, sostanzialmente imperniata sui meccanismi della mistificazione della realtà e della creazione di realtà alternative ex novo, presenti e tangibili solo nell’immaginazione sovraeccitata dei talebani di casa nostra. I tizi che rovesciano immondizia dalle pagine di Avvenire ne costituiscono un istruttivo esempio.

    Accompagnato dai soliti toni trionfalistici, gli stessi coi quali, tanto per intendersi, i cattolici proclamarono, all’indomani del referendum sabotato dall’astensione, l’abusivo arruolamento del 75% degli Italiani tra le fila delle truppe cammellate filoclericali, compare su Avvenire un articolo roboante, corredato di cifre e dati, in cui si proclama che la legge 40 “funziona”, il tutto accompagnato dalla solita sequela di considerazioni insultanti riferite a quei cattivoni e bugiardi degli abrogazionisti, individui immorali e senza dio, rei di aver sostenuto che questa legge, oltre che ignobile, si profilava come un drammatico fallimento in termini di risultati. A sostegno di tale asserzione, vengono sciorinati dati, riferiti alla regione Toscana, teoricamente impressionanti: 803 procedure nel 2003, 1425 nel 2004, 1897 nel 2005 associate, si badi bene, ad un tasso di successo del 30%. La conclusione che se ne trae, secondo i pasdaran di Avvenire, è che il numero di procedure risulta raddoppiato rispetto all’epoca dell’esecrando far-west procreatico, quindi la legge funziona (mistificazione della realtà: i volenterosi rimestatori di fango del quotidiano cattolico avvertono infatti il bisogno di dirci, per cercare un minimo di credibilità, che la quota di successo si attesta al 30%, ma non si danno pena di dirci quante sono le coppie sottoposte ai tentativi, e quindi per ogni coppia quante stimolazioni in più, quanti pick-up in più, quante anestesie epidurali o generali in più, quanta ansia, quanto stress, quante delusioni in più…). Inoltre, se la legge funziona, è conseguentemente ovvio che la fuga all’estero era solo un’invenzione dei suddetti cattivoni già citati (creazione di realtà alternative: i dati esposti, anche a prenderli per buoni, non autorizzerebbero comunque ad affermare che le coppie con problemi di fertilità non si siano anche e soprattutto rivolte altrove, evento che si è puntualmente verificato, con liste d’attesa subitaneamente prolungatesi di mesi e di anni ovunque, a Malaga, Barcellona, Bellinzona, Bruxelles, Krupendorf solo per citare i centri più noti, ma evidentemente si tratta di “quelli che non si rassegnano ai limiti etici posti da una legge che funziona”. E che per questo hanno accettato senza battere ciglio aumenti delle tariffe spesso con incrementi del 40% e oltre…). Ed è solo motivo di un amaro umorismo l’accenno grottesco alle 16 coppie estere trattate in Toscana (dipendenti dello stato vaticano con problemi di fertilità e senza denaro sufficiente per un buon centro estero? Oppure i portatori del verbo che si agitano nella redazione di Avvenire hanno visto Good-bye Lenin?...).

