sabato 1 gennaio 2011

Un decennio non male

Per iniziare l’anno nuovo nel modo migliore, consiglio la lettura di «Reasons to be Cheerful» (Charlie’s Diary, 31 dicembre 2010), in cui lo scrittore Charlie Stross risponde a chi gli chiedeva cosa mai di buono fosse accaduto nei dieci anni appena passati, a parte l’iPod.
In other news of improvements, both China and India underwent annual economic growth averaging around 10% per year throughout the decade. The sheer scale of it is mind-numbing; it’s as if the entire population of the USA and the EU combined had gone from third-world poverty to first-world standards of living. (There are still a lot of dirt-poor peasants left behind in villages, and a lot of economic – never mind political – problems with both India and China’s developed urban sectors, but overall, life is vastly better today than it was a decade ago for around a billion people.)
Da leggere tutto. Buon 2011!

2 commenti:

  1. In effetti come umanità non ci dovremmo lamentare per l'ultimo decennio passato. Però se si guarda al particolare noi europei abbiamo avuto una crisi economica devastante e proprio in questi ultimi dieci anni abbiamo piantato i semi per il prossimo decennio che sarà fatto di: disoccupazione, pensioni risicate (se ci arriveremo), leggi liberticide, aumento del terrorismo e dell'intollerenza religiosa ecc.
    Diciamo che il terzo mondo è migliorato grazie alle nostre invenzioni, alla nostra scienza, tecnologia, ma noi stiamo regredendo dal punto di vista economico e sociale.

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  2. Devo correggerla, l'Europa non ha avuto una crisi devastante durata dieci anni, è entrata in crisi tre anni fa dopo sette anni di crescita ad alti ritmi. Il problema è che l'Italia non ha seguito la crescita europea dei sette anni precedenti ma ha gode degli effetti indiretti provocati dalla crisi sulle altre economie. In pratica il mercato interno stagna (2/3 del pil) e le esportazioni languono (1/3 del pil).
    Non è l'europa che regredisce è l'Italia.

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