Chi sono "scienza" e "tecnologia"? Certo non aiuta i giovani che hanno intrapreso con fiducia un percorso di apprendimento dell'unico sapere che ha migliorato quantitativamente e qualitativamente la condizione umana, cioè il sapere scientifico, farli riflettere in modo fuorviante sulle dimensioni morali e politiche della ricerca scientifica e tecnologica. Perché chi ha concepito il titolo della traccia ha un'idea singolare del problema morale della "responsabilità".
La scienza e la tecnologia non possono essere responsabili di alcunché, perché sono attività umane.
Termini convenzionali per indicare dei metodi di produzione di sapere, teorico o/o pratico. Ergo, la traccia avrebbe dovuto intitolarsi "il problema della responsabilità NELLA scienza e nella tecnologia". Se vogliamo insegnare ai nostri giovani a pensare in modo coerente e utile, noi docenti dovremmo in primo luogo dare l'esempio, esprimendoci in modo semanticamente corretto.
Gilberto Corbellini, Il Sole 24 Ore, 20 giugno 2012.
Bella pretesa, in un paese in cui ormai la scienza e la tecnoligia sono considerate malvagie e perdenti, e una parte sempre maggiore dei cittadini si affida ad assurdità come astrologia, magia, omeopatia e altre [a$$ate varie
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