mercoledì 1 aprile 2009

Fight discrimination, harassment and violence against Lesbians and Gays in the EU

L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA, Fundamental Rights Agency) ha pubblicato ieri la seconda parte del report sull’omofobia. Nel giugno 2008 era stata pubblicata la prima sulla situazione legale. Quella di ieri fotografa la realtà sociale della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere negli Stati membri dell’Unione europea.
Nessuna buona notizia. La disuguaglianza di trattamento, che assume anche la forma di vera e propria violenza, è molto diffusa. Prese in giro, aggressioni fisiche, insulti e disparità giuridiche affliggono i cittadini con l’orientamento sessuale “sbagliato”: gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, queer (GLBTQ). Questo accade nonostante i diritti fondamentali siano, o dovrebbero essere, garantiti a tutte le persone.
Non sorprende: basti pensare alle reazioni che in Italia suscita il matrimonio gay, o altre richieste di parità normativa. La discussione sulla penalizzazione dell’omofobia, l’anno passato, ha scatenato commenti e risposte bizzarre, dall’invocazione dello spirito santo a quella “libertà di coscienza” che ormai è sinonimo di lavarsi le mani davanti alle ingiustizie.
Una legge non basterebbe; una legge non è una bacchetta magica. Ma è verosimile pensare che una legge giusta e paritaria avrebbe il potere di mettere in moto un processo verso una società più equa. E il dovere dei governi è anche quello di promuovere una società che garantisca davvero a tutti le stesse possibilità e gli stessi diritti.
Il direttore dell’Agenzia, Morten Kjaerum, ha definito le ingiustizie verso le persone GLBTQ “segnali allarmanti in un’Unione europea che si pregia dei propri principi di parità
di trattamento e di non discriminazione”. E Anastasia Crickley, presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia, ha aggiunto che “ogni cittadino dell’Unione europea ha diritto a vivere senza paura e discriminazioni, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale”.
Sono affermazioni che dovrebbero essere scontate; purtroppo in molti Paesi non lo sono. Purtroppo la strada contro le discriminazione è ancora lunga.

26 commenti:

  1. Cosa vuol dire "queer"? che differenza c'è tra gay e queer?

    Enrico

    RispondiElimina
  2. http://it.wikipedia.org/wiki/Queer

    http://it.wikipedia.org/wiki/Gay

    Miracoli di google eh?

    RispondiElimina
  3. A che antipatica! ;-)

    Grazie

    Enrico

    RispondiElimina
  4. Credo assolutamente che la questioni meriti un intervento legislativo, in particolare per rimuovere i contenuti che già *a livello legale* comportino discriminazioni, se non di principio di fatto, rispetto al personale orientamento sessuale di ognuno.

    Sono invece più preoccupato quando la legge cerca di intervenire sulla società civile, perché lo fa - e non può essere altrimenti - estendendo la sfera dei comportamenti criminalizzati, che nella società contemporanea sono già estremamente numerosi, specie in connessione alla tendenza ad anticipare la repressione ai cosiddetti "reati di pericolo" (cfr, le questioni in materia di pedofilia).

    RispondiElimina
  5. In Italia la vedo un po' dura. Il nostro beneamato ministro per le pari opportunità ha recentemente ribadito che "le rivendicazioni femministe" e "i matrimoni gay" non hanno posto nel nostro paese, anzi, non sono nemmeno materia di pari opportunità. Immagino che anche lei consideri capriccio per una persona non essere trattata come un dolceforno hasbro o non essere più equiparata agli zoofili ed ai molestatori di bambini.

    RispondiElimina
  6. (harbert, non hasbro, comincio a perdere la mia eredità di bambina anni '80)

    RispondiElimina
  7. annarosa1/4/09 17:01

    E' possibile essere contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso e non essere considerati omofobi?

    RispondiElimina
  8. Dal momento che di solito tale contrarietà si basa sul ritenere un tipo di amore qualitativamente inferiore e non bisognoso di tutela rispetto ad un altro, no. Non credo sia possibile.

    RispondiElimina
  9. x Annarosa:
    "E' possibile essere contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso e non essere considerati omofobi?"

    Certo. Basta essere contrari al matrimonio anche per gli etero... :-)

    x Leilani:
    Francamente, non spingerei neppure la criminalizzazione legale o "culturale" della zoofilia al di là di regole assolutamente tradizionali in materia di maltrattamento di animali...
    E sulla pedofilia, quando dalla tutela dei minori passiamo ad occuparci del caricamento accidentale su un PC di immagini di sintesi che ritraggono personaggi di età non nota, ma di tratti "efebici", in situazioni ambigue o senza indumenti, direi che qualcosa da dire ci sarebbe anche qui.

