
Piero Fassino (
Eutanasia: Fassino, non sono d’accordo, la Repubblica, 14 dicembre 2006):
Non può essere riconosciuto a nessuno il diritto di dare morte ad un altro, se eutanasia vuol dire questo, e vuol dire questo, non sono d’accordo.
[su Welby] Altra cosa è affrontare il tema dell’accanimento terapeutico se quello accanimento vuol dire dare un più di sofferenza a chi già soffre. È tema molto complesso e delicato e va affrontato nel pieno rispetto della persona.
Tutti i temi che riguardano la vita e la morte non si può guardarli con una certezza assoluta, con una presunzione di verità, vanno trovate soluzioni ragionevolmente sostenibili.
Quando si parla di eutanasia il diritto che si vuole tutelare, ovviamente, non è quello del soggetto che la pratica (come Fassino incredibilmente sembra ritenere), ma quello di colui al quale essa viene praticata: mi punge vaghezza del fatto che questa la più grossolana mistificazione pronunciata sull’argomento nel corso delle ultime settimane.
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