    Già in quest’ottica parlare di legge che funziona appare quantomeno eccessivo. Ma non finisce qui.
    Ricordandoci del fatto che, comunque, Avvenire è una fonte leggermente schierata, diviene legittimo chiedersi da dove abbiano tirato fuori questa notizia e cercare dei riscontri, impresa nella quale non si viene certo facilitati dai solerti scribacchini del quotidiano cattolico, molto generosi nel loro fanatismo integralista in quanto a cifre e considerazioni di parte ma decisamente avari nella citazione delle fonti, a parte un generico riferimento alla Regione Toscana.
    Un primo riscontro è rintracciabile su Toscanaoggi.it, sito schierato su posizioni clericali (come si può notare da una semplice occhiata all’argomento e ai toni delle altre notizie presentate) che in un articolo pubblicato tre giorni prima, il 20 Settembre, riporta delle cifre, attribuite alla Direzione generale al diritto alla salute della regione Toscana, differenti da quelle di Avvenire in quanto vengono mescolate insieme inseminazioni intrauterine e Fivet, ma comunque significative nelle intenzioni dell’autore del pezzo, che titola orgogliosamente “La legge 40 funziona, in Toscana fecondazioni raddoppiate”. Fermo restando che anche in questo caso si parla di procedure e non si cita il numero delle coppie interessate e il numero di gravidanze a termine ottenute, si notano altre sottili differenze rispetto all’articolo di Avvenire: non c’è alcun accenno al dato regionale del 30% di risultati positivi in Toscana, viene ricordato in compenso il record di efficienza del Centro della Versilia, che vanta un 33% di gravidanze a termine, secondo l’autore dell’articolo, e compaiono due interessanti interventi, riportati come dei commenti alla notizia effettuati da Carlo Casini, individuo che non necessita certo di presentazioni, e da un certo Carraresi, esponente locale dell’UDC alla perenne ricerca di voti cattolici, come tutti gli altri compagni di merende di questa formazione politica di opportunisti del voto cattolico, che ne approfitta anche per alcune considerazioni personali abbastanza idiote sull’aborto.
    Di riscontri diretti, dopo avere rovistato nel sito ufficiale della regione Toscana, rivoltato da cima a fondo come un calzino, neanche l’ombra, a parte il rilievo di un breve articolo comparso su Prima Pagina, quotidiano telematico della Regione Toscana, quindi voce non schierata, e datato 22-9-2006, in cui vengono riportate le esatte cifre pubblicate da Avvenire, con una nota però, di una certa importanza, che informa trattarsi di cifre fornite proprio da Casini e Carraresi che “oggi hanno reso noti i dati sulla procreazione medicalmente assistita (Pma) in Toscana nel 2005”. Cioè la regione Toscana avrebbe detto e fatto, ma le cifre le riportano gli ultras cattolici, vengono fatte rimbalzare sulla stampa cattolica, la notizia viene così costruita a bella posta, opportunamente gonfiata ed il gioco è fatto. Lo stesso, miserabile gioco di sempre, lo stesso tentativo da parte della propaganda cattolica di trascinarci nel loro basso universo di menzogne e mezze verità. La propaganda astensionista referendaria ci ha dato esempi numerosissimi, al riguardo.
    Ancora: sempre su Prima Pagina, giusto per limitarsi alle fonti sopra le parti, si può reperire un articolo estremamente interessante, datato 17-1-2004, quindi risalente all’epoca immediatamente precedente il varo della legge 40, in cui “il direttore generale della Ausl 12 di Viareggio Giancarlo Sassoli e il direttore del Centro professor Ettore Barale” presentavano “i significativi risultati ottenuti” nella fecondazione assistita nel Centro in questione, che è poi proprio il Centro della Versilia citato dai cattolici come centro record per la lusinghiera percentuale del 33% di successi riportati. Peccato però che i due medici, nella loro relazione pre-legge, presentino invece una percentuale di successi del centro del 54,7% (cinquantaquattrovirgolasette percento), il che ci spingerebbe a parlare piuttosto di un tracollo apocalittico nell’efficacia delle tecniche di PMA susseguente all’introduzione della legge 40, altro che lusinghiero 33%... Inoltre, sempre dalla loro relazione, si evince che le procedure annuali in Toscana all’epoca, da riferirsi quindi al 2003, erano già nell’ordine di 1500-2000 per anno, per cui il dato di 803 tentativi riportati dalla banda del buco cattolica in riferimento al 2003 non coincide. Ognuno, a questo punto, potrà trarre le proprie conclusioni e scegliere a chi credere, se alla propaganda delle quinte colonne vaticane o agli addetti del settore.
    Questa è la situazione come appare oggettivamente documentabile a settembre 2006.

    Che la legge funzioni è dunque, a nostro modesto avviso, ancora da dimostrare. E’ comunque nostra opinione che quand’anche questa legge avesse dimostrato inequivocabilmente di funzionare, resterebbe comunque una legge che discrimina i cittadini consentendo l’accesso alle tecniche di PMA ad alcuni e negandolo ad altri, violando l’autonomia professionale del medico nelle sue scelte terapeutiche e ledendo il diritto dei cittadini, sancito dalla Costituzione, a non essere discriminati ed a ricevere le migliori cure possibili. Per questi motivi, ed in ogni caso, a prescindere da qualunque altra possibile considerazione, questa resta comunque una legge ignobile, una vergogna miserabile ed indicibile da cancellare completamente e senza esitazioni. E senza lasciarsi circuire dalla suprema ipocrisia di chi dichiara a parole di difendere la vita ma che quella stessa vita finisce per negarla nei fatti, frustrando le aspettative di genitorialità delle coppie sterili, le speranze di cura dei malati attualmente incurabili, le possibilità di mettere al mondo una progenie sana per le coppie affette da patologie a trasmissione ereditaria.

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