    RispondiElimina
  10. Questo post capita a fagiuolo.

    Mentre in Europa si discute di discriminazione, in Italia si continua impunemente a discutere di teorie riparative, condite da una buona dose di "cristoterapia":
    http://www.youtube.com/watch?v=o5G-wTPZRRY

    RispondiElimina
  11. @ Stefano Vaj: essenzialmente per me vale la regola della consensualità e non so quanto la pecora (o un altro quadrupede/volatile/bestio) sia felice della cosa, ecco.

    Stesso per la pedofilia - un bambino non potrà mai essere consenziente o non subire danneggiamento, ergo il pedofilo è uno stupratore.
    Certo, se si arriva a punire il/la sedicenne che manda una sua foto in posa sexy al/la fidanzato/a parimenti sedicenne, non solo si esagera ma si fa anche confusione due ambiti totalmente diversi.

    RispondiElimina
  12. Una legge non può di certo cambiare una società che sui temi dei diritti risulta essere ancora molto arretrata rispetto agli altri paesi europei.
    Le leggi di solito vengono scritte a posteriori per recepire dei cambiamenti che sono già avvenuti nel corpo sociale.
    D'altra parte sarebbe compito del legislatore applicare qui principi costituzionali che stanno per fortuna arginando la deriva fondamentalista del nostro paese.
    Per quanto l'effetto sulla società possa essere nell'immediato trascurabile, non si può escludere qualche beneficio nel lungo periodo.
    Purtroppo il potere ecclesiatico ancora ben radicato nel tessuto sociale cercherà sempre con ogni mezzo di ostacolare la crescita di quella società su cui vorrebbe mantenere il controllo.
    Questo è il vero problema, che nessuna legge può risolvere.

    RispondiElimina
  13. il problema transzibaldone ci sarà fin che crederete che la chiesa esercita un potere.
    Siccome nessun cattolico si sente sotto dittatura eclesiastica, rimane fuori luogo ogni tipo di discorso come il tuo.
    A maggior ragione, considerando che in Italia, grazie a questa deriva fondamentalista, come la chiami tu, ci siamo risparmiati da una crisi sociale che sta devastando, in ogni paese sviluppato.
    Ma purtroppo anche qui da noi stiamo assistendo anno dopo anno allo sfascio di quei valori che tenevano insieme una società civile, causando divorzi, violenza tra minori, violenza alle donne, droga a go go e chi più ne ha più ne metta.

    RispondiElimina
  14. Infatti non sono i cattolici a sentirsi sotto dittatura ecclesiastica: sono tutti gli altri di cui la chiesa indebitamente si impiccia. Può starmi anche bene che per un certo tipo di chiesa io sia una zoccoletta depravata e destinata all'inferno, ma non essendo cattolica non vedo a) perchè la cosa li riguardi e b) perchè si sentano in diritto di prendere decisioni al posto mio. Non mi pare di aver chiesto a nessuno di esprimere giudizi o di "soccorrermi" dalla mia perversione.

    RispondiElimina
  15. L'esercizio del potere non implica necessariamente una dittatura. La Chisa Cattolica Romana storicamente ha sempre cercato di esercitare la sua influenza sui governi, sull'encomia e soprattutto sulla società. Il fatto stesso che esista uno stato del Vaticano ne è la prova lampante.
    Che poi si porti come esempio la violenza sulle donne come esempio di degrado della società civile causato dal dilagante laicismo significa avere una visione assai distorta della storia dell'ultimo secolo.
    Andando molto indietro nel tempo si potrebbe chiedere a tutte quelle donne accusate di stregoneria quanto la Chiesa abbia fatto per proteggerle dalla violenza. Per restare più vicini a noi si potrebbe fare la stessa domanda alle vittime del delitto d'onore. Dove stava la Chiesa in quei casi?
    Ci sarebbe molto da dire su questo argomento, ma siamo decisamente off tpic quindi mi fermo qua.

    RispondiElimina
  16. "Stesso per la pedofilia - un bambino non potrà mai essere consenziente o non subire danneggiamento, ergo il pedofilo è uno stupratore."

