Benedetto XVI lo ha ricordato nell’omelia della messa celebrata ieri mattina alla parrocchia di «Santa Felicita e figli martiri» alla Borgata Fidene di Roma.Capito? Peccatori che non siamo altro, insudiciati di ignavia (pure questo è grave no?). Dio ama in modo schizofrenico: separa le nostre azioni da noi, ama la persona ma odia le sue debolezze umane (odia? Addirittura?).
«Il vero nostro nemico – ha spiegato il Papa commentando la parabola dell’adultera – è l’attaccamento al peccato che può condurci al fallimento della nostra esistenza». «Solo il perdono divino – ha aggiunto – ci dà la forza di resistere al male e non peccare più. Dio è giustizia ed è soprattutto amore, odia il peccato ma ama ogni persona umana, ognuno di noi e il suo amore è tanto grande da non lasciarsi scoraggiare da nessun rifiuto».
Secondo Papa Ratzinger, il modello da seguire è «l’atteggiamento di Gesù e a fare dell’amore e del perdono il cuore pulsante della vita seguendo il sentiero del Vangelo senza esitazione e senza compromessi».
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
lunedì 26 marzo 2007
Rassicurazione infernale
“L’inferno esiste ma non se ne parla”, Qn, 26 marzo 2007:
E' il concetto di amore che hanno (ed hanno avuto nella storia) i cristiani a darmi delle perplessità...
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