«Ma pensammo che fu uno sbaglio fatto […]. È una vicenda un po’ strana perché vedevo una specie di silenzio in cui era fasciato un po’ tutto». Infatti «nessuno sapeva degli altri e quella persona che parlò con me, sapeva di sé, ma non degli altri» spiega il cardinale.(I corsivi sono miei.)
Ma le vittime di don Cantini si sono rivolte alla Curia fiorentina per denunciare questa storia già nel 2004.
«Sì, ma io nel 2004 avevo già lasciato il mio incarico... »
Lei ha parlato con una ragazza che le disse di aver subito violenze?
«Certo, che le ho parlato... »
E cosa le ha detto?
«Non ne voglio parlare, non è una cosa che ho gestito io direttamente».
Però ammette che in Curia questa storia è stata sottovalutata?
«Non credo. Devo dire che prima era impossibile, o almeno sembrava impossibile, poter giudicare perché non c’erano gli elementi necessari. Quando io ho avuto a che fare, non con questa storia, ma con un solo fatto, sembrava che ci fosse solo quello, quindi dopo aver parlato con la vittima e dopo aver parlato con il sacerdote, fatta la giusta reprensione, sembrava che ci si doveva fermare lì perché pareva un solo errore».
Ma in Curia credevano al racconto di quella ragazza?
«Io ci ho creduto. Non a caso ho fatto la mia reprensione a don Cantini».
Lei afferma che sembrava uno sbaglio solo, cosa intende dire?
«Che il sacerdote aveva commesso una sola colpa: era chiaro che aveva approfittato di una ragazza».
A voi era apparso chiaro già da subito?
«Sì. Ma riferito solo a quel fatto».
E perché la Curia non prese subito dei provvedimenti contro don Cantini?
«Fu fatto, fu fatto. Fu fatta una giusta e severa reprensione al sacerdote, dopo aver parlato anche con la vittima».
Secondo lei era sufficiente?
«Allora sì, perché c’era un fatto solo».
Si trattava di un prete che aveva abusato di una ragazza e la Chiesa si limita a fare solo un rimprovero?
«Allora sì, perché fu giudicato diversamente».
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
mercoledì 11 aprile 2007
Tanto rumore per un solo errore
Dall’Unità di ieri riporto una conversazione disgustosa con il cardinale Piovanelli, responsabile della Curia ai tempi di Lelio Cantini, che era a conoscenza dei “fatti”.
Mafiosi. Altro non mi viene da dire.
RispondiEliminaSpero che quelle ragazze riescano a farsi una buona vita, alla faccia di quei delinquenti.
Già già...ne ho scritto anch'io oggi...E subito è capitato il solito papaboy minacciante....:-)))
RispondiEliminaNon capisco le vostre perplessità. In fondo, c'era un fatto solo...
RispondiEliminaÈ stato severamente punito!!!
RispondiEliminaPer cinque anni, non potrà né confessare, né celebrare la messa in pubblico, né assumere incarichi ecclesiastici, e per un anno dovrà fare un’offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna!!!
Molti pedofili stanno già pensando di farsi preti.