Su la Repubblica, edizione di Milano, ci sono 4 foto e il seguente, fenomenale commento.
La Cgil è sul piede di guerra con il gruppo Coin, che in questi giorni di saldi ha messo in vetrina, nel punto vendita di piazza Cinque Giornate a Milano, due ragazzi in costume da bagno. “Non siamo contro i saldi, né contro l’economia di mercato - si legge in una nota della Filcams Cgil di Milano - ma vorremmo difendere il decoro dei lavoratori e l’intelligenza dei clienti”. Secondo il sindacato, la vetrina attrezzata come una spiaggia con tanto di ragazzo e ragazza in costume per pubblicizzare prodotti come il telo mare con amplificatore di iPod è “all’insegna del corpo in vetrina e della mercificazione di tutto”. “È questa l’immagine che Milano vuole darsi?” è la domanda retorica di Filcams e Camera del lavoro, convinte che “non è certamente con queste scelte pubblicitarie che si costruisce una città che vuole essere modello di modernità e futuro”.Il caldo fa male. E se poi fa pure umido, signoramia, il risultato è davvero preoccupante.
Non ci posso credere!!! Esiste davvero gente così idiota??? son sconvolta.
RispondiEliminaIlaria
Ormai è così in tutto: politici, sindacalisti e compagnia bella, non avendo neppure un misero straccio di idea per tirarci fuori dal baratro, riescono solo ad attaccarsi alle idiozie. Così sembra che facciano qualcosa, mentre invece è solo aria fritta. Tra i politici ultimamente va di moda dichiararsi difensori del crocifisso (capirai quanto importa a chi è senza lavoro o deve mantenere una famiglia con 800 euro al mese); tra i sindacalisti ci si accapiglia su idiozie come queste e su questioni di principio astratte dato che ormai le fabbriche stanno scomparendo una dopo l'altra, e loro non hanno la più pallida idea di come funziona l'economia. Continuano a blaterare di diritto al lavoro, ma se non si produce di più e meglio degli altri, il lavoro scappa via.
RispondiEliminamentre il cuore d’Italia
RispondiEliminada Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta
mi piace come idea! :P
RispondiEliminabeh, a me sembra davvero una cosa assurda mettere in vetrina due persone. al di là della prosa roboante del comunicato sindacale, credo che sia una cosa umiliante, mercificante e lesiva del concetto stesso di lavoro. il fatto che a voi non punga neanche un po' mi deprimi perché significa che mediamente non abbiamo più discernimento.
RispondiElimina"credo che sia una cosa umiliante, mercificante e lesiva del concetto stesso di lavoro."
RispondiEliminaIo sono pronto ad ascoltare le motivazioni che stanno alla base di questo giudizio.
@ Anonimo del 20/7
RispondiEliminaNon credo che sia la prosa roboante il problema, a mio avviso, o almeno non solo, ma il fatto stesso che il sindacato se ne sia occupato. Per lei sarà pure una cosa "umiliante, mercificante e lesiva del concetto stesso di lavoro", ma vede bene che è un suo giudizio personale. Sicuramente starsene in costume fa piacere a molti, ma diventa per lei discutibile, umiliante se lo si fa per lavoro. Eppure in passerella succede da un'eternità.
Un altro tizio potrebbe poi dire lo stesso di chi si fa pagare per fare lo sport in piazza.
E ci manca poi che un domani io trovi un lavoro, che magari mi diverte pure, per niente usurante, pagato il giusto, rispettoso dei miei diritti: ma al sindacato pare "umiliante" e riesce a farmelo togliere. Fico, molto fico.