Non è chiaro chi uscirà vincitore dalla complessa partita che si sta giocando nel rapporto Stato (o meglio governo) e Chiesa cattolica in queste settimane, tra minacce, aggressioni, ricatti e promesse. I giocatori sono troppi, ciascuno con un suo interesse e motivazione specifica.
Berlusconi vuole mettere una pietra tombale su ogni critica non tanto ai suoi comportamenti privati, quanto alla sua disinvolta confusione tra pubblico e privato, in questioni che riguardano sesso, ospitalità, candidature e incarichi politici, affari. Perciò, così come è disposto ad usare ogni mezzo, pubblico e privato, per mettere a tacere chi lo critica, è anche disposto ad utilizzare il proprio ruolo pubblico per offrire in cambio alla Chiesa il potere di regolare le scelte private dei cittadini sulle questioni che ad essa stanno più a cuore.
[…] come ha chiarito a suo tempo Ruini ed è continuamente ripetuto in queste settimane, la Chiesa è interessata non ai comportamenti privati dei politici ma alle loro azioni politiche nei settori che le stanno a cuore. Se non è chiaro chi e come vincerà, è chiaro chi perderà: noi cittadini. Perché la merce che i nostri governanti (e coloro che aspirano a sostituirli) sono disposti a scambiare in cambio della benevolenza della Chiesa è la nostra libertà non solo di opinione, ma di comportamento su questioni rilevanti per la nostra vita e per il senso che le attribuiamo: che tipo di coppia fare, se e quando fare figli e se accettare di portare a termine una gravidanza non desiderata, come essere curati e come essere accompagnati alla morte (ovvero lasciati andare) quando ogni cura non è più possibile. Lo scambio cui tutti questi attori si accingono non è solo l’importantissima libertà di stampa e di opinione. È il fondamento stesso di ogni diritto civile: l’habeas corpus e il diritto di poter dire e decidere su di sé.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
lunedì 7 settembre 2009
È chiaro chi perderà
Chiara Saraceno, «Il Grande Scambio sui diritti civili», La Repubblica, 7 settembre 2009, p. 1:
E questa ennesima sconfitta della cittadinanza è, in primo luogo, una sconfitta della Repubblica.
RispondiEliminaMa l'habeas corpus non era il diritto di non essere arrestati arbitrariamente?
RispondiEliminaL'uomo è un maiale, ma molto ben educato. Chiede sempre il permesso prima di diventare un pò più maiale. (anche se condivido la libertà di cura). a.m.
RispondiEliminaTimur: sì, ma per estensione si usa anche per il diritto a non essere privati arbitrariamente della libertà personale.
RispondiEliminaMa come si fa a vivere in Italia? Secondo voi non è un po' ipocrita criticare queste cose per, tipo, 15 anni consecutivi, e continuare a rimanere? Non so, un'ipotesi.
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