Sono giunte anche a noi numerose e scandalizzate segnalazioni sulla trasmissione di domenica scorsa di “Alle Falde del Kilimangiaro” condotto da Licia Colò. Ospite era una donna musulmana medico e sessuologa che ha attaccato gli omosessuali e l’omosessualità definendola come vietata dalle tre religioni monoteistiche e una malattia da curare. Il tutto senza contraddittorio e coll’assenso della conduttrice.
Pensavamo che non servisse più ricordare come ormai da oltre 10 anni l’omosessualità non è inclusa nell’elenco delle malattie dal DSM IV, sia a livello internazionale che nazionale. Invece sembra che quando scienza e religione vengono irresponsabilmente confuse si ritiene legittimo insultare, attaccare umiliare persone dal pulpito delle televisione pubblica.
Di fronte alle telefonate e alle proteste da subito piovute sul programma la Colò si è difesa in diretta, affermando la libertà di espressione della sua ospite. Per parte nostra noi non riusciamo a capire cosa c’entrino le teorie sull’omosessualità con un programma di viaggi. In secondo luogo ricordiamo alla sprovveduta presentatrice che in democrazia la libertà di espressione trova un limite invalicabile nel rispetto degli altri e delle leggi, e che a questi limiti vanno ad aggiungersi quelli del buon senso e del buon gusto del ruolo della televisione pubblica che è sostenuta con il canone di tutti i cittadini, anche omosessuali.
Persino le teorie razziste del Manifesto della Razza di Gobineau pretendevano di avere fondamenti scientifici, e se vogliamo puntare sull’etnologia ci sono società in cui ancora esiste la schiavitù o l’infibulazione. Giustamente qualsiasi presentatore si sarebbe opposto a che queste cose venissero sostenute positivamente nella propria trasmissione. Ma ancora una volta i cittadini omosessuali non vengono ritenuti degni di protezione e rispetto.
Per molto meno la RAI ha preso seri provvedimenti.
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli chiede alla Colò chiare e pubbliche scuse e alla direzione della sua rete di prendere provvedimenti valutando la sospensione del programma, o la rimozione della inadeguata presentatrice.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
mercoledì 28 febbraio 2007
E a proposito di riparazioni...
Comunicato stampa del Circolo Mario Mieli, Alle falde dell’omofobia, 28 febbraio 2007:
Io ho già scritto alla RAI... ho capito come fare comunque.
RispondiEliminaPrendo altri 50 chili così in quanto balena divento specie protetta e la Colò mi presta attenzione!
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli chiede alla Colò chiare e pubbliche scuse e alla direzione della sua rete di prendere provvedimenti valutando la sospensione del programma, o la rimozione della inadeguata presentatrice.
RispondiElimina:-( Basterebbero le scuse...
No, io una settimana di sospensione la darei.
RispondiEliminaPer chi volesse scrivere due paroline alla redazione del programma della Colò (io l'ho appena fatto), ecco l'indirizzo email:
RispondiEliminakilimangiaro@rai.it
Numero telefonico della redazione: 06/36865597-5957
Fax: 063227481 o 0636226383
Inoltre, questo è il blog della Colò, dove si può postare nei commenti:
http://www.animalieanimali.it/blog/
No, io una settimana di sospensione la darei.
RispondiEliminaUna settimana di sospensione più le scuse. Affare fatto! :-)
stamattina la stessa teoria (omesessualita' = malattia) e' stata sostenuta su Radio 24 durante "viva voce", da un prete e da un "guarito". Ma c'era contradditorio: Cecchi Paone e vari ascoltatori sono intervenuti per smontare la cosa.
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