- Natallie Evans ha perso l’ultimo appello. La Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha infatti rigettato l’istanza della donna, che chiedeva di farsi impiantare gli embrioni congelati contro l’opposizione del padre genetico, l’ex compagno della Evans. Curioso il commento di Anna Smajdor, una bioeticista dell’Imperial College di Londra, in supporto della donna: la Gran Bretagna è ossessionata dall’idea che la trasmissione dei propri geni sia l’essenza della paternità, lamenta la Smajdor; dimenticando che si potrebbe dire la stessa cosa a proposito della maternità... (Jess Buxton, «UK woman loses final embryo appeal»).
- Un gruppo di ricercatori svedesi è riuscito nell’impresa di trapiantare l’utero ad alcune pecore: dei quattordici animali sottoposti all’operazione, quattro sono ora gravidi – e sette sono morti (Heidi Nicholl, «Successful womb transplants in sheep lead to pregnancy»).
- La Commissione Scienza e Tecnologia della Camera dei Comuni britannica ha contestato il divieto ventilato dal governo alla creazione di embrioni ibridi, creati da ovociti di vacche o conigli il cui nucleo verrebbe sostituito con un nucleo tratto da una cellula umana. Attendiamo impazienti di sapere in che modo questa volta Il Foglio traviserà la notizia... (Antony Blackburn-Starza, «Parliamentary committee backs ‘hybrid embryos’»).
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
martedì 10 aprile 2007
BioNews
Da BioNews di oggi tre rapidi aggiornamenti su vicende che abbiamo seguito qui su Bioetica:
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