La Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso contro la sospensione della nutrizione e della idratazione artificiali di Eluana Englaro.
La volontà della ragazza, che è in stato vegetativo permanente e persistente dal 1992, può essere finalmente rispettata. È stato il padre Beppino a prestarle la sua voce, la sua ostinazione e il suo profondo senso di giustizia. Era intollerabile, per Beppino, che allo straziante destino della figlia si aggiungesse l’umiliazione della volontà di Eluana, ricostruita meticolosamente dal decreto della Corte d’Appello di Milano la scorsa estate. Eluana non avrebbe voluto sopravvivere in queste condizioni di totale incoscienza e in assenza di una qualsiasi speranza di cambiamento del suo stato, che quello stesso decreto definiva come irreversibile.
Ha dovuto aspettare centinaia, migliaia di giorni: il padre ne ha tenuto il conto come fanno i carcerati. Ieri erano 6.145.
In nome della Vita e di altre parole, svuotate del loro significato originario o forzate fino all’assurdo, in molti hanno cercato di calpestare Eluana e i desideri che aveva espresso prima dell’incidente.
Ieri, finalmente, è stato ribadito un principio fondamentale: la libertà di decidere della propria vita.
Ieri, finalmente, il clamore e la battaglia possono lasciare spazio al silenzio. La vicenda della famiglia Englaro può tornare privata. Il dolore, inestinguibile, può almeno abbandonare la rabbia della rivendicazione di un legittimo volere. Fino ad oggi ignorato. Un volere che è personale, soggettivo: non c’è alcuna aspirazione universalizzante.
Speriamo che anche i difensori della sopravvivenza a tutti i costi e contro il volere di chi non vuole sopravvivere scelgano il silenzio. In caso contrario, che parlino pure, se non hanno alcun senso dell’osceno; si abbandonino pure ai commenti più inappropriati e disumani, loro che si dichiarano difensori dei valori con la “V” maiuscola dimostrano una totale assenza di decenza.
DNews, 14 novembre 2008
Purtroppo, come si è visto, hanno scelto la seconda opzione, cioè starnazzare le loro oscenità senza nessun rispetto per il povero Beppino Englaro.
RispondiEliminaComunque, lui ha vinto la sua battaglia, ma se ora sulla spinta di chiesa e finti cattolici in parlamento faranno una nuova legge-vergogna in stile "legge 40", i prossimi "Beppino" potrebbero dover soffrire molto di più...