lunedì 10 ottobre 2011

Non negoziabile

Not negotiable, non negoziabile, trovo scritto fra le opzioni di un menù in un certo sito web. Il significato è: se questa condizione non è soddisfatta l’accordo fra noi non è possibile, e ognuno per la sua strada. Nel significato che alcuni – i soliti noti – gli danno, non negoziabile significa invece: l’accordo si fa per forza, alle condizioni che noi proponiamo; non pensare nemmeno per un istante di poterci sfuggire.

10 commenti:

  1. provo ad indovinare, sono gli esperti della contestualizzazione?

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  2. Da quel che leggo, forse, il senso di quel 'not negotiable' si avvicina di piu' al nostrano 'non trattabile' nel senso recepito comunenmente, di prendere o lasciare, nel corso di una trattativa commerciale. E' diverso il 'non negoziabile' riferito ad un valore sociale, nel corso di un dibattito bioetico parlamentare. Anche Mills, credo, affermerebbe, che la sovranita' dell'individuo, sul suo corpo etc. sia un valore non negoziabile. E se poi Mills avesse la maggioranza in parlamento, probabilmente detterebbe le condizioni in linea con le sue convizioni.... salvo il diritto del popolo di chiederne l'abrogazione delle norme o le dimissioni. La precisione nell'uso dei termini appropriati, sono daccordo con te, e' importante. Ecco perche' mi scappa da ridere quando sento affermare la distinzione...Laici e Cattolici, come se un cattolico non possa essere anche laico...... Laico e' chi non appartiene ad ordini religiosi e basta. Solo monaci, sacerdoti, suore sono Religiosi, gli altri son tutti laici. A volte mi chiedo pero', e smetto di ridere, se cio' non sia strumentale, come sostiene qualcuno, usare termini edulcorati o ... accattivanti, suonerebbe male distiguere tra atei e credenti, o laicisti e laici, anticlericali e cattolici... si coglierebbe troppo la distinzine, ed invece, nella confusione, si guazza meglio, nel fango, direbbe Saviano...
    francesco sirio

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  3. Francesco Sirio: in realtà, a giudicare dai dizionari, mi sembra che "non trattabile" e "non negoziabile" siano sinonimi in italiano, e che il significato sia appunto quello di "prendere o lasciare". Ma la sovranità dell'individuo sul suo corpo (nel senso millsiano) non è un valore fra i tanti, materia di accordo; è piuttosto la precondizione stessa perché si possano concludere accordi, e cioè che se una delle due parti non dà il proprio consenso, l'altra non può ottenere gli scopi che si prefiggeva con la violenza. Tu riesci a immaginare qualcuno che dica "D'accordo, fai pure quello che vuoi contro la mia volontà"? I fautori dei cosiddetti "valori non negoziabili" (nel senso alterato) è proprio questo che vogliono: esercitare violenza, non rispettare la volontà dell'altro. Detto questo, è chiaro che una volta affermato invece lo Stato di diritto, in cui gli accordi si fanno con il consenso delle parti, ognuno può scegliere i valori che crede: uno può dire al medico "scelgo io cosa mi può fare e cosa non fare" (e il medico è libero comunque di non fare ciò che non vuole, fatti salvi gli obblighi contrattuali della sua professione), oppure può dire "dottore, mi affido interamente a lei" (fatto salvo un eventuale ripensamento). Anche questo secondo sta agendo in perfetto ossequio al principio di Mills; nessuno certo pensa di imporgli qualcosa di diverso (come potrebbe, poi?).

    Quanto alla tua idea che "Laico è chi non appartiene ad ordini religiosi e basta" è semplicemente sbagliata. In italiano "laico" ha diversi significati; se vai a vedere il Vocabolario Treccani trovi che uno di questi è "Che s'informa ai caratteri del laicismo (in opposizione a confessionale)". Alle volte sembra che la parola sia usata in contrapposizione a "cattolico" per indicare un non credente - un uso abbastanza fuorviante, che non a caso non è registrato né nel Treccani né nel Devoto-Oli. A questo punto suppongo che tu dirai che il significato vero sia quello "originale" che dicevi tu: "Chi non appartiene allo stato ecclesiastico". Questa si chiama fallacia etimologica: la credenza erronea che le parole debbano essere usate nel primo significato che hanno avuto. Basta poco per smontarla in questo caso: "laico" viene dal greco laikós, che significa "popolare", senza specificazioni, quindi per essere conseguenti dovremmo usarlo solo in questo senso, no? Anzi, dovremmo andare a vedere qual è la radice indoeuropea, e usare la parola in quel senso, e se possibile risalire ancora più in là, fino al grugnito originario... Le lingue cambiano, facciamocene una ragione.

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  4. anch'io sono restio a usare il termine "laico", nel senso che dici tu, giuseppe; ma a questo punto prendo atto della treccani.
    Pero' resta vero che e' sbagliata usarlo, come si legge e se si sente comunemente, in contrapposizione a "cattolico".
    Si "laici" e "confessionali", oppure "non credenti/cattolici" e cattolici.

