Il
Corriere della Sera dedica un articolo a un caso di incesto in Germania (Francesco Tortora, «
Il caso d’incesto che divide la Germania», 27 febbraio 2007):
Sono fratello e sorella ma si amano e sono pronti a portare il loro caso davanti alla Corte Costituzionale tedesca affinché l’antica legge che proibisce l’incesto sia abolita. È la storia di Patrick Stübing e di sua sorella Susan, entrambi di Lipsia, rispettivamente 29 e 24 anni, che in questi giorni sono sulle pagine di molti giornali tedeschi: Patrick e Susan hanno iniziato una relazione nel 2000 e oggi hanno 4 figli, tre dei quali adesso sono in affidamento.
La loro storia d’amore non è così chiara e lineare, come potrebbe apparire in un primo momento: i due infatti hanno vissuto la loro infanzia divisi nella Germania dell’Est comunista e si sono conosciuti quando erano già grandi. Patrick fu adottato da un’altra famiglia e conobbe i suoi parenti biologici non prima del suo diciottesimo anno di età. Il suo vero padre era già morto, ma egli riuscì a trovare la madre, Annemarie e sua sorella Susan solo nel 2000. Sei mesi dopo la riunione la madre Annamarie morì per un attacco di cuore. Presto Susan e Patrick s’innamorarono e cominciarono ad avere una relazione.
Adesso però i due amanti sono stanchi di essere trattati come criminali e hanno annunciato domenica scorsa che porteranno il loro caso davanti alla Corte costituzionale tedesca per cercare di far abolire una legge «vecchia di 100 anni» che dichiara crimine l’incesto: «Vogliamo che la legge che presenta l’incesto come un crimine sia abolita» ha specificato Patrick Stübing che ha passato due anni in carcere e adesso rischia un ulteriore pena proprio perchè non ha messo fine alla relazione con sua sorella. «Non ci sentiamo colpevoli di quello che è accaduto» hanno affermato tutti e due in una dichiarazione rilasciata ai media locali.
La storia ha diviso non solo la Germania, ma anche i Paesi vicini, come il Belgio, l’Olanda e la Francia, dove l’incesto non è proibito per legge. La maggior parte dei dottori che si è interessata al caso però ha sottolineato che sebbene la loro storia sia comprensibile è giusto rispettare le regole della natura: infatti come dimostra la loro storia i figli nati da fratelli e sorelle hanno maggiori possibilità di presentare malformazioni e malattie. Due dei figli di Patrick e Susan sono disabili.
Interessante e ineccepibile il commento di Jim Momo («
A proposito di tabù: l’incesto», 27 febbraio):
Dal punto di vista scientifico i figli nati da fratelli e sorelle hanno maggiori possibilità di presentare malformazioni e malattie. Ma nessuna legge proibisce a persone anziane, o disabili, o a portatori sani di malattie genetiche, di avere bambini, anche se corrono seri rischi di generare figli malati o con malformazioni fisiche e mentali. Dunque la proibizione dei rapporti incestuosi rappresenta un limite alla libertà sessuale, ma siccome questo limite non viene posto in analoghe situazioni di rischio per il nascituro, ne consegue che si fonda su un tabù morale.
[…] Quanti si oppongono – e Pera, la Binetti, Galli Della Loggia credo siano fra questi – alle terapie geniche prenatali, a pratiche come l’analisi preimpianto o l’eutanasia infantile, ritenendole forme sfumate di eugenetica, dovrebbero vedere anche nel divieto di incesto, volto a impedire per legge la probabile nascita di bimbi “difettosi”, una forma sfumata di eugenetica.
Insomma, pare che non si possa essere contemporaneamente contro l’eugenetica e contro l’incesto. Perché ragionando con lo stesso metro con cui si valutano altre pratiche, vietando l’incesto a causa dell’alta possibilità che vengano generati figli portatori di handicap si compirebbe ugualmente un’operazione eugenetica.
Viceversa, è semplice rimanere coerenti e tranquilli sulle loro posizioni per coloro che hanno nella libertà individuale la bussola di orientamento. Libertà sessuale. Libertà per fratello e sorella di generare figli se è una scelta libera e consapevole; libertà di generare figli anche in presenza di un elevato rischio di prole disabile o malata; libertà di ricorrere alle tecnologie che permettono di evitare di generare figli disabili e malati; libertà di affidarsi al caso o al destino, o a Dio per chi ci crede. Finché la scelta, appunto, rimane individuale, libera e consapevole, non può esserci dietro progetto eugenetico.