    Inutile forse che stiamo qui a porci questioni scolastiche o distinzioni talmudiche quando i nostri problemi sono ben altri, ma anche nel maneggiare argomenti "politically correct" bisogna stare attenti.

    Più ancora dell'esempio che tu mi fai, vale la pena di ricordare che ai sensi del diritto vigente la quattordicenne che consente a fare qualche piccolo pasticcio con un dodicenne-e-undici-mesi un po' insistente è responsabile ai sensi del coordinato disposto degli artt. 609 ter e quater di violenza sessuale ed esposta teoricamente ad una pena dai sei ai dodici anni... (!)

    RispondiElimina
  17. Anche i froci avranno tanti problemi con l crisi economica. E anche i froci soffriranno quando questo squallido sistema economicista crollerà. Forse allora si renderanno conto che i loro bisogni non erano così importanti. Che loro erano nient'altro che dei piccolo-borghesi, educati male.
    a-m

    RispondiElimina
  18. Questa cosa è un po' bizzarra.

    Forse che gli eterosessuali sarebbero in qualche modo preservati dal rischio almodovariano di essere preda di una "cattiva educazione" di matrice "piccolo-borghese"? :-)

    Oppure chi non lo è avrebbe avuto sinora più probabilità di illudersi che il "crollo di questo squallido sistema economicista" possa non coinvolgerlo?

    RispondiElimina
  19. Ma forse ho capito cosa intendi dire.

    C'è in effetti chi sostiene ad esempio che lo "zapaterismo" sostanzialmente evade e compensa sul piano delle libertà civili e della politica internazionale, mediante scelte il cui costo è in sostanza zero o addirittura negativo, la questione di una reale trasformazione rivoluzionaria della struttura economico-sociale del paese.

    Benissimo. Chi si pone in una certa prospettiva dovrebbe preferire l'alternativa di chi non fa nulla, o magari peggiora le cose, anche sotto i primi due profili? :-)

    RispondiElimina
  20. Stefano,
    certo anche gli etero soffriranno quello che devono soffrire. Gli omo fanno però particolarmente incazzare. Vorrebbero ritagliarsi il loro piccolo paradiso fatto di fiori d'arancio e di pioggie di chicchi di riso...ohhh, una giornata indimenticabile, coronare il loro amore davanti al sindaco....che schifo. E non gli puoi dire niente perchè sennò sei "omofobo". In realtà, la chiave di tutto sta in una parola: "discriminare". Qualcuno vuole togliere al popolo, alla gente il diritto di discriminare. Non si può dire che una cosa è brutta, che un comportamento è insano, pena la "discriminazione". Ma la discriminazione che cos'è? E' la nostra facoltà di giudicare un fatto. Quindi ci stanno strappando una capacità umana, un senso di valutazione profonda delle cose, nel nome di un ideale campato per aria.
    Non si tratta di non fare nulla, si tratta di restituire il potere alla gente di "discriminare", dimodochè trionfi il "sentire comune".
    a-m

    RispondiElimina
  21. Giustissimo! Chi è d'accordo a discriminare per sempre a-m? Sarebbe ora che si pagasse di tasca propria lo psicologo.

    RispondiElimina
  22. Spegnere il web e spiare chiunque
    Fa discutere proposta di legge Usa
    E' stata presentata al Senato da un repubblicano e da un democratico. Fa parte del Cyber security Act 2009, con cui si vuol prendere di petto il problema della sicurezza informatica. Dando un potere immenso nelle mani del presidente
    di ALESSANDRO LONGO

    POTER spegnere internet a comando e monitorare banche dati contenenti informazioni personali degli utenti: è un potere mai visto, quello che una proposta di legge, presentata il primo aprile al Senato americano, vorrebbe dare al Presidente degli Stati Uniti. Fa parte del Cyber security Act 2009, con cui gli Usa vogliono prendere di petto il problema della sicurezza informatica. Contiene misure che stanno facendo discutere. Così inaudite che molti commentatori fino a ieri pensavano a un pesce d'aprile, finché il testo della proposta non è finito online. È tutto vero, quindi. E a placare le polemiche non basta che sia una misura bipartisan, presentata da un democratico e un repubblicano moderati, i senatori John (Jay) Rockfeller e Olympia Snowe, quest'ultima nota anche per le battaglie a favore dei gay e delle minoranze in genere.

