un medico obiettore di coscienza in ospedale [...] pratica gli aborti di sera in uno studio privato.
L’inchiesta parte dalle corsie del San Camillo, un ospedale dove – di norma – è difficilissimo abortire perché la maggior parte dei ginecologi dichiarano obiezione di coscienza. Così un giornalista si arma di telecamera nascosta e si finge fidanzato di una ragazza che vuole abortire, superare le difficoltà è facilissimo perché nella struttura sono tutti a conoscenza dei nomi dei medici che fanno il “doppio gioco”.
Il giornalista infatti sa come fare per volere un aborto affidandosi ai consigli della vigilanza “No, non nell’ospedale perché si rischia. Qualche clinica privata te lo può fare – è il primo suggerimento che arriva dalla guardia giurata – “questa è bravissima ma c’è un altro che fa tutto… sono quelli che lo fanno…questi qua sono medici che sono obiettori di coscienza…”. Al giornalista viene dato un pizzino con un numero di telefono per contattare il medico.
Scatta allora la telefonata della ragazza che chiede appuntamento allo specialista, pronto a riceverla e a parlare di aborto alla luce del sole, come se non fosse un obiettore. Anzi invita i pazienti a non perdere tempo “ragazzi bisogna che quagliate perché se le avete avute il 29 ottobre.. non è che la prendo e domani faccio l’intervento…”. Non ci sono quindi problemi di obiezione anzi ribadisce il medico “ ho bisogno di vederla, di fare un’ecografia e di un BHCG però non può fare i capricci questa ragazza…”. Alla domanda se questa cosa si potesse fare al San Camillo il dottore risponde categorico “ Ma al San Camillo passano due mesi, nasce il ragazzino, lo deve fare privatamente”. Insomma, obiettore sì, ma non davanti ai ricchi assegni di chi può permetterselo”.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
martedì 12 gennaio 2010
Targhe alterne (ovvero obiettore nel pubblico, abortista in privato)
Si sa ma nessuno se ne è interessa più di tanto. Sono molte le donne che si sono sentite fare questa proposta nel percorso accidentato e tutto italiano per abortire, ma in quel momento magari hai altri pensieri che denunciare il farabutto. Oggi qualcuno è andato a curiosare (Inchiesta shock a Roma: medico obiettore all’ospedale san camillo pratica aborti in studio privato):
il link non funziona.
RispondiEliminasaluti
Grazie, abbiamo corretto.
RispondiEliminaIl problema esposto è analogo a quanto accade con il proibizionismo sulle droghe: una legge sbagliata e dannosa, che produce illegalità. Nel caso della legge sull'IVG, il divieto di praticarla nelle cliniche private, combinato con la facilità e la comodità dell'obiezione di coscienza, producono le interruzioni di gravidanza illegali. Naturalmente sono entrambe leggi ferocemente classiste, dato che i ricchi possono andare dove vogliono a fumare quello che gli pare, e hanno accesso a tutte le cliniche private del mondo per scegliersi IVG o altre cure illecite in italia (vedi: legge 40 sulla procreazione assistita). Queste cose sono così semplici da capire, che se il popolo le accetta supinamente senza protestare, e anzi in certi casi persino le richiede, evidentemente è così immaturo e sottomesso da meritarsi questo e anche di peggio. Peccato per chi invece si deve adeguare, vittima della dittatura della maggioranza.
RispondiEliminaCordiali saluti
Ipocrita schifoso.
RispondiEliminaMa, per fortuna, è uno dei pochissimi casi in cui il medico che pratica aborti illegali è anche obiettori. Normalmente si tratta di medici non obiettori, che "si portano il lavoro a casa".
Non vorrei che si pensasse che la norma sia la "targa alterna"....
A Paolo vorrei dire che i ricchi fanno sempre quel che gli pare e che i poveri hanno comunque la vita difficile...sia che commettano reati sia per ottenere il diritto di mandare i figli nella scuola che più reputano adatta alla loro educazione. E in tante, tantissime altre occasioni.
Normalmente si tratta di medici non obiettori, che "si portano il lavoro a casa".
RispondiEliminainteressante, hai dei dati che supportano questa affermazione?
io cosi su due piedi ricordo almeno quattro casi discussi pubblicamente a supporto della tesi opposta: una inchiesta delle iene, che se non erro avevano scovato un obiettore in campania. una inchiesta di matrix, che avevano trovato un obiettore a roma. il caso del medico suicida in liguria, che se non sbaglio era obiettore pure lui. e adesso questo, altro obiettore. e da ciascuna di quelle inchieste e anche in questa si capiva che gli obiettori a targhe alterne erano piu di uno.
Ovvio che sono in gran parte gli obiettori a fare queste cose: se non fossero obiettori dovrebbero fare aborti continuamente (visto che ce ne sono pochi che non obiettano).
RispondiEliminaSe sono in tanti a obiettare possono far si che il lavoro arrivi in clinica privata, altrimenti è impossibile.
Il punto è che nel servizio pubblico, pagato con i soldi pubblici, l'obiettore non dovrebbe esistere. Se vuol fare l'obiettore va a lavorare nel privato, dove può fare come crede.
La soluzione migliore è quella di estendere la possibilità di aborto anche alle cliniche private. Ma ovviamente questo farebbe crollare il business per tutti.
Il fatto che i ricchi facciano sempre i loro porci comodi e i poveri abbiano comunque la vita difficile dovrebbe autorizzarci a considerare accettabili le leggi classiste, anzi ferocemente classiste, cui si riferisce Paolo?
RispondiElimina@ filippo: Annarosa, probabilmente, è tra le persone che quelle leggi non solo non le contestano, ma persino le richiedono - come ho scritto nel mio primo commento.
RispondiEliminaciao
Dovrebbe essere indagata un po' tutta la rete di potentati cattolici che inducono e incoraggiano l'obiezione, per poi chiudere gli occhi sui comportamenti privati, che tanto i cattolici sono così: non è che certe cose non le vogliono per davvero, è solo che non le vogliono alla luce del sole: l'ipocrisia è da sempre l'unica cifra distintiva dei cattolici, specie dei vari potentati alla cl e simili.
RispondiEliminaUn'induzione che avviene a moltissimi livelli: dall'attività di lobbying nella politica all'accaparramento decisamente stile dc dei posti chiave, tipo i direttori delle scuole di specializzazione in ginecologia, che fanno andare avanti solo gli obiettori. Con l'aggiunta del fatto che ricordava qualcuno: molti se ne lavano le mani in pubblico per il semplice fatto che se fai aborti poi ti obbligano a fare solo quelli, mentre la carriera la fanno i protetti papalini.
Quel che penso da persona onesta e poi da cattolico, è che un medico obbiettore che pratica igv privatamente, non è un medico, non è un cattolico, non è un uomo.
RispondiEliminaè un farabutto attaccato solo al denaro.
La mia speranza si ripone nei medici, tali perchè vocati.
Fracamente dovremmo chiederci con quale speranze dovremmo metterci nelle mani di persone simili, proprio nel momento del bisogno.
Alcuni dati su arresti di medici che praticano aborti clandestini li potete trovare qui.
RispondiEliminahttp://bottone.blogspot.com/2008/03/la-194-non-ha-abolito-gli-aborti.html