Un capitolo a parte è quello delle unioni tra partner dello stesso sesso. A prescindere dalla questione morale, importante ma tale e soltanto tale, credo che il matrimonio trovi il suo fondamento nell’idea della costruzione di qualcosa che assomiglia ad una piccola società, che parte da due e si moltiplica. Società che progetta, condivide, si sostenta e si proietta verso il futuro.
Questo non si realizza tra persone dello stesso sesso, perché due non diventa tre, né quattro. Clonazione a parte. È sbagliato riproporre un modello codificato e di utilità sociale, sulla base di una scelta o di una inclinazione sessuale. Non ha senso. Se questa sarà la logica del legislatore italiano dovranno riconoscersi tutte le unioni possibili non fondate su un progetto, ma fondate su altre dinamiche che andranno dalle scelte sessuali, alle scelte umanitarie, a quelle di convenienza e così via. Non c’è spazio in Diritto per il riconoscimento della famiglia omosessuale, né dal punto di vista giusnaturalistico che vede la famiglia come società naturale, né dal punto di vista giuridico-sociologico che individua la famiglia come punto di aggregazione.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
venerdì 5 gennaio 2007
No alle caricature delle argomentazioni
Aurora Lusardi, asterisco Avvocato, già consulente del ministero del Welfare per le politiche sulla famiglia (No alle caricature della famiglia, la Padania, 5 gennaio 2007):
Io adoro i tuoi titoli :)
RispondiEliminaVorrei far presente alla signorina Aurora che il mio utero è perfettamente funzionante, magari quando sarà il momento le manderò un video esplicativo con me, la mia compagna, e un kit d'autoinseminazione.
Felice che ti piacciano.
RispondiEliminaQuanto al video potrebbe essere utile fare un elenco di persone cui inviarlo...