sabato 17 marzo 2007

Contro natura

Dalle Ultimissime dello Uaar L’insostenibile certezza di cosa sia contro natura una lettera di Mario Barenghi:
La Chiesa cattolica condanna le unioni civili sostenendo che l’omosessualità è contro natura. Naturalmente su questa affermazione potremmo discutere a lungo (ad esempio, chiedendoci cosa intendiamo qui con la parola ‘natura’, e se ciò che è conforme a natura sia sempre preferibile a ciò che non lo è). Ma atteniamoci, per ipotesi, a quella affermazione: l’omosessualità è contro natura.
In verità sono molti i casi in cui la Chiesa stessa ammette o prescrive comportamenti non naturali: si pensi all’astensione dall’attività sessuale ai propri ministri, al digiuno, alla penitenza, al martirio. Ma allora viene fatto valere un altro principio, cioè la superiorità dello spirituale sul corporeo.
Tra le unioni omosessuali lo spirituale invece non può esserci secondo la Chiesa: così il richiamo alla ‘natura’ serve ad eludere, insomma, la domanda (molto più cristiana) se fra persone dello stesso sesso ci possa avere amore vero.

3 commenti:

  1. a cosa si riferisce "stop luka" nel banner?

    grazie mille.

    una studentessa

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  2. È un'iniziativa di protesta contro Alexander Lukashenko, presidente con poteri dittatoriali della Bielorussia dal 1994.

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  3. Credo che l'espressione "contro natura" espressa dalla Chiesa, si riferisca alla famiglia intesa in senso classico e costituzionale: la base della società, da cui partire per procreare, fondata sul matrimonio. Io almeno l'ho intesa così. Se guardo indietro, nella soria - non sono molto ferrata, ho letto un po', premetto - l'amore vero per i greci era fra uomini. La bellezza pura era maschile, non femminile. Ma la famiglia era composta da 2 persone eterosessuali. Io personalmente non approvo i DICO per altri motivi, non inerenti agli omosessuali anche se dal riconoscimento di famiglia, alla richiesta di adozioni il passo è breve e occupandomi di tutela dei minori, la cosa mi crea ansia, lo ammetto. Ma l'amore vero non è, e per me non può essere, etichettato o deciso da una firma su un pezzo di carta. E' qualcosa di personale, intimo fra 2 persone. Qualcosa di grande, che prescinde da tutto e da tutti. Non comprendo chi condanna la Chiesa per ciò che afferma, nella stessa misura in cui non ci riesco con chi vuole a tutti i costi imporci una "modernita" laica. Siamo in un paese in cui esiste, grazie a Dio e agli uomini, la liberta' anche di espressione. Personalmente ascolto tutti, poi agisco secondo la mia coscienza. Saluti, Paola

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