Il mittente è “Polizia di Stato” o “Prisco Mazzi [Polizia]” e l’oggetto è “Avviso” seguito da un codice numerico di 11 cifre. Il testo è infarcito di errori grammaticali e intimidatorio, soprattutto per chi qualche canzone da internet l’ha scaricata. L’avviso riguarda una presunta verifica compiuta dalla Polizia di Stato, avverte il capitano Mazzi, sul computer di chi ha ricevuto la mail: il reato sarebbe la violazione dei diritti d’autore per avere scaricato file MP3. Segue un numero di registro e un allegato (che è un virus!) da scaricare e leggere. I destinatari sembrano essere già migliaia e il dirigente della Polizia Postale Marcello La Bella, quello vero, avverte che la Polizia non è responsabile dell’invio e che si stanno cercando i responsabili. Sembra che il messaggio sia transitato su un server proveniente dalla Corea del Sud. Si invita anche a non fare più segnalazioni alla Polizia, la cui posta e i cui telefoni sono intasati per le proteste di quanti sono stati accusati di un reato bufala. Un ennesimo virus, insomma, ai danni degli utilizzatori della posta elettronica, che aggira alcuni antivirus e che è dannoso soltanto per Windows. Chi fosse caduto nella trappola aprendo l’allegato è stato contagiato e deve correre ai ripari.
Ma è senza dubbio singolare la soluzione proposta nella mail stessa per sottrarsi alla punizione: impegnarsi a non visitare più siti illegali e a non trasgredire i diritti d’autore. Se hai messo le dita nella marmellata, ma prometti di non farlo mai più, sarai assolto. Sarebbe potuto bastare questo per insospettirsi circa l’autenticità dell’avviso…
Sembra che sia il solo a cui non e' arrivata, mi sento discriminato!
RispondiEliminaRidete, ridete...
RispondiEliminaPrisco Mazzi vi tiene sotto controllo...