Passo tutti i miei weekend a girare per l’Italia a spiegare quanti danni provocherebbe una legge sulle coppie di fatto. E così farò anche al momento del voto: cercherò di spiegare a tutti che non bisogna votare una legge che riconosce le coppie di fatto. Lo spiegherò, democraticamente.Perché non concedersi requie almeno durante il giorno del Signore?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica avverte: “Il terzo comandamento del Decalogo ricorda la santità del sabato: « Il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore»”. E ancora: “L’agire di Dio è modello dell’agire umano. Se Dio nel settimo giorno «si è riposato» (Es 31,17), anche l’uomo deve «far riposo» e lasciare che gli altri, soprattutto i poveri, «possano goder quiete»” (ovvero, evita di rompere i coglioni almeno in questi giorni).
Oppure ancora: “Durante la domenica e gli altri giorni festivi di precetto, i fedeli si asterranno dal dedicarsi a lavori o attività che impediscano il culto dovuto a Dio, la letizia propria del giorno del Signore, la pratica delle opere di misericordia e la necessaria distensione della mente e del corpo”. No, non vale appigliarsi all’utilità sociale come giustificazione.
Così si rischia l’accidia. Preferire la mondana politica alla contemplazione divina.
Quanto all’ultimo punto: come si farebbe a spiegare qualcosa tirannicamente? Forse “spiegare” non è il verbo giusto. Imporre va meglio? Contrastare una legge che permetterebbe una tutela giuridica alle coppie di fatto? Meglio. Ma ovviamente, è tutto per il nostro bene.
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