Domani compie 3 anni. Ormai è un ometto.
In questa gradita occasione spendiamo qualche parola al proposito. Uno dei punti più formidabili della legge 40 (quella sulla procreazione medicalmente assistita) è l’aver imposto il profilo del buon genitore. Per diventare genitore (artificiale) ci vogliono rigidi prerequisiti, si intende per il bene del nascituro. È proprio vero, poi, che fare il genitore è il mestiere più difficile, ci ricorda la saggezza popolare. Di conseguenza è sensato che per procreare si debba essere detentori di una patente genitoriale.
In questo modo i bambini sono protetti. Ma purtroppo per ora ci si è limitati ai figli della procreazione artificiale, discriminando i figli naturali.
È urgente che si ponga rimedio a questa discriminazione tramite la regolamentazione della procreazione naturale. Per un mondo migliore e più responsabile.
Tra qualche anno, in seguito all’entrata in vigore della legge sulla procreazione naturale, potremo assistere a simili controlli dell’affidabilità dei futuri genitori. Un passo verso una società più giusta.
(Primavera 2017)
Siamo osservatori ideali e nascosti di un incontro amoroso tra un uomo e una donna. I due si baciano e si abbracciano; dalla cucina si spostano in camera da letto e cominciano a togliersi i vestiti. Quando stanno per fare l’amore nella camera da letto entra un funzionario governativo (FG) addetto alle Politiche Procreative e alla Verifica Genitoriale. Impettito nella sua uniforme blu e verde intima ai due innamorati di fermarsi, giusto il tempo per rispondere ad alcune domande, aggiunge per rendere l’imposizione meno amara.
La prima informazione riguarda la natura del rapporto sessuale.
FG: usate precauzioni?
U & D: (dopo qualche secondo di perplessità) no.
FG: dunque rischiate di concepire, ne siete consapevoli?
U: sì, abbiamo smesso di preoccuparci di una eventuale gravidanza.
D: anzi, ci piacerebbe avere un figlio.
FG: ah! E avete fatto domanda?
D: domanda?
FG: deve essere stata una nostra svista; in ogni modo rimediamo. Vi farò qualche domanda per concedervi il permesso di procedere alla procreazione. Siete sposati?
U: no, non siamo sposati.
FG: almeno conviventi? Altrimenti non proseguiamo nemmeno con il test.
D: viviamo insieme, ma che cosa vi importa?
FG: signora, noi dobbiamo garantire il profilo genitoriale ideale per il nascituro. Andiamo avanti. Quanti anni avete?
D: 34 anni.
U: 32.
FG: lo sa signora che è preferibile avviare una gravidanza in età meno avanzata?
D: ?
FG: è in buona salute almeno? Oppure ha avuto qualche episodio di malattia importante?
D: godo di ottima salute, e non vedo in che modo possa essere pertinente.
U (rivolto a D): ti hanno operata due anni fa.
D (rivolta a entrambi): sì, mi hanno asportato la milza, e allora?
FG: mmm, verificheremo questo particolare e (rivolto all’uomo) di lei che mi dice?
U: ho qualche allergia, niente di grave, credo.
FG: e siete a conoscenza del fatto che una valida alternativa alla procreazione naturale è rappresentata dall’adozione?
D: che cosa c’entra? Io voglio un figlio mio.
FG: ecco, questo è un tipica reazione egoistica di voi aspiranti genitori. Ma è talmente comune che l’abbiamo dovuto togliere dai criteri impeditivi. Avete intenzione di stare insieme in futuro e a lungo?
U: senta, adesso sta davvero esagerando.
FG: è la prassi, mio caro signore. Ripeto, vi considerate una coppia stabile?
D: sì, è soddisfatto?
FG: e toglietemi una curiosità personale, perché non vi sposate?
U: vogliamo finire l’interrogatorio?
FG: almeno uno dei due ha un lavoro stabile?
D: sono impiegato statale.
FG: bene! Potete tornare alla vostra attività! E buona fortuna.
(poi aggiunge quasi sulla soglia): qual è il suo peso, signora?
La risposta è un libro che va a sbattere sulla porta prontamente richiusa.
Il funzionario chiude la porta ed esce lasciando ai due innamorati un certificato per attestare che hanno superato l’esame del ‘buon genitore’ e hanno pertanto l’autorizzazione a procreare.
Ottimo parallelismo con certi altri discorsi che non sto a menzionare :)
RispondiEliminaChe incubo però...