Ancora una volta torniamo a discutere della legge 194 e ancora una volta, tra polemiche e confusione, si cerca di minare un diritto conquistato con fatica ben 34 anni fa.
Pare proprio che l’Italia, invece di progredire lungo un cammino di crescita ed evoluzione culturale, soprattutto negli ultimi tempi, stia scivolando in una buia crisi dei valori sociali.
Si sta cercando di riaprire vecchi dibattiti e tentare in tutti i modi di cancellarla, con attenzione nulla nei confronti della donna e della sua salute, malgrado, dopo la sua entrata in vigore, gli aborti in Italia si siano ampiamente ridotti.
Il prossimo 20 giugno l’articolo 4 sarà all’esame della Corte Costituzionale, che dovrà esaminarne nuovamente la legittimità. Ciò che si valuterà è se va contro i diritti inviolabili dell’uomo e la tutela della salute, se pregiudica il diritto alla vita dell’embrione, in quanto uomo in divenire.
Ma noi dell’AIED sezione di Roma ci chiediamo: se non ci fosse più la legge 194 i diritti umani e alla salute sarebbero invece tutelati o si verificherebbe un grande passo indietro che riporterebbe agli aborti clandestini, ai ricorsi all’estero, alla clinica privata, al mercato nero delle pillole abortive? All'esasperazione di donne che vivono sulla loro pelle le storie più diverse e che vedrebbero negata la libertà di scelta, già in parte messa in discussione dall’altissimo numero di medici obiettori.
L’AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica, in prima linea nelle battaglie politiche e giudiziarie da quasi 60 anni, ribadisce l’importanza della legge 194 e si pone ancora una volta a difesa dei fondamentali diritti civili della donna e della coppia, confermando l’impegno per la modernizzazione e lo sviluppo sociale, civile e culturale del nostro Paese.
L’AIED non è un’Associazione abortista e proprio con tale finalità promuove la contraccezione, ma riteniamo che le donne debbano essere libere di fare le proprie scelte nella legalità, senza alcun tipo di ostacolo o giudizio.
(Il corsivo è mio).
Faccio una previsione facile (vedi anche commento ad un post precedente): la 194 verrà abrogata o almeno resa impraticabile, e l'IVG tornerà nella clandestinità. Ma il progresso scientifico e tecnico va avanti (invece l'italia vaticana va indietro) e così i pusher oltre alla cocaina forniranno ai clienti anche la pillola abortiva. In questo modo molte ragazze per bene, per interrompere una gravidanza indesiderata, saranno costrette a venire a contatto con il giro di pusher e cocainomani, e tanti saluti alle pretese di moralizzazione e "rieducazione" della vita sessuale degli italiani. Farebbe ridere, se non fosse una situazione tragica.
RispondiEliminaquesta invece e' la mia previsione: l'interruzione di gravidanza diventera' davvero un atto medico terapeutico (ossia idoneo e necessario a salvaguardare la salute della madre) spogliandosi del contenuto eugenetico e contraccettivo. Le cliniche accoglieranno le madri che si trovano obbligate, a fare la macabra scelta di dover scegliere tra la propria e la vita del proprio figlio. L'aborto non tornera' piu' ad essere un reato, e le donne saranno piu' autonome, non piu' consapevoli della propria missione, che non baratteranno piu', con superficialita' per fare sesso, ma piu' spesso amore. E chissa', forse i maschi diventeranno meno rozzi, e piu' ufficiali e gentiluomi.
RispondiEliminaSaro' pubblicato, o faccio troppa paura?
francesco sirio
Io non ci ho capito un'acca. Ma sarò io che sono limitato, eh...
RispondiEliminaMi permetto di dare un suggerimento a Francesco Sirio: se intende fare una rapina in banca, non si affidi alla tecnica che consiste nel consegnare allo sportello, come se niente fosse, un bigliettino minaccioso con le istruzioni da seguire per farsi dare il danaro (Woody Allen docet).
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