Ovviamente per i reazionari l’incesto rimane lo spauracchio preferito da agitare ogni volta che si parla di allargare i diritti connessi al matrimonio: come se la gente fosse trattenuta dall’unirsi carnalmente con i propri fratelli solo perché gli omosessuali non possono sposarsi... In realtà, basta per questo l’istinto naturale (prodotto verosimilmente dalla selezione naturale), o anche solo l’evoluzione della società verso rapporti sempre più aperti: si pensi a come i matrimoni tra cugini, pur consentiti dalla legge, siano andati diminuendo dai tempi in cui erano pratica diffusa presso alcuni ceti. Ma a chi non riesce a scandalizzarsi perché un ragazzo reo solo di avere amato finisca in galera, questo evidentemente non può bastare.
La contraddizione c'è solo se si è razionali.
RispondiEliminaLe obiezioni all'eugenetica dei vari Pera e della Loggia non sono razionali: blaterano di leggi di natura intendendo leggi divine, e divine nel senso pagano del termine: roba da Zeus (o Odino, visto che ci sono molti discendenti dei celti) che punisce i cattivi...
... e la parte divertente è che gli dei pagani stessi avevano relazioni d'incesto. Zeus e Hera ne sono già un esempio: lei è prima la sorella e poi la moglie del dio.
RispondiEliminaGli dei possono, i mortali no. E se i mortali ci provano, gli dei puniscono.
RispondiEliminaGli dei si fanno girare le balle anche per molto meno, guarda Aracne... ma il migliore resta sempre Yahweh che ti manda a morte per aver letto l'oroscopo o per aver fatto sesso con tua moglie mestruata ("Se uno si corica con una donna durante le sue mestruazioni e ne scopre la nudità, egli ha scoperto il flusso di lei, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; entrambi saranno sterminati di mezzo al loro popolo.")...
RispondiEliminaLeilani non ho capito bene. L'ultima frase è una citazione o una proposta di legge del parlamento italiano? :)
RispondiEliminaGuarda fosse la seconda non mi sorprenderebbe :D
RispondiEliminaSono interessantissime le vostre disquisizioni dal sapore sillogistico. Peccato che la principale obiezione all'incesto non sia il fatto che ne possano nascere figli deformi. Si tratta di una proibizione e non di una discriminazione. Come ne esistono tante altre.
RispondiEliminaIl vostro ragionamento crolla come un castello di carte poi quando dite
a) Gli incestuosi che hanno figli hanno un'alta probabilità di ritrovarseli deformi.
b) I disabili con gravi patologie che hanno figli hanno un'altra probabilità di ritrovarseli deformi
c) Ergo. Gli incestuosi e i disabili sono la stessa cosa. Ergo. Gli incestuosi sono malati.
Complimenti. L'inefficacia del sillogismo l'avevano già dimostrato secoli fa. Regalzi e la Lalli l'hanno riabilitato e sono riusciti a dimostrare che incestuosi e disabili sono la stessa cosa. Bravi, ottimo lavoro.
Caro Germanynews, ci dica, di cosa si fa prima di leggere questo blog? Dev'essere una sostanza ben potente, se davvero è riuscito a leggere in quello che è scritto qui che "Gli incestuosi e i disabili sono la stessa cosa" o addirittura che "Gli incestuosi sono malati" (!).
RispondiEliminaAttendiamo con viva curiosità un chiarimento – suo o del suo pusher di fiducia, come preferisce.
Ho 9 fra fratelli, sorelle dirette e vari acquisiti nella grande ed allargata famiglia che i miei genitori si sono impegnati a distruggere, riuscendoci in pieno. Personalmente non riuscirei ad innamorarmi di qualcuno di loro, per il tipo di sentimento che mi lega (alcuni li ho conosciuti in eta' adolescenziale perche' i miei non sono mai vissuti insieme). nON Esprimo quindi un pensiero circa il fatto oggetto del post. Mi limito a dire che se ognuno di noi volesse modificare una legge, spinto solo dall'interesse personale, vivremmo nella totale anarchia. Evitate per cortesia eventuali commenti circa "i governati se le fanno ogni giorno le leggi ad personam", perche'sarebbe portare questo blog, interessantissimo a mio avviso, ed utile per il periodo che stiamo vivendo, ad un livello troppo basso. garzie e saluti. paola
RispondiEliminaPaola, a rispondere "i governati se le fanno ogni giorno le leggi ad personam" non ci penso proprio. Non capisco però come si possa passare dal desiderio di modificare una legge all'anarchia: una persona ha violato una norma; ha pagato per questo, scontando una pena detentiva; ritiene di aver subito un torto; si rivolge alla Corte suprema, perché si esprima sulla costituzionalità della legge che ha violato. Non ci vedo nulla di particolarmente anarchico: in una democrazia liberale queste cose succedono più volte al mese -- anche se si tratta in genere di casi meno eclatanti.
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