martedì 15 settembre 2009

Non tutti si piegano

Giacomo Galeazzi intervista Annarosa Racca, presidente di Federfarma («“Sono credente, ma non posso violare la legge”», La Stampa, 14 settembre 2009, p. 17):
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, raccoglie l’appello di Benedetto XVI?
«No. Massimo rispetto per la sensibilità religiosa, io stessa sono cattolica, ma non possiamo violare le leggi dello Stato. Per fortuna nostra la Ru4686 riguarda gli ospedale e quella sì interrompe una vita. Quando invece ci arriva la ricetta per la pillola, non è solo un anticoncezionale, serve in mille patologie. Nella pre-menopausa, per disfunzioni ormonali, persino per l’acne».

Quindi?
«Io non posso appurare che uso faccia la cliente della pillola. Devo limitarmi a verificare la correttezza della prescrizione. È così che ieri ho salvato una persona in gestosi gravidica. Le era aveva stata prescritta una cura errata, io mi sono rifiutata di darle quei farmaci e ho chiamato il medico che mi ha detto di essersi sbagliato».

E l’obiezione di coscienza?
«La legge sull’obiezione è stata scritta per i medici non per i farmacisti. Noi siamo al servizio dello Stato e dobbiamo applicarne le leggi, cioè dispensare il farmaco prescritto e se non ce l’abbiamo procurarcelo il prima possibile. Non possiamo contrastare la decisione del medico: si crea un conflitto illegale se interferiamo con la diagnosi-prescrizione».

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