    Tra i nuovi poteri previsti: il presidente avrebbe ampia e indiscussa facoltà di dichiarare lo stato di emergenza nazionale e quindi rallentare il traffico internet, fino a bloccarlo, in network internet considerati infrastrutturali, d'importanza critica. La Casa Bianca potrebbe ordinare a network di aziende private (tra cui banche, ospedali...) o governativi di disconnettersi da internet, se reputati a rischio di attacchi informatici.

    Altro potere: il Dipartimento del Commercio Usa sarebbe in grado di monitorare i network contenenti dati personali privati considerati parte delle infrastrutture critiche per la sicurezza. E, ciliegina sulla torta, toccherebbe agli uffici federali stabilire che cosa faccia parte delle "infrastrutture critiche", quindi potenzialmente la misura potrà essere applicata a qualsiasi rete. Gli attivisti americani per i diritti civili hanno fatto scattare l'allarme: "la portata della proposta è contraria alla nostra Costituzione", notano quelli di Eff. org (Electronics frontier foundation), soprattutto "per quanto riguarda i diritti della privacy".

    Se il Dipartimento del Commercio scoprirà prove di attività illegali quando accede a network critici, potrebbe usare quell'informazione contro gli utenti. Anche se l'intento originario era di difendere quel network da attacchi cyber. Il risultato - avvisa Eff - è che i cittadini potranno finire incriminati in qualsiasi momento per le informazioni presenti nelle banche dati, senza più alcuna garanzia costituzionale. Le forze dell'ordine invece ora possono accedere a database privati solo a fronte di uno specifico mandato. Verrebbero meno quei diritti costituzionali che, in molti Paesi democratici come gli Usa, impediscono indagini e rastrellamento di dati personali senza provata e circostanziata ragione.

    Fanno coro gli attivisti del Center for Democracy and Technology, secondo cui la proposta darebbe al governo "un controllo senza precedenti sui software del computer e sui servizi internet, minacciando l'innovazione, libertà e la privacy". Critici anche alcuni commentatori, come Larry Seltzer, del giornale specializzato eWeek: "l'intera faccenda mi suona male", scrive.

    I senatori difendono la proposta dicendo che è venuto il momento di difendere le infrastrutture internet dagli attacchi, con la stessa gravità che già ora si usa per le reti elettriche e gli acquedotti. E per questo motivo serve poter ricorrere, se necessario, a misure straordinarie.

    Da Repubblica di oggi.

    Ecco chi discrimina quanto gli pare!!! E non è un caso che la proposta venga da una stronza che fa battaglie per i gays!! (sic)
    a-m

    RispondiElimina
  23. x a-m
    "Gli omo fanno però particolarmente incazzare. Vorrebbero ritagliarsi il loro piccolo paradiso fatto di fiori d'arancio e di pioggie di chicchi di riso...ohhh, una giornata indimenticabile, coronare il loro amore davanti al sindaco....che schifo."

    Può darsi faccia "schifo", ma continuo a non capire perché "gli omo" dovrebbero farci "particolarmente incazzare".

    Piuttosto, sfugge perché mai molti degli stessi ci tengano così tanto oggi a scimmiottare un modello di coppia che mi pare già sufficientemente in crisi tra gli eterosessuali, la cui adozione è molto discutibile corrisponda ad una qualche forma di "emancipazione" degli interessati, e che non mi pare rispecchi un'esigenza universalmente sentita attraverso la loro storia.

    RispondiElimina
  24. Stefano,
    "gli omo fanno incazzare" perchè giocano sporco. Perchè vorrebbero "collettivizzare" le loro storie. Se uno ha un debole per la cioccolata, sono fatti suoi. Chi se ne frega se hai un debole per la cioccolata.

    Il giochetto è dire: "ah, però tu sei cattivo perchè per colpa tua io non posso realizzarmi". Cioè gettano sulla società la colpa della loro mancata realizzazione. Questo è disdicevole. LA TUA GIOIA NON PUO' DIPENDERE DA ME, nè da altro. Ottenere la felicità è un fatto individuale che ognuno si vede da solo. Tirare in ballo la società, la discriminazione, e mille altre menate è orribile.
    a-m

    RispondiElimina
  25. "Cioè gettano sulla società la colpa della loro mancata realizzazione. Questo è disdicevole. LA TUA GIOIA NON PUO' DIPENDERE DA ME, nè da altro. Ottenere la felicità è un fatto individuale che ognuno si vede da solo. Tirare in ballo la società, la discriminazione, e mille altre menate è orribile."

    Certo, se gli ebrei sotto il nazismo erano infelici è veramente qualcosa di disdicevole e orribile.

    RispondiElimina