Octavia Monaco, talentuosa e onirica illustratrice, propone un’interessante rivisitazione de “La principessa sul pisello”, celebre favola di Hans Christian Andersen. O meglio: sostiene di raccontare e illustrare la vera versione della fiaba che ha bisogno, come spesso succede ai racconti tramandati, della rettifica circa alcuni dettagli che il tempo ha confuso (“La vera principessa sul pisello”, 2008, Orecchio Acerbo editore).
La “vera” principessa non si fa intimidire dagli ostacoli frapposti tra lei e il vero amore – che non è quel principe azzurro da espugnare con condiscendenza e remissività tipicamente femminili (o solo fiabesche?). La vera principessa disegnata da Octavia è la protagonista una rilettura in chiave liberale della prova d’amore (oltre che del sangue blu) imposta alla fanciulla, costretta a dormire su un pisello nascosto sotto a una pila di materassi per verificare se la sua pelle sia tanto sensibile (quindi regale) da accorgersi dell’intruso. In entrambe le versioni la principessa passa una notte insonne: ma se nella favola tradizionale le sue occhiaie erano l’anticamera e la condizione necessaria per un matrimonio reale, nella versione “vera” la principessa se ne va sdegnata, senza risparmiare la sua collera verso lo smidollato principe e la potenziale e arcigna suocera: “Che [il principe] sia così impegnato da disdegnare una principessa come me? Così preso nelle sue occupazioni da affidare alla vecchia regina il compito di scegliere la sua futura sposa?”, si domanda la fanciulla prima di voltare le spalle al palazzo, non senza essersi presa una dispettosa vendetta.
(DNews, 21 maggio 2008)
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