Che un cittadino si rivolga a un giudice e che in quel dibattimento emerga la necessità di sollevare una questione di legittimità costituzionale è un fatto sano, normale. Non si puo certo pensare di impedire che i cittadini ricorrano alla magistratura. Siamo in uno stato di diritto. Il legislatore è libero di fare leggi e anche di modificare la Costituzione ma non è libero di legiferare contro la Costituzione. La Corte Costituzionale è lì per questo. Ciascuno fa il proprio mestiere: il Parlamento, i magistrati e anche i giudici della Consulta. Potranno farlo male, e allora si può polemizzare su questo, ma non si può polemizzare sui fatto che facciano il proprio lavoro.
Ormai però nel Pdl è uno schema consolidato il cercare un nemico nei magistrati.
Ma così si rischia la paranoia. E lo dice chi, come me, ha iniziato a fare politica con il caso Tortora che fu un enorme errore giudiziario. Ma non si può pensare che la magistratura sia nemica della democrazia. Anzi, si dovrebbe ricordare che la democrazia costituzionale si fonda sui fatto che il legislatore è sovrano nell’ambito della Costituzione.
Sta pensando ai richiami alla volontà popolare che ricorrono nelle argomentazioni degli esponenti del governo?
Quello è un errore marchiano che uomini delle istituzioni non dovrebbero commettere. Il referendum è fallito quindi è come se non ci fosse stato: non si può pretendere che quel fallimento abbia determinato un orientamento, anche perché chi si espresse lo fece contro la legge 40. E, seppure si fosse determinata una maggioranza di favorevoli alla legge, neppure questa potrebbe superare il giudizio di costituzionalità.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
venerdì 8 ottobre 2010
Della Vedova e l’ABC costituzionale
Ci sono studenti un po’ tardi che straparlano di «golpe dei magistrati giacobini» a proposito del nuovo ricorso alla Corte Costituzionale per la legge 40, ma Benedetto Della Vedova è un maestro paziente, e ripete con parole semplici quello che chiunque sia dotato di licenza media dovrebbe già sapere (Alessandro Calvi, «“Ma risparmiamoci il bipolarismo etico”», Il Riformista, 7 ottobre 2010, p. 7):
Credo che la retorica del "questa è la volontà del popolo" non sia un'invenzione nè del PDL nè, tantomeno, recente.
RispondiEliminaLo stesso identico argomento è stato utilizzato per tentare di difendere la prop.8 e gli infiniti tentativi di introdurre il creazionismo (nelle sue molteplici varianti) nelle scuole pubbliche americane.
Stiamo assistendo, in effetti, ad un travaso di retorica dagli U.S. anche in altri campi.
Penso, ad esempio al mantra "è solo una teoria" riferita dalla teoria dell'evoluzione per selezione naturale, oppure alle reazioni per la sentenza in merito al crocifisso nelle aule scolastiche.
Penso che si stia assistendo alla normale reazione scomposta di coloro che si trovano improvvisamente a vivere in un mondo in cui non c'è più un solo e unico punto di riferimento per quanto riguarda la moralità.
Ed, in effetti, è interessante notare quanto spesso ricorra l'altro mantra: i mali del relativismo etico.
Cordiali Saluti,
DiegoPig
@regalzi
RispondiEliminanon mi faccia tornare sulla storia del suo lapsus nel post sulla Roccella...
(lo pubblichi per favore)
cordialmente,
biolove
ma il maestro di diritto Della Vedova non farà affermazioni un po' "lunari" lui stesso se è vero, come può constatare dal sito dei suoi (ex) amici Radicali, che esiste un'agenda bioetica del Governo
RispondiElimina(http://www.radioradicale.it/scheda/311351/primum-vivere-lagenda-bioetica-del-governo )e lo ha confermato Berlusconi stesso nei discorsi per la fiducia in Parlamento, mentre nell'articolo lui dice "l'agenda bioetica non fa parte del programma di governo"?
E inoltre come fa a dire che nessuno vuole il bipolarismo etico quando tantissimi non riescono a uscire da quella contrapposizione manichea laici/cattolici che lui sembra vantarsi di riuscire a superare ( o meglio è più interessato a dire : "non si può imporre una visione etica sulle altre per legge", dove il riferimento ovviamente è a quella cattolica, come se da trent'anni non vigesse, tanto per dire, una certa legge ,la 194, che non è a tutela sociale della maternità ma consente i.v.g. anche senza visite e aborti eugenetici mascherati da aborti terapeutici a sostegno della salute psichica della madre)?
Lapsus? Quale lapsus??
RispondiElimina@regalzi
RispondiEliminaecco, era un errore proprio ...
biolove
Come ho già risposto di là, non vedo proprio quale errore o lapsus avrei commesso.
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