sabato 15 settembre 2007

Test

Caso 1
Il tupet io? Sono sufficientemente pieno di capelli miei per distruggere queste accuse.
Io non ho nulla contro quelli che portano il tupet, perché rispetto qualsiasi condizione umana, però, questo sì, mi considero sufficientemente capellone per ridicolizzare qualsiasi accusa del genere.
(Si capisce piuttosto bene, tuttavia, che il tizio chiamato in causa ci tenga a smentire le voci).

Caso 2
Goloso io? Sono sufficientemente morigerato per distruggere queste accuse.
Io non ho nulla contro i golosi, perché rispetto qualsiasi condizione umana, però, questo sì, mi considero sufficientemente misurato per ridicolizzare qualsiasi accusa del genere
(Non si capisce tanto bene perché il tizio chiamato in causa ci tenga a smentire le voci; a meno che non faccia il dietologo, ma sarebbe una circostanza occasionale).

Caso 3
Gay io? Sono sufficientemente macho per distruggere queste accuse.
Io non ho nulla contro gli omosessuali, perché rispetto qualsiasi condizione umana, però, questo sì, mi considero sufficientemente macho per ridicolizzare qualsiasi accusa del genere.
(Dovrebbe essere altrettanto oscuro, come nel caso 2, il motivo per cui il tizio chiamato in causa ci tenga a smentire le voci).

Il tizio del caso 3 è Hugo Chavez (Chavez: «Io gay? Macché, sono macho», Il Corriere della Sera, 15 settembre 2007).
Sarebbe stato davvero bello che il caso 3 fosse stato equivalente al caso 2. Invece c’è urgenza di chiarire di non essere una checca. Pazienza. Magari tra qualche secolo essere omosessuali non sarà una offesa dalla quale difendersi. E poi, forse, se non fosse stato schiacciato dal luogo comune del maschio latino, chissà.

7 commenti:

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  2. Chissà come si saranno vergognati i gay quando è stato mosso il sospetto che Chavez fosse uno di loro...

    "Come Chavez noi? Siamo sufficientemente lontani dall'essere str***zi per distruggere queste accuse. Non abbiamo nulla contro Chavez , perché rispettiamo qualsiasi condizione umana, però, questo sì, ci consideriamo sufficientemente lontani dai cessi per ridicolizzare qualsiasi accusa del genere."

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  3. (ho eliminato il commento di prima perché avevo fatto troppi errori di battitura)

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  4. bella battuta.

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  5. E c'è persino l'urgenza di dire che chi dice di non essere gay lo dice perché l'ha vista come un'offesa e quindi, larvatamente, potrebbe esser complice del discorso omofobo!
    Non dico poi che Chavez (che non conosco personalmente! e di quel che dicono i giornali mi fido assai poco!) non l'abbia sentita come un'offesa, quella di esser definito gay.

    Ma arriverà mai un giorno in cui dire d'essere gay o etero (o quant'altro) sarà come dire il lavoro che si fa o quale libri si leggono, o quali piatti si mangiano? Un discorso come tanti altri?
    Senza essere guardati male da omofobi & chiesaioli o, viceversa, sospettati dagli anti-omofobi di "non considerare sufficientemente normali" gli orientamenti sessuali?

    Dov'è il confine tra l'astenersi da certi discorsi per non "offendere le minoranze" e l'ingresso nell'ortodossia (neo?)linguistica della politically correctness?

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  6. Sinceramente quelle parole non mi dicono nulla. L'identità sessuale è una parte preziosa di noi, non c'è persona che non la difenderebbe da chi la mette in dubbio.
    Ciò vale per qualsiasi orientamento sessuale.
    E se anche fosse veramente gay, beh è un suo diritto nascondere il proprio privato.

    Se proprio si vuole giudicare Chavez su questi argomenti, si potrebbe controllare lo stato dei diritti nel paese che governa.

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  7. Mi son dimenticato di dire una cosa ....
    Forse si può storcere il naso su quel "Sono sufficientemente macho", uno stereotipo ancora presente sui gay, segno di una certa ignoranza. Se Chavez sapesse delle criptochecche .....

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