Proviamoci. Vogliamo riprendere il dialogo, vogliamo ripartire? Allora dobbiamo individuare un luogo informale, non le commissioni parlamentari né quelle ministeriali, in cui discutere in modo libero, senza la preoccupazione dell’urgenza di un provvedimento, senza ideologie. Ma uno spazio ci deve essere. […] La legge 40? Sono terrorizzata nel parlarne, temo scoppi di nuovo la polemica, che nascano equivoci. […] Serve un luogo libero in cui ciascuno si metta in gioco per ripartire col dialogo. Serve una rottura di metodo. […] Decidiamo, mi piacerebbe un lunedì al mese, potremmo fare degli incontri, di donne, al ministero. Potremmo partire dai dati della relazione sull’attuazione della legge. Do la mia disponibilità.Perfetto. Un bel gruppo di autocoscienza, ove l’unico spazio sarebbe quello delle lamentele perché di soluzioni nemmeno se ne parla. Se una coppia portatrice di una malattia genetica si presentasse un lunedì che cosa potrebbe ottenere? Una assoluzione per avere pensato di andare all’estero?
Sulle linee guida e sul loro fantomatico aggiornamento:
Si può scegliere la via burocratica. Ma è il modo migliore, più produttivo?Non avrebbe potuto scegliere un aggettivo meno appropriato!
Sul libro di Paola Binetti:
Un libro importante, con una grande nettezza di pensiero, ma anche un atteggiamento forte di dialogo.Aspettiamo di saperne di più per commentare la nettezze di pensiero e la disponibilità al dialogo.
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