venerdì 28 dicembre 2007

Un argomento del Foglio

Il Foglio ritorna ieri con un editoriale non firmato sulle contraddizioni fra la legge 194 sull’aborto e la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita («Uno spettro s’aggira per il ministero della Turco, l’eugenetica», 27 dicembre 2007, p. 1):
Si può abortire, dicono gli eugenisti democratici, e allora perché non scartare preventivamente gli embrioni “difettosi”? Dimenticano, per l’ennesima volta, che la legge non permette l’aborto eugenetico, perché il nascituro è malato, ma solo per un provato e “serio pericolo”, già in atto, per la salute fisica o psichica della gestante. Nel caso della diagnosi preimpianto la gestante non c’è. C’è una coppia che vuole scegliere, assistita dalla tecnoscienza, chi tra i suoi figli allo stato embrionale ha diritto di vivere e chi no.
È molto difficile capire cosa intenda l’autore con «provato e “serio pericolo”, già in atto». Un pericolo può essere modesto, serio, gravissimo, etc., a seconda delle probabilità che ne derivi un danno effettivo; ma rimane per definizione sempre potenziale. Cosa è mai allora un «pericolo già in atto», o peggio ancora un «serio pericolo già in atto»?
La legge 194, in realtà, parla all’art. 6 solo di «grave pericolo»; «già in atto» è un’aggiunta determinata dalla creatività dell’editorialista del Foglio:
L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata: a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna; b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
Se si accetta che un processo patologico del feto o dell’embrione possa determinare un grave pericolo per la salute psichica della donna – e il Foglio, sebbene forse solo per amore di discussione, lo ammette qui chiaramente – che differenza fa se la patologia è scoperta per mezzo di un’indagine prenatale (come l’amniocentesi) oppure tramite una diagnosi genetica di preimpianto?

Un’ipotesi è che l’editorialista ritenga per qualche motivo più serio il pericolo se la patologia viene scoperta durante la gravidanza; questo spiegherebbe in qualche modo l’aggiunta della misteriosa clausola «già in atto», ed è confermato dal curioso argomento che la legge 194 si riferisce alle sole gestanti (cosa poco sorprendente, per una legge sull’aborto). Ma il pericolo non diventa maggiore se diagnosticato solo a gravidanza iniziata: diventa solo più impellente, e più costoso per la donna risolverlo.

Il giornale di Giuliano Ferrara ci ha del resto abituati a questo genere di ragionamenti, e non ci stupiamo più di leggerli sulle sue colonne: è – come tutti possono riconoscere facilmente – il classico argomento del Foglio.

7 commenti:

  1. Non si dovrebbe chiamare "Il Foglio" ma "Il Rotolo".

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  2. il concetto che a loro da fastidio, anche se mai lo ammettono chiaramente, è che l'aborto comporta una sofferenza fisica e psicologica maggiore. loro non sopportano metodi che minimizzino il dolore della donna.

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  3. @anonimo-italiano

    Grazie, mi hai fatto scappare un sorriso con la tua battuta :)

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  4. E pensare che, in qualche modo, siamo anche noi cittadini italiani a finanziare in parte "Il Rotolo"!
    Almeno fossero finanziati direttamente dallo Stato (straniero) Vaticano: occorerebbe che se la finaziassero da soli la carta igienica

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  5. Il "già in atto" sembra un curioso lapsus calami. Per gli aristotelici da sacrestia del Foglio chi si dibatte fra potenza ed atto è l'embrione.

    E a seguire quel tipo di logica, forse potremmo anche dire che se l'embrione è persona dal concepimento, allora è già un "pericolo" in atto per la donna, anche prima dell'impianto.

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  6. Allora, qui c'è un sito che quando l'ho scoperto, circa due mesi fa, ci sono stata male per giorni interi con incubi notturni e brividi di terrore (non è un'esagerazione, ci stavo proprio male fisicamente):

    http://www.piccolaleda.com/

    Dopo poche settimane la storia ha avuto l'epilogo che ha avuto.

    Ecco, io vorrei vedere il nostro elefantone igienico a sostenere davanti ai genitori di quella creatura, se in futuro volessero avere un altro figlio...

    ...che loro non devono fare la diagnosi preimpianto perché prima dell'inizio della gravidanza "non è dimostrabile" che la cosa sarebbe insostenibile per la madre.

    Lisa

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  7. è possibile sapere cosa si intende per grave rischio alla salute psichica della donna? Anch'io vorrei poter eliminare fisicamente un bel po' di teste di cazzo visto che la loro presenza rischia di compromettere gravemente la mia salute psichica. È possibile?

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