Eugenia Roccella pare non avere niente di più importante da fare per mettersi a polemizzare pure con Dylan Dog... Giuda ballerino!
Tuttavia io sono d'accordo con Roberto Recchioni: se è servito per parlare di fumetto e di Dylan Dog va gran bene.
E poi ci saremmo persi questa chicca:
Maccheccazzodigente. Già.
Tutti i cristiani che, per quanto ne ho saputo io, si sono trovati con la mamma che stava male male male e non c'era più niente da fare, a un certo punto hanno smesso di pregare per la guarigione ed iniziato a pregare per la fine delle sofferenze.
RispondiEliminaSe Gesù fosse ancora vivo (oops!) tratterebbe certa gente per quello che è: farisei che impongono fardelli sulla schiena degli altri.
In compenso la Roccella ha trovato il modo per propinarci, mezzo stampa, l'ennesimo pistolotto paternalista sull'accettazione della sofferenza. Dal quale si evince che, se non ci si iscrive alla linea dei feticisti della passione, si è dei Mengele pronti a fare esperimenti crudeli su bambini indifesi. O quantomeno favorevoli a lasciar morire i malati nell'indifferenza.
RispondiEliminaLa cosa che personalmente mi repelle di più dell'ideologia che questi personaggi sfoderano in questi casi è il fatto che descrivano l'accettazione della sofferenza come un sentimento umano (e nessuno lo mette in dubbio), ma il desiderio di non soffrire senza fare male a nessuno come un desiderio disumano, perverso.
http://www.sergiobonellieditore.it/auto/edicola?collana=18&collocazione=1
RispondiElimina****
Dylan Dog n. 280, mensile
Mater Morbi
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Massimo Carnevale
Copertina: Angelo Stano
Trasportato con urgenza in ospedale per un improvviso malore, per Dylan Dog inizia un calvario senza fine nel peggiore degli orrori: la malattia. Un male oscuro si è impadronito di lui, torturandolo e consumandolo giorno dopo giorno, senza che nessuno possa fare nulla per salvarlo. L’unica via d’uscita pare essere quella di affrontare la creatura che lo sta uccidendo, raggiungendola nel cuore della sofferenza. Un luogo che si trova a un passo dalla morte.
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Non ci posso credere che si sia generata una polemica intorno a "Mater morbi" ! Sono rimasta piacevolmente sorpresa leggendo questa storia, un tema che mi sta a cuore, il testamento biologico, trattato da un editore e attraverso un personaggio a cui sono molto legata ! Comunque a mio parere l'argomento è stato trattato con molta Dignità altro che cavalcare l'onda, gli sciacalli cercateli altrove!
RispondiEliminabarbara
OT Chiara, hai seguito le polemiche su Emma Bonino abortista?
RispondiEliminahttp://anellidifum0.wordpress.com/2010/01/24/tinto-brass-aborti-e-biciclette/
Stasera ci sarà Recchioni su Rai News 24.. e ha rulasciato una nuova intervista:
RispondiEliminaDal blog di Roberto Recchioni:
http://prontoallaresa.blogspot.com/2010/01/io-io-io.html