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  5. Ok rettifico, la sovranita' dell'individuo sul suo corpo e' una precondizione non negoziabile. Il punto non cambia. Ognuno ha le proprie non negoziabilita', chiamamole come vogliamo, ma sempre non negoziabili restano.... o almeno... poco trattabili :-)))

    Credo che la contrapposizione Laico - Confessionale sia corretta, concordo. Il problema e' pero' che io mi sento tanto poco confessionale, sara' perche' non son fatto di legno, sara' perche' non partecipo al grande fratello, e sara' in ultimo perche', talvolta pecco di presunzione... ma non mi ritengo uno Stato....:-), ma cittadino dello Stato, laico, nel nostro caso. Laico/Confessionale mi sta' bene applicato allo stato, superando anche il significato del termine, in origine (La parola contraddistingueva l'appartenente alla moltitudine degli uomini in contrapposizione agli appartenenti a una comunità chiusa. Tale origine spiega la ragione della pluralità dei significati correnti della parola. Il termine fu poi usato in ambito religioso per indicare colui che, appartenente alla moltitudine dei fedeli, non è appartenente alla gerarchia del suo clero, la comunità chiusa. L'insieme dei fedeli laici è detto "laicato")by WP. Ma contrappore Laico/Cattolico, riferendolo alla persona mi sta' stretto, nonostante che concordo il significato delle parole, cambi, si allarghi o si modifichi. Con buona pace della treccani...riporto un altro pezzettino della piu' nazional popolare wikipeida: Il termine "laico" nell'accezione moderna del termine ha significato di "aconfessionale", ossia di slegato da qualsiasi autorità confessionale, ecclesiastica (o non ecclesiastica), e quindi da qualsiasi confessione religiosa (o non religiosa). Tale promessa "di vita" spesso si esplica con un giuramento, o un atto di sottomissione o di accettazione dell'autorità confessionale stessa e delle sue regole liturgiche.

    Negli ultimi anni il termine "laico" viene invece utilizzato in maniera impropria per indicare un generico agnostico o ateo. Tale uso è semanticamente scorretto, in quanto laico ha significato di svincolo dall'autorità confessionale, ma non inficia la pratica di una particolare credenza religiosa: per cui si possono distinguere "laici credenti"[1] da "laici non credenti".

    L'abuso del termine in sede politica, in funzione di sinonimo perfettamente sovrapponibile ad "anticlericale" o "ateo", ha generato l'utilizzo del termine spregiativo "laicista", con un significato simile e opposto all'uso del termine spregiativo "clericale" per indicare persone che si autodefiniscono "laiche" e si comportano come anticlericali, ma "laicista" è anche colui che si professa laico senza esserlo.

    Pero un dubbio mi resta: il virus del mio computer, non ha niente a che vedere con il virus dell'influenza, assodato che esistono laici cattolici, laici non credenti, laici atei, laici agnostici, laici musulmani, laici anticlericali, perche' non semplificare, come in matematica, dividire tutto per laico e restano tutti laici...ma solo cattolici, non credenti, atei, agnostici, musulmani, anticlericali... forse sarebbe tutto piu' chiaro....forse

    p.s. una puntata a parte la dedicherei al termini eterosessuale.... :-)

    francesco sirio

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  6. Ok rettifico, la sovranita' dell'individuo sul suo corpo e' una precondizione non negoziabile. Il punto non cambia. Ognuno ha le proprie non negoziabilita', chiamamole come vogliamo, ma sempre non negoziabili restano...

    Non è una precondizione non negoziabile: è la condizione all'idea stessa di negozio, di accordo. Se tu puoi decidere persino del mio corpo a tuo piacimento, che accordo può mai esserci fra di noi? Qual è la garanzia che sarà mai rispettato?

    assodato che esistono laici cattolici, laici non credenti, laici atei, laici agnostici, laici musulmani, laici anticlericali, perche' non semplificare, come in matematica, dividire tutto per laico e restano tutti laici... ma solo cattolici, non credenti, atei, agnostici, musulmani, anticlericali...

    E visto che esistono piante sempreverdi, piante carnivore, piante grasse, piante ornamentali etc., perché non fare a meno della parola "pianta"?

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  7. Io non ritengo che possa esiste un cattolico laico
    a patto che cattolico sia quello che segue la dottrina ufficiale della chiesa.

    Se poi cattolico e' quello che i fedeli cattolici (mediamente totalmente all´oscuro di quella che loro definiscono essere la loro fede) dicono di essere allora va bene tutto: possiamo avere pure i laici cattolici.

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  8. Non posso resistere e devo commentare:

    "E visto che esistono piante sempreverdi, piante carnivore, piante grasse, piante ornamentali etc., perché non fare a meno della parola "pianta"?"

    Un Giuseppe da manuale.

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  9. non condivido l'idea perhe' oltre le piante canivore, esistono gli animali carnivori... oltre le piante grasse... esistono le persone grasse...le piante ornamentali ed i vasi ornamentali... non mi sembra propro la stessa cosa :-)
    ma queli manuali leggete? ;.))

    ovvio che la mia era una provocazione, ok uno pari!!!
    buon week end
    francesco sirio

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