martedì 24 luglio 2007

Undicesimo comandamento: non disporrai della tua vita

Marziano: Vorrei sapere qualcosa di come la pensate voi sulla vita.
Carlo Casini: Certo, è semplice. La vita umana è un bene non disponibile.
M.: Perché, di chi è? O meglio, chi ne può disporre?
C.C.: Soltanto Dio, dona e toglie, dona e toglie.
M.: Ho capito, e forse ha a che fare con la condanna del suicidio. Ma se invece volessi non sottopormi ad un intervento, avrei il diritto di farlo?
C.C.: Non direi, no. Non esiste un diritto umano a rifiutare le cure.
M.: Forse però esiste un diritto marziano a rifiutare le cure?
C.C.: Non faccia lo spiritoso, questi sono discorsi seri. Esiste un diritto alla cura che è garantito dall’articolo 32 della Costituzione che viene tanto invocato a sproposito a sostegno del diritto di fare come vi pare! Analogamente dubito che si possa parlare di un dovere di sospendere le cure al di fuori dell’accanimento terapeutico.
M.: Ma chi stabilisce quando si può parlare di accanimento terapeutico? Se ho capito bene, se ci fosse accanimento si potrebbero sospendere le cure… Ci sarebbe il dovere di sospendere le cure.
C.C.: Esiste solo il dovere di non usare prepotenze di nessun tipo nei confronti del malato, che è cosa diversa dal dovere di non curare.
M.: Ma non aveva detto che c’era il dovere di sospendere le cure se...
C.C.: Non mi attribuisca cose che non penso e non ho mai detto! Vogliamo dimenticare forse che nel caso di Welby non si è trattato di omettere l’inizio delle cure, ma di compiere un’azione positiva per interromperle? Si è così determinata deliberatamente l’immediata e inevitabile morte del malato che avrebbe potuto sopravvivere a lungo.
M.: Ma se Welby non voleva più vivere in quel modo?
C.C.: Le ho già spiegato che la vita è indisponibile e che è Dio che dona e toglie.
M.: E il recente caso di Nuvoli?
C.C.: Una morte orribile e che suscita il giusto raccapriccio nella pubblica opinione.
M.: Allora sarebbe stato meglio che Nuvoli fosse morto come Welby?
C.C.: Non scherziamo, giovanotto. La morte data a Welby e richiesta per Nuvoli non è migliore, visto che spegnere il respiratore significa far morire il paziente per mancanza d’aria, cioè per soffocamento.
M.: Mi sembrava di avere sentito che la sedazione serviva proprio a questo, a non far morire per soffocamento un povero cristo.
C.C.: Non nomini il nome di Dio invano, né del suo figliolo. E comunque meglio come è morto Nuvoli, di fame e di sete, almeno non c’è stato l’atto deliberato di un medico intervenuto per uccidere.
M.: Ma scusi, Welby (e anche Nuvoli) avevano chiesto di morire, avevano espresso le proprie volontà.
C.C.: Questo modo di esprimersi non fa che oscurare la complessità e l’umanità del caso con l’ideologia e la strumentalizzazione. E questo sarebbe come uccidere una seconda volta Welby e Nuvoli.
M.: Ho capito, anzi non capito nulla. Me ne torno su Marte.

(Nuvoli/Mov. per la Vita: l’esistenza non è un bene disponibile, Alice notizie, 24 luglio 2004).

21 commenti:

  1. Mi ripeto: il problema non è l'affermazione "la vita non è un bene disponibile" (affermazione, del resto, giuridicamente sensata, ma non sono un esperto), ma la imposizione di cure.
    Lo ripetono come un mantra, ma dalla indisponibilità della vita non segue l'impossibilità di rinunciare a delle cure.
    Anzi, a voler essere cattivi dalla indisponibilità della vita segue l'idiozia di fondare un movimento per la vita: siamo coerenti fino in fondo, se la vita non è disponibile non è possibile essere né per né contro la vita...

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  2. che voi sappiate, hanno concesso a nuvoli il funerale religioso?

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  3. Personalmente non ne so nulla, ma la domanda è interessante. Stando alle notizie trapelate, tecnicamente Nuvoli è da considerarsi un suicida, e come Welby ha lottato a lungo per il diritto a una morte dignitosa. Quindi se la Chiesa autorizza i funerali religiosi (posto che la famiglia li chieda), contraddice il comportamento tenuto nel caso Welby; se li nega, mostra una volta di più la faccia feroce e disumana -- e questo ha un grosso costo in termini di popolarità.

