
Qui le cose si fanno però un po’ misteriose. L’ovvio candidato per una notizia tanto grossa da scomodare la Casa Bianca sarebbe la scoperta di vita passata o presente su Marte; ma le fonti negano che si tratti di questo e parlano piuttosto di qualcosa che avrebbe a che fare con l’abitabilità del pianeta (lo strumento con cui sarebbe stata compiuta la scoperta, il laboratorio a chimica liquida, è del resto incapace di rivelare direttamente tracce di vita). Però in questo modo si perde un po’ la dimensione clamorosa dell’annuncio – non si vede bene perché la Casa Bianca dovrebbe essere tanto interessata al fatto che su Marte ci potrebbe essere vita; in effetti, la storia della comunicazione ai livelli massimi del governo è stata smentita da un feed twitter del 2 agosto attribuito agli specialisti della missione.
Secondo Leonard David la segretezza che circonda tuttora la scoperta è dovuta al fatto che gli autori stanno tentando di far approvare un articolo in proposito da Science («Phoenix on Mars Life - Message From MECA», LiveScience, 2 agosto).
Al momento la notizia sembra essere stata ignorata dalla stampa quotidiana italiana (ma anche internazionale, per quello che riesco a vedere).
Aggiornamento: un comunicato stampa della Nasa («NASA Spacecraft Analyzing Martian Soil Data», 4 agosto) si limita a parlare della possibile presenza di perclorato nel suolo marziano (i vari dati strumentali sono al momento contraddittori). Il perclorato è un ossidante, ostile quindi alle molecole organiche, e la sua presenza diminuirebbe le probabilità che la vita abbia mai allignato su Marte. Se questa era la notizia, allora qualcuno deve aver giocato un brutto tiro a Craig Covault, oppure c’è stato un colossale fraintendimento, perché non c’è proprio nulla di sensazionale.
Aggiornamento 2: bene, era proprio il perclorato, come ci informa in una lunga corrispondenza A.J.S. Rayl per la Planetary Society. Il 5 agosto una conferenza stampa della Nasa ha messo a tacere tutte le voci: il laboratorio a chimica liquida di Phoenix ha rilevato in effetti la presenza di perclorato, anche se un altro strumento, lo spettrometro di massa, per qualche motivo non ne ha trovato alcuna traccia; tutto qui. Durante la conferenza stampa è stata corretta anche la valutazione negativa per l’abitabilità di Marte che il comunicato del giorno precedente aveva lasciato intendere (il perclorato è altamente ossidante, ma solo ad alte temperature).
La vicenda si è dunque completamente sgonfiata, lasciando soltanto la lezione che anche i giornalisti più accorti (e Covault lo è) possono essere talvolta fuorviati dalle proprie fonti. Speriamo solo che adesso non si impadroniscano della cosa i complottisti, e che non ci ammorbino per i prossimi trent’anni con i loro tentativi di smontare il «cover-up» della Nasa...
Ho sentito un po' in giro. Si parla di una parte giacciata vicino al lander che si sarebbe fratturata.
RispondiEliminaE nella frattura ci sarebbe qualcosa di interessante.