lunedì 8 gennaio 2007

Il cassetto delle mutande di Luca Volontè


Ansa, 8 gennaio 2007
STAMINALI: VOLONTÈ (UDC), SMENTITA SCELTA IDEOLOGICA MUSSI
Luca Volontè, capogruppo alla Camera dell’Udc, sostiene che la scoperta di cellule staminali nel
liquido amniotico “dimostra quanto sia stata ideologica la scelta di Mussi e dell’intero governo italiano in tutta la vicenda del VII programma quadro”.
Per Volontè, “l’Italia conferma la sua altissima competitività in questo ambito di ricerca che aiuta la cura rispettando gli embrioni umani”, mentre “Prodi, Mussi e Bonino hanno invece favorito altre vie – afferma Volontè – inefficaci e omicide”.
Inoltre questa ricerca “con i successi delle staminali adulte e delle staminali della placenta, sfata definitivamente – conclude Volontè – il falso mito della inconciliabilità tra cura efficace e rispetto della vita umana fin dal concepimento”.
L’ideologia, temo, è come al solito soltanto quella di Luca Volontè. Ma non vogliamo dare giudizi affrettati.
Promemoria per il nostro:
1. La ricerca scientifica non può essere limitata rigidamente al suo interno: ricercare sulle cellule staminali adulte non può essere una ricerca assolutamente disgiunta dalla ricerca sulle altre cellule staminali, comprese quelle embrionali (non è come aprire il cassetto dei pedalini e chiudere quello delle mutande, insomma).
2. Il successo di oggi sulle cellule staminali del liquido amniotico (da Nature: “amniotic fluid-derived stem cells” – ma anche Nature, notoriamente, è incline agli omicidi e alle scelte ideologiche) è dovuto alla ricerca svolta finora – anche quella sulle embrionali.
3. Volontè non dovrebbe poi dimenticare che i tempi della sperimentazione sull’uomo per le staminali placentari sono lunghi, e quindi la potenzialità terapeutica è rimandata in un futuro indefinito. Proprio come nel caso della ricerca sulle staminali embrionali, che però per Volontè sono inutili. E molto altro. Le cellule del liquido amniotico sono ancora lontane dal garantire applicazioni terapeutiche: allora perché per Volontè le staminali embrionali sono inutili, e le staminali del liquido amniotico rappresentano una brillante promessa?
4. Quanto all’inefficacia delle “altre vie” (ovvero delle cellule staminali embrionali), come mai centinaia di scienziati in tutto il mondo la pensano diversamente e ripongono molte speranze in questo tipo di ricerca? La ricerca sulle staminali embrionali è una ricerca giovane, agli inizi, ma è molto promettente.
5. L’omicidio è un reato che si consuma ai danni di una persona. Ad oggi il Codice Civile afferma che si è persone alla nascita, e non al concepimento. Volontè dovrebbe scegliere meglio i termini che usa e che scaglia contro gli altri. Ma forse è la sua impulsività che gli ottenebra il cervello. Anche per questo, forse, verrà una speranza dalle staminali embrionali. Mannaggia, allora Volontè non potrà farvi ricorso. È immorale ed è omicidio.

7 commenti:

  1. Noto con divertimento che le brillanti scelte iconografiche di Malvino stanno facendo scuola...
    ;-)

    alf

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  2. ... e non dimentichiamoci che il liquido amniotico deve pur essere prelevato da qualche parte. Francamente penso che usare la pancia di una donna incinta come puntaspilli sia - dal punto di vista morale - un danno più grave dell'usare a scopo di ricerca un embrione congelato e soprannumerario (che probabilmente non è un danno in nessun senso).

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  3. Voglio cercare di lasciare un commento solo scientifico e non etico.
    Da un punto di vista teorico la superiorità delle cellule staminali del liquido amniotico consisterbbe proprio, paradossalmente, nell'incapacità di differenziarsi in qualsiasi tessuto.
    Il problema delle cellule staminali embrionali e le delusioni legate alla loro utilizzazione clinica risiedono nella loro capacità di poter generare qualsiasi tessuto. Ne consegue che quando si trapiantano sviluppano spesso tumori , crescendo disordinatamente e tumultuosamente, frequentemente sotto forma di teratomi ossia di neoformazioni complesse in cui sono presenti abbozzi d’organo,cute e annessi cutanei (peli, ghiandole sebacee), denti, tessuto nervoso, fasci muscolari ecc. ecc.
    E' vero che la ricerca sugli embrioni in Italia è vietata ma in nazioni in cui è permessa, con potenzialità scientifiche ed economiche di gran lunga superiori alle nostre i risultati sono stati obiettivamente deludenti.
    Perchè allora questa insistenza? Forse perchè il vantaggio maggiore delle cellule staminali embrionali consisterebbe proprio nell'enorme disponibilità.
    va anche precisato che già adesso in alcuni settori, come nel trattamento delle leucemie, le cellule staminali non sono più in fase sperimentale ma hanno precise indicazioni cliniche codificate e associate a ottimi risultati. Ma bisogna pur dire che si tratta esclusivamente di trattamenti con cellule staminali adulte e non embrionali.
    Per quanto riguarda la questione dei prelievi di liquido amniotico non c'è nessuna volontà di trattare le donne come puntaspilli. Le cellule sarebbero prelevate dal liquido amniotico delle tantissime donne che già oggi si sottopongono all'amniocentesi per la diagnosi prenatale delle aberrazioni cromosomiche. Quindi niente cavie umane

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  4. Ringrazio Franco Rotondi per avere detto quello che io non posso dire perché non sono uno scienziato.
    A questo punto mi sembra soltanto testardaggine portare avanti la lotta per le cellule embrionali.
    Perchè non scegliere la strada più morale e anche più promettente?

