Almeno duemila bambini in più nascono ogni anno nell’Italia del calo demografico, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale, quella che nel 2009 ha scardinato i paletti della legge 40. Sono questi i dati che il ministro della Salute Renato Balduzzi ha sul suo tavolo da fine febbraio, quando l’Istituto Superiore di Sanità glieli ha consegnati. Il governo voleva sapere che cosa era accaduto nel 2010 e nel 2011, gli anni nei quali i centri di procreazione assistita hanno potuto lavorare di più e meglio, aumentando del 20% i propri successi. E le risposte dei centri specializzati non si sono fatte attendere. «Otteniamo una gravidanza in più ogni 5-6 trattamenti – spiega Filippo Maria Ubaldi, direttore del Centro di medicina della riproduzione Genera, a Roma – È una percentuale enorme, che aumenta se si considerano le pazienti al di sotto dei 39 anni: non si può generalizzare, per questo è impossibile calcolare se le nascite in più siano duemila, o se il numero sia assai più grande. Nel caso delle giovani la percentuale di gravidanze a termine rispetto al numero di ovociti che otteniamo con le normali stimolazioni sale fino al 17 per cento in più rispetto agli anni nei quali la legge 40 era applicata nella sua versione originale».
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
mercoledì 14 marzo 2012
I veri pro-life
Vera Schiavazzi, «Quei duemila bambini in provetta nati grazie alla Corte costituzionale», La Repubblica, 13 marzo 2012, p. 21:
Credo di essere facile profeta se nei prossim giorni Avvenire fara' un bell´articolo in cui spiega quanti poveri embrioni indifesi sono stati uccisi per mettere al mondo questi bellissimi 2000 bambini.
RispondiElimina@Simone:
RispondiEliminaSbagliato!
Ecco l'articolo di Avvenire:
http://www.mpv.org/mpv/allegati/14011/12031223pr.pdf
dove, come puoi verificare, non si parla di embrioni uccisi, ma si esulta quasi come Repubblica, se non di più.
Contento?