E prosegue: «Perché quindi dire no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia?», si domanda il prelato riferendosi ai Dico. «Perché dire di no all’incesto, come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene?».
Mi domando: ci crede davvero a quello che dice? Si è mai domandato cosa significhino alcune parole? Certo non cambia ricordargli che i fratelli incestuosi sono tedeschi, ma se l’approssimazione è la stessa sugli altri argomenti e sulle inferenze, allora stiamo a posto.
Un inizio col botto non c'è che dire.
RispondiEliminaAccosta la parola convivenza ad incesto e pedofilia e il gioco è fatto. Non fosse per la "concezione autotrascendente" dell'uomo (a proposito, chevvordi'?) sarebbe un perfetto discorso da tram.