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  5. Volevo aggiungere che "niente cavie umane" mi sembra condivisibile, e non capisco come potreste criticare questa affermazione.

    Marco

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  6. "Ringrazio Franco Rotondi per avere detto quello che io non posso dire perché non sono uno scienziato"

    neanche io lo sono...

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  7. Esistono sfumature di pensiero, nei contorsionismi della cosiddetta morale cattolica, che non cesseranno mai di stupirci. Agli occhi dei cattolici più intransigenti, sempre sensibili ai richiami provenienti da oltre Tevere, gli aggregati paucicellulari allo stato pre-embrionale ottenuti dalle metodiche di PMA ed ordinatamente allineati sui loro vetrini, sarebbero degli individui a tutti gli effetti, e come tali oggetto di protezione assoluta ed off-limits per la ricerca scientifica. Anche se, in realtà, ben difficilmente diverranno mai effettivamente degli individui, senza una donna che li accolga. Gli aggregati paucicellulari a mollo nel liquido amniotico, cioè all’interno del corpo della donna, sarebbero invece materiale genetico disponibile a tutti gli effetti, il cui utilizzo sarebbe non solo possibile ma anzi raccomandabile. A questo punto lo stupore aumenta e le domande sorgono spontanee: che senso hanno le grida di giubilo con cui l’universo dei baciapile nostrani, prostrati su posizioni cattoliche fondamentaliste, ha accolto una simile notizia se comunque la ricerca sulle staminali embrionali nel suo insieme ha costituito finora solo uno spreco di tempo e di risorse con risultati deludenti, come ci spiegano con sussiego certi “scienziati”? Ma soprattutto, sotto un profilo etico, quali sarebbero le differenze tra cellule embrionali ottenute con metodiche di PMA e cellule embrionali filtrate dal liquido amniotico, tali da giustificare una simile disparità di trattamento? Perchè se lo scopo è la difesa di un futuro individuo, per quanto ciò costituisca un non senso logico che abbiamo già abbondantemente confutato, chi avrebbe comunque più chances, almeno in teoria, di dare origine ad un nuovo individuo, tra un insieme di cellule embrionali imprigionato nel suo frigorifero dalla morale cattolica ed un insieme di cellule pescato dall’utero di una donna? Dove finisce adesso quel principio di precauzione con cui i pasdaran dell’oltranzismo cattolico, pervasi dal sacro fuoco della difesa della vita ad oltranza, si sono riempiti la bocca per giustificare le nefandezze della legge 40 e la ridicola tutela incondizionata del totem dell’embrione? Per quanto le possibilità che un nuovo individuo prenda origine da queste cellule fresche di scoperta sia obiettivamente pressoché vicina allo zero, è comunque infinitamente maggiore dello zero assoluto che dobbiamo assegnare alle cellule conservate sotto zero nel freezer. E destinate ad essere colpevolmente sprecate, in omaggio alla morale cattolica (ed alla spregiudicata lotta ingaggiata dalle gerarchie ecclesiastiche per la difesa dei loro spazi di potere, come è opportuno ricordare).
    Per cui, se fossimo animati dalla stessa visione etica dei cattolici, in omaggio al principio di precauzione dovremmo chiedere di non utilizzare neanche queste cellule. Ma, ad ogni modo, non disperiamo.
    Qualche cattolico vagante potrà forse bonariamente illuminarci su questo tema etico che ci appare, pur attraverso la lente deformante dell’integralismo religioso di casa nostra, come un vero e proprio capovolgimento di valori…

    Appendice: se questa nuova possibilità offerta dalla ricerca avrà un futuro, ne saremo contenti, a patto che il successo di questa metodica venga decretato da motivi di ordine tecnico, e non certo per inseguire considerazioni di ordine religioso.
    Altra appendice: ci penseremmo veramente molto a lungo, prima di avventurarci in considerazioni quantomeno incaute circa l’inutilità della ricerca sulle staminali embrionali. Scoperte da neanche dieci anni e già oggetto di prossima sperimentazione clinica sull’uomo, con orizzonti che appaiono estremamente promettenti in primo luogo nell’ambito delle patologie degenerative neurologiche e delle lesioni midollari traumatiche. A dieci anni dalla loro scoperta, le staminali adulte non avevano ancora aperto nessuna concreta possibilità terapeutica, eppure nessuno “scienziato” si era mai sognato di affermare che si erano buttati tempo e risorse dalla finestra…

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