In questo Paese si predica la proliferazione. Vedo continuamente servizi sul come «nascono pochi bambini » o «le persone non fanno più figli» o «i giovani restano a casa dei genitori troppo a lungo»: ogni volta, mi viene un malore al solo pensiero. Perché mai, e sottolineo mai, ho sentito un servizio del genere che dicesse la verità sul perché succede. Mantenere un bambino, in Italia, è diventato davvero difficile. Non posso permettermi nemmeno di andare dal dottore se sto male perché per me significherebbe perdere un giorno di lavoro e rischiare il posto. Per questo motivo un anno fa sono finita in ospedale con la broncopolmonite. L’assistenza sociale ha detto che l’unico aiuto che potrà dare sarà a mia figlia e non a me perché non ci sono i soldi necessari per inserirmi in una qualche struttura se resto senza alloggio. Sto rischiando di perdere la mia bambina per colpa… del Paese? Dell’economia? Dei soldi? E questo significherebbe non solo rovinare una madre, ma soprattutto rovinare un bambino. Non mi drogo, non ho nessun tipo di dipendenza o problema psicologico. Mia figlia è una bambina serena e io sono una buona madre. Se ritenessi di non fare abbastanza, abbasserei la testa e accetterei. Ma io torno a casa distrutta la sera. Io do tutta me stessa tutti i giorni. Sempre. Sono una madre disperata con una figlia meravigliosa, ho costruito una piccola famiglia felice. Sono una ragazza coraggiosa che ha bisogno di aiuto. Non voglio perdere la mia bambina e a quanto pare non posso farcela da sola. E non ho nessun altro a cui chiedere se non allo Stato.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
venerdì 19 febbraio 2010
Ragazza madre, lavoratrice precaria e senza casa
La parte finale di una lettera che, forse, potrebbero scrivere molte altre donne.
Sacconi istituzionalmente ricopre la carica di ministro dello stato sociale, mi chiedo se sia al corrente di ciò che succede, o se sia troppo indaffarato con gli incontri vaticani.
RispondiEliminaps, mi permetto di far rimbalzare l'articolo da me.
Questi servizi che "predicano" la proliferazione menzionano gli alti tassi di natalità dei paesi europei continentali, e in particolare nord-europei? Se li spiegano? Si sentono le parole stato sociale, alti redditi, indipendenza dei giovani in età decenti?
RispondiEliminaChe strano. Eppure noi, col vaticano a due passi, siamo più vicini di tutti alla parola di Dio...