L’aborto è la grande rimozione della nostra epoca. E il rimosso incide nella forma della paura, dell’incubo, su chi lo pratica privatamente e pubblicamente. Qualche meccanismo mediatico di sostegno, ed ecco l’esplosione ideologica che porta il pensiero progressista alla fine della capacità di distinguere, argomentare in base a una lettura responsabile della cosa e delle diverse opinioni, in una deriva di propaganda generica che era evidente nell’ossessiva ripetizione di formule a tutela della donna offesa opposte dalla bella Daria Bignardi, nel suo programma della Milano chic, all’affermazione: “L’aborto è maschio”. Purtroppo questo non spiega tutto. La verità finale è negli altri titoli, che Liberazione, il quotidiano del rimosso ideologico progressista e libertario-comunista, ha avuto il folle coraggio di pubblicare: “l’aborto non è un dramma” e “il feto non è vita”. Qui siamo al dunque. Nessuno dei progressisti osa confessarlo nemmeno più a se stesso, ma la verità dell’aborto, inteso non come soluzione contro la clandestinità dell’interruzione selvaggia delle gravidanze, bensì come pratica ormai moralmente indifferente, costume e vita quotidiana, è nel concetto di autodeterminazione e sovranità procreativa. La scelta è ideologica, è suggerita dalla furbizia del potere maschile, e consiste nell’idea che la donna è sovrana e sola nel decidere un atto che è di schiavismo genetico, nel decidere al posto di un altro e senza coinvolgere il maschio che con lei ha concepito il suo bambino.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
domenica 24 febbraio 2008
Giuliano Ferrara psicointerprete della Verità
Un estratto del sermone:
a leggere l'intervento del cialtrone microrchiforo, sembra di guardare uno di quei film di rambo.
RispondiEliminaquando gli americani, che avevano perso con disonore la guerra del vietnam, facevano finta di vincerla - quella guerra. dieci anni dopo, ma al cinema.
ho rivisto l'intervista online e ho avuto l'impressione contraria: pur essendo in forte disaccordo con Ferrara mi sembra che la Bignardi abbia ciccato clamorosamente l'intervista. Insomma Ferrara parlava di una cosa e lei continuava a parlare di un'altra... senza tener conto poi di come l'abbia messa in croce dicendo che "Berlusconi è un tuo modello", cosa verissima, putroppo...
RispondiEliminaMa allora 'sto cariotipo l'ha tirato fuori o no?????
RispondiEliminaLisa
no, per ora non l'ha tirato fuori il cariotipo ma tre delle sue donne hanno abortito, quindi o è geneticamente cornuto, o è MOLTO difficile quasi impossibile che abbia la klinefelter.
RispondiEliminain compenso, in pia osservanza del formigone e della Re(li)gione sacrestia, il punto 1 della pazza lista per la vita prevede di "Promuovere legislativamente il dovere di seppellire tutti i bambini abortiti nel territorio nazionale, in qualunque fase della gestazione e per qualunque motivo. Le spese sono a carico del pubblico erario".
il che significa e per tutte le donne d'italia in età fertile: OBBLIGATORIA, MENSILE SEPOLTURA DEGLI ASSORBENTI a carico dell'erario.
:)))))
gina
Credo che Ferrara non ci stia più con la testa, questo è un sermone malato dentro, ma non per le mire antiabortiste, bensì per l'uso aggrovigliato e sconnesso della lingua scritta. Spero di (non) sbagliarmi :D
RispondiEliminaCiao, io ho scritto insieme a mia moglie, il perchè Ferrara ha perso la sua battaglia...
RispondiEliminaCiao
SUl piano logico - se proprio lo vogliamo scomodare - Ferrara ha illustrato la sua posizione. Ha incassato l'obiezione della Bignardi, che la 194 con l'aborto in India e in China non c'entra proprio niente (Bignardi ha detto esplicitamente, siamo tutti d'accordo sul fatto che nessuna donna dovrebbe essere obligata ad abortire).
RispondiEliminaPoi, Ferrara ha messo in fila una serie di argomenti "ad hominem", che hanno riguardato la trasmissione della Bignardi e la conduttrice stessa. Niente di male nell'utilizzare una strategia retorica di questo tipo, però non si parlava di televisione, ma di aborto. QUindi, che c'entrano i tacchi delle radical chic?
In particolare mi colpisce questo periodo
RispondiElimina"La scelta è ideologica, è suggerita dalla furbizia del potere maschile, e consiste nell’idea che la donna è sovrana e sola nel decidere un atto che è di schiavismo genetico, nel decidere al posto di un altro e senza coinvolgere il maschio che con lei ha concepito il suo bambino."
A me pare un esempio lampante di quel fenomeno psicologico (mi sfugge il termine, zu Hilfe) per cui un soggetto riversa su un altro scalognato il suo profondo sentire, attribuendogli propositi e desideri incoffessabili (in quanto giudicati negativamente secondo la morale generalista).
A me pare che sia Ferrara, insieme a tanta parte del clero ed a certo mondo cattolico ad essere furioso per la progressiva perdita del potere psicologico, sociale e giuridico che da millenni il pensiero patriarcale sta esercitando da millenni.
Non viceversa.
Giuseppe, scusa l'O.T. Ma forse questa notizia potrebbe interessarti
RispondiEliminahttp://scienceblogs.com/pharyngula/2008/02/america_slouching_towards_the.php#comments
O forse mi sbaglio, forse sono in tema. Visto che Ferrara utimamente segue tutte le mode che vengono dagli Usa. Neocon, bornagain... Chissà che non faccia qualche altra ri-ri-riconversione;).
Forse è meglio se spezzetto il link
RispondiEliminahttp://scienceblogs.com/pharyngula/2008/02/
america_slouching_towards_the.php#comments
Grazie, interessante.
RispondiElimina