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  4. Nuvoli ha lottato, certo, ma non con l'esposizione mediatica di Welby.
    Il suo poi è un caso di suicidio passivo... se i familiari lo chiedono, secondo me il funerale religioso lo ottiene!

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  5. Ivo, non so se la Chiesa operi una distinzione tra suicidio attivo e passivo. Concedere poi funerali col bilancino dell'esposizione mediatica sarebbe forse persino ancora più controproducente che non concederli affatto.

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  6. Prima offendete i precetti della Chiesa e poi pretendete che la Chiesa vi accolga, e se non lo fa urlate allo scandalo.
    Dalle mie parti si dice che volete la moglie ubiraca e la botte piena.
    Chi è che invoca la coerenza qui?

    Marco

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  7. Per non parlare delle offese gratuite a Carlo Casini e alle sue opinioni.
    Forse dovreste cambiare inno al vostro blog, parla di libertà o no?

    Marco

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  8. Inno inno. Il sottotitolo, l'ammirazione per Mill. E poi basterebbe contare quante volte parlate di libertà, scelta, libertà, senza nominare gli altri valori. Ce ne saranno di altri oppure no?

    Marco

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  9. Come "Inno inno"? L'epigrafe. Il motto. Non l'inno. Mica è in musica.

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  10. Prima offendete i precetti della Chiesa e poi pretendete che la Chiesa vi accolga, e se non lo fa urlate allo scandalo.

    Che c'è Marchetto, con chi stai parlando? Chi è che pretende di essere accolto?

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  11. E' uguale inno o motto, però è a questo che vi ispirate no?

    Chi pretende di essere accolto? Tutti quelli che muoiono nel peccato però vogliono l'assoluzione, vogliono di diritto tutto, vogliono violare le regole e restare all'interno della comunità.
    Chi chiede di essere ucciso dovrebbe almeno avere l'onestà di rinunciare alle esequie religiose.

    Marco

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  12. Ah quindi non stavi parlando di noi.

    Mi guardo bene dal chiedere assoluzione per una colpa che non mi riconosco, soprattutto alla chiesa.

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  13. Coerenza?
    I funerali a Welby no a Pinochet sì, per non parlare del bandito De Pedis...
    Chi è incoerente?

    Casini è libero di non disporre della *sua* di vita, non di decidere di quella altrui.
    Almeno in un paese dove regni la libertà.

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  14. Per anonimo che poi si firma marco prima di parlare cerca SLA su internet, leggi come fà morire e poi ne riparliamo eh!
    Tanto di cappello a Nuvoli per morire così ci vogliono due attributi che fumano!

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  15. nessuno vuole essere accolto. però vedere come la chiesa si comporta in certe circostanze è interessante: vediamo se la chiesa supera la prova della pietà, che è infondo la verà novità del cristianesimo, o meglio del paleocristianesimo ... per dimostrare infondo che Gesù Cristo è stato espunto dal cristianesimo moderno, perchè esso è scandaloso, per tutti.

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  16. quanto vi invidio sto anonimo!

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  17. Capemaster, ti autorizzo ufficialmente (anzi ti imploro) a fare di tutto per attirarlo dalle tue parti.
    Io mi sacrifico volentieri, soprattutto se questo può contribuire ad aumentare la felicità in questo mondo (lasciamo perdere quall'altro, di mondo, che è più incerto).

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  18. E comunque meglio come è morto Nuvoli, di fame e di sete, almeno non c’è stato l’atto deliberato di un medico intervenuto per uccidere. Carlo Casini

    L'atto ci sarebbe stato, ma la procura ha preferito farlo morire di fame e di sete, naturalmente con il respiratore attaccato per circa 4 ore dopo il decesso.
    Per evitare casini.
    Difficilmente dimenticherò i carabinieri in borghese di quel martedì pomeriggio. Difficilmente il loro capitano, un bravo ragazzo di 30 anni, dimenticherà Giovanni.
    Purtroppo, rientra nelle regole del gioco ascoltare il rumore di gentaglia che straparla di sofferenze altrui.
    Giovanni avrà i funerali religiosi, come aveva chiesto.
    Motivazione, minore pubblicità e suicidio fai-da-te.

    Piergiorgio, smettila di sghignazzare che quaggiù sono tutti ancora incazzati.

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  19. Carlo, che altro aggiungere alle tue parole?
    Approfitto per linkare nuovamente alla tua ricostruzione degli Ultimi eventi di Giovanni Nuvoli.
    Farebbero bene a leggere invece che parlare a vanvera no?

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  20. ehehhehe
    no, non lo farò il bello degli anonimi è che arrivano quando uno sel li merita...
    si vede che io ancora non ho fatto